Aron avvista Jorge e Miguel davanti agli Studios. Chiacchierano tra loro, in anticipo per le registrazioni. Come lucertole, restano a prendere quello spiraglio di sole che migliora la giornata alle nove di mattina. Aron li affianca, salutandoli quasi in un sussurro per non distrarli dalle loro parole e si accende una sigaretta.
"Aron, tu che mi dici di Daniel?" domanda Jorge inserendolo nella conversazione. Il fumatore in un primo momento scrolla le spalle, senza effettivamente saper cosa dire. Ormai non era più il fratello geloso che si preoccupava per la sorella. Non lo infastidisce vedere le labbra di Agata su quelle di un altro ragazzo. Però, stavolta, ci ha riflettuto tanto. Sicuramente perché Daniel è parte del suo gruppo di amici e perché Daniel ha proprio confessato d'essere asessuale davanti a tutti, qualche giorno prima. Non vuole però porsi strane idee in testa: infondo era ubriaco, poco capace d'intendere e di volere.
"Ragazzi. Neanche se lo ricorderà di aver baciato mia sorella, quindi restiamo in silenzio ad osservare ciò che succede. Indaghiamo discretamente..." propone giusto in tempo, prima che Itzan si unisca a loro.
"Ho interrotto qualcosa?" domanda poggiando le braccia attorno alle spalle di Aron e Miguel che subito negano da bravi attori: "Stavamo per entrare" Jorge volge uno sguardo veloce verso l'ingresso. Non fanno in tempo a salire gli scalini che Ana e Claudia s'avvicinano per varcare la soglia tutti insieme.
Si dirigono verso Mora poggiata al muro con il telefono in mano, digitando velocemente messaggi. Involontariamente, l'italiana, solleva lo sguardo sentendo le voci familiari, e cerca proprio gli occhi di Aron. Solo dopo averlo osservato bene, passa in rassegna tutti gli altri cinque suoi accompagnatori. I ragazzi tiran dritto verso lo spogliatoio, mentre le due amiche si fermano, affiancandola.
"Mora, dopo che siamo andate via, sabato sera, è successo qualcosa di interessante?" domanda Ana, già pronta a chiedere della sua cotta. Mora nega subito con la testa, non volendo raccontare assolutamente del bacio tra Daniel e la sorella di Aron. Ana sembra soddisfatta di non essersi persa nessuno scandalo e Claudia sorride nel vederla placata.
"Comunque, ieri, era proprio bello Dan con quella maglietta azzurra. Si abbinava ai suoi occhi" fantastica legandosi i capelli neri sulla testa e lasciando la frangetta sulla fronte.
"Dovresti togliertelo dalla testa. Infondo è asessuale, non credo tu possa fargli cambiare idea..." Claudia la segue nello spogliatoio, insieme a Mora che subito annuisce all'affermazione della spilungona.
"Ci sto provando, capitemi però: è sotto i miei occhi ogni giorno, non è così facile!" la voce squillante è dolce, quasi fanciullesca nella sua esasperazione ironica. Quando varcano la soglia, quasi tutti i ragazzi sono già pronti con gli abiti di scena. Mora cerca di non osservare i loro culetti rivestiti da mutande, non le sembra il caso d'essere così spudorata. Ana e Claudia, senza troppi problemi, si fanno largo, togliendosi la maglietta ed i pantaloni per poi mettersi la divisa. Mora s'accomoda, a testa bassa su una delle panchine scomode per rispondere agli ultimi messaggi della band. La canzone è piaciuta a tutti, tranne al supercritico Renato che ha consigliato ad Elia di aggiungere più bassi e modificare i Charleston della batteria durante il ritornello.
"Mora, tra cinque minuti devi andare al trucco. Credo tu debba muoverti nel cambiarti..." Ana la risveglia dal suo cellulare ed i Feed di Instagram.
"Sì, adesso mi cambio" risponde disinteressata e distratta. Aron si siede accanto a lei: "Tutto okay?" si slaccia gli ultimi bottoni della camicia. Più velocemente del solito, lo spogliatoio si svuota, lasciandoli lì, soli, nel silenzio del rimbombo delle loro voci.
"Sì, sto cercando di placare l'animo di Renato contro Elia!" scherza. Si solleva mettendosi il cellulare accanto all'orecchio ed attende una risposta dall'altra parte. Aron guarda i suoi passi corti ed agitati muoversi avanti ed indietro. La voce di Mora, squillante e viva, parla italiano. Lui, per quanto non possa comprendere il loro diverbio, si sente un po' in imbarazzo, così le lancia un cenno con la testa ed esce, lascandola sola. Mora dopo poco più di un minuto, conclude la chiamata e decide finalmente di cambiarsi, nei suoi panni d'attrice.
"Mora, ti vogliono nella sala trucco!" Aron la sorprende in intimo, di schiena. Sulle sue scapole, di solito sempre coperte, nota due tatuaggi. A destra una luna e a sinistra un sole. Simili ai suoi sulla clavicola sinistra.
