Aron Piper

36.

Mora ha avuto la mattinata libera, così ha fatto un salto dal parrucchiere per schiarire ancora i capelli. Stavolta è proprio bionda. Varca la soglia degli Studios e si dirige verso lo spogliatoio, dai suoi compagni. I Carmorenjidelia già hanno esposto le loro impressioni su Whatsapp per il nuovo colore e, anche se straniti, non lo disprezzano affatto. Entra, inspirando una grossa boccata d'aria. Gli altri sono già pronti nei loro panni da attori. Appena si voltano a guardarla, applaudono e fischiano in apprezzamento della novità. Georgina s'avvicina e le tocca i lisci ormai simili ai suoi. Le sorride e le dice che le stanno molto bene. Mora, si sente solo strana con le ciocche ancora più chiare. Però è sollevata a non aver più quel castano chiaro che tanto le ricordava Ray e quello schiaffo.

Mercedes è seduta di fronte a Omar, pronti per iniziare la stupidissima ed inutile ricerca di storia. Sono comodi in camera di Ander.

"Dov'è la tua dolce metà?" domanda Mercedes guardando la camera maschile in cui si ritrova.

"Non lo so. Nell'ultimo periodo è molto assente, distaccato. Ma so che ha bisogno dei suoi spazi. Già gli ho invaso casa quindi non voglio stargli troppo addosso." spiega estraendo dallo zaino il quaderno ed il libro. Si posizionano sulla scrivania ed iniziano a studiare. Le ore, stranamente, passano veloci e sono quasi alla conclusione della ricerca, quando Ander varca la porta.

"Ciao Mercedes... non pensavo fossi qui" lancia la sua giacca sul letto, togliendosi le scarpe.

"Stiamo facendo storia. Ci mettiamo avanti con il lavoro, noi!" quasi glielo rinfaccia. Omar estrae il cellulare squillante dalla tasca. Si solleva di colpo dalla sedia, rispondendo al telefono e scusandosi.

"Devo scappare a lavoro. Sono in super ritardo. Se vuoi finirla tu in solitaria, fai pure, se no possiamo continuarla domani!" s'infila le scarpe, si mette il cappotto, già pronto ad andare. Lascia un bacio veloce sulle labbra del suo ragazzo e scompare senza nemmeno ricevere una risposta dalla sua compagna di banco.

"Credo che andrò anche io. Non ho molto da fare qui..." si solleva Mercedes per non invadere la casa di Ander, stanco dalla giornata.

"Puoi restare un po' se vuoi. Certo, non ti aiuterò con storia, però... facciamo due chiacchiere se ti va" la voce del suo amico è pacata.

"A proposito di fare due chiacchiere... ho scoperto da Omar che hai avuto il cancro l'anno scorso. Perché non me lo hai detto?" quasi sussurra voltandosi verso di lui, stravaccato sul letto. Si solleva, guardandola negli occhi.

"Non ho avuto modo di dirtelo. Non siamo mai finiti su quell'argomento... non è stato un gran periodo" si guarda le mani, imbarazzato e forse sentitosi colpevole dell'aver mantenuto il segreto.

"Per il cancro o per Polo e Omar e Guzman e Marina ed i tuoi genitori, e tutte quelle infinite cose che sono successe?" s'avvicina sedendosi accanto a lui, ai piedi del letto.

"Tutto. È stato un brutto mix quello dell'anno scorso. Ogni avvenimento ha lasciato il suo segno" ripensa, come se davanti a sé, vedesse una pellicola con tutte le persone citate e tutti i fatti legati. Mercedes annuisce, non sapendo bene cosa rispondere. Gli accarezza una gamba, come forse farebbe una madre per consolare il figlio silenziosamente. Il loro rapporto non è altro che parole e sguardi. Ander solleva il volto, con gli occhi ancora immersi nel brutto film. Cerca di trovare una via di fuga, tramite l'amica. L'unico modo per uscire dal brutto vortice di ricordi sono le sue labbra. S'avvicina e le lascia un bacio veloce. Si ritrae subito dopo, capendo di non aver fatto la cosa giusta. Mercedes, a quel contatto, sente una scossa percorrerle la schiena. Certo, non s'aspettava mica un bacio da un gay fidanzato!