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Pilar non si presenta a scuola da qualche giorno, restando chiusa nell'appartamento di Samuel, senza nemmeno rivolgergli parola. Mercedes e Victor continuano a chiamarla senza ricevere alcuna risposta. Finché, stanca di non parlare con nessuno, esce super truccata per andare a casa di Mercedes e passare un po' di tempo con la sua amica. Ha bisogno di confrontarsi con lei, ha bisogno di sfogarsi e gridare a tutto volume che molto probabilmente ha le corna.

Suona e l'amica, preoccupata per lei, la lascia entrare.

"Che fine hai fatto? Sono pure passata da casa tua ma non mi ha risposto nessuno!" si siedono subito sul divano.

"Perché non c'è nessuno a casa mia" risponde abbassando lo sguardo. Le racconta tutto: del problema di soldi, dell'appartamento di Samuel, di Ramon e dell'ospedale dove ha incontrato Victor e la bidella Cayetana.

"Non potevi venire qui invece di andare da Samuel?" domanda.

"Qui c'era tua madre e non mi sembrava che andasse tutto bene così ho preferito andare da un'altra parte. Poi lo sai, sono caritatevole. Samuel aveva bisogno di quei soldi" solleva le spalle, spiegando.

"Comunque credo che con Victor dovresti parlarci. È molto preoccupato per la tua scomparsa. Ieri ha pure preso una sgridata dal prof di mate perché era distratto" l'aggiorna sulle avventure scolastiche.

"Non si merita grandi spiegazioni dopo quello che ho visto e dopo tutto quello che non mi ha mai detto" risponde.

"Avrà avuto i suoi motivi"

"Smettila di giustificarlo!" solleva gli occhi su di lei.

Mercedes non fa in tempo a rispondere e a consolarla come dovrebbe fare un'amica, perché il campanello di casa sua suona. Apre il portone e si ritrova davanti Omar e Ander. Il primo l'abbraccia con un sorriso smagliante sulle labbra, il secondo invece, la guarda per qualche secondo, in completo imbarazzo. Non si sono più parlati dopo la loro notte insieme, anzi, hanno fatto di tutto per evitarsi. Per Mercedes non servivano grandi sforzi, lei è brava con questi trucchetti. Al contrario, Ander, è visibilmente a disagio e distaccato dal mondo. Anche Omar se n'è accorto e ha cercato di capire cosa gli passasse per la testa, senza grandi risultati.

"Che ci fate qui?" li lascia entrare. Pilar si solleva dal suo posto e s'incolla sul viso un sorriso finto per accoglierli. Si rivolge ad Ander facendogli gli auguri, visto che proprio oggi è il suo compleanno.

"Facevamo un giro e siamo venuti a trovarti." spiega accomodandosi accanto a Pilar. Chiacchierano tutti insieme e per una brutta coincidenza cattiva, Mercedes e Ander si ritrovano l'uno accanto all'altro sul divano in cui è capitato loro di consumare.

"Vi va se mangiamo la pizza tutti insieme stasera?" chiede Omar guardando ognuno di loro.

"Si, perché no?" risponde Mercedes. Iniziano già a fantasticare su cosa mettere sulla pizza, mentre Mercedes apre