"Sì, arrivo" s'infila la gonnellina velocemente, coprendo il sedere mezzo nudo. Le guance le sembrano andare in fiamme, stranamente. Certo, non ama cambiarsi insieme agli altri, ma ciò non significa che non s'è mai fatta vedere in intimo davanti a qualcuno del sesso opposto che non fosse il suo fidanzato! Basti pensare ai suoi amici!
Aron richiude la porta, forse anche lui imbarazzato. Attende nel corridoio, volendole chiedere assolutamente i significati dei due tatuaggi. Appena spalanca l'uscio, la segue verso la sala trucco.
"Posso sapere cosa si cela dietro i tuoi tatuaggi sulla schiena?" domanda quasi sottovoce, seguendola come un cagnolino scodinzolante attratto dall'odore della pelle del padrone.
"Ora vado di fretta. Devo ripassare le parti mentre mi truccano" cerca di sviare.
"Ti starò appiccicato finché non me lo dirai. Lo sai bene che ho gli stessi simboli sulla clavicola..." cerca di stuzzicarla, toccandosi i segni da sopra la camicia.
"Puoi accomodarti ed attendere allora!" Mora tira fuori un po' del suo sadismo represso, facendolo accomodare sul divanetto dietro le sue spalle, osservandolo bene dallo specchio illuminato.
"Perché non vuoi svelarmi i tuoi segreti, Leone?" la distrae mentre tenta di leggere il copione.
"Perché una volta Renato mi ha spiegato del perché si fosse tatuato un triangolino sul polso. La risposta che mi ha dato è stata stupidissima dal mio punto di vista. Non ha senso tatuarsi qualcosa sulla pelle per poterla vedere e ricordarsi del significato importante che ci sta dietro. Se è così importante, non dovresti avere il bisogno di disegnarla. Un giorno, poi, ho incontrato un uomo. Mi ha detto di non rivelare mai il significato dei tatuaggi perché, per quanto per me possano aver senso, per gli altri non varrà la stessa cosa. Ne ho di tatuaggi, ma nessuno sa del perché. È per questo che sono belli. Il mistero li rende tali" spiega, guardando il riflesso del ragazzo alle sue spalle.
"Sei troppo saggia Mora... a volte mi ricordi Mercedes. E non in senso positivo!" sorride, accarezzandosi la testa con i capelli corti.
"Sapresti dirmi chi è stato, secondo te?" domanda l'ispettrice alla ragazza di fronte.
"Non ne ho idea. Non capisco nemmeno perché me lo stia chiedendo. Non sono io che svolgo questo lavoro!" Mercedes risponde con le braccia conserte.
"Sì, hai ragione. Ma so che tra voi non scorreva buon sangue..." si sporge sul tavolo. La faccia seria viene illuminata anche di più dalla lampada appesa.
"No. Qui devo correggerla. Io non le stavo molto simpatica, ma ciò non include il fatto che il sentimento fosse reciproco. Io non ho mai avuto nulla a che fare con lei. Ha solo scoperto che il suo ex ed io..."
Lo sguardo malizioso è lo stesso di quella volta in cui le sono stati tirati i capelli da Cayetana. Sì, le aveva tirato i capelli nei corridoi della scuola. Aveva scoperto che la lingua di Valerio era stata in parti poco dedite all'immaginazione.
"Davvero ti sei fatta Valerio?" le aveva sussurrato a pochi centimetri dal suo naso.
"Come scusa?" Mercedes l'ha squadrata dalla testa ai piedi. Da quale pulpito veniva l'accusa. Da una bidella? Davvero?
"Hai sentito benissimo. Rispondimi!" era rimasta sull'attacco.
"Prova a chiedere al tuo fidanzato... posso solo dirti che non è un granché, quindi puoi tenertelo" aveva risposto con una cattiveria che non le appartiene, solitamente. Non corrisponde nemmeno alla verità, ma sul momento voleva solo ferirla senza un vero motivo.
"Sei proprio una stronza!" quasi le aveva sputato tirandole i capelli. Non s'era mossa d'una virgola, non aveva reagito, non aveva risposto in nessun modo. Che forse era peggio di tutto quello che avrebbe potuto fare. L'indifferenza...
"Signorina Grajera Pando" s'è sentita chiamare la biondina che subito ha lasciato la presa, sgranando gli occhi riconoscendo la voce: "Nel mio ufficio. Immediatamente"
Da quel giorno non s'è vista più.

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Aron Piper
FanfictionLa stanza è colma di persone. Molte si conoscono da tempo. Dalle riprese della prima stagione. Ormai 2 anni fa. Sembrano passati secoli dal primo giorno sul set con questo cast. Miguel Bernardeau, Omar Ayuso, Claudia Salas, Itzan Escamilla, Jorge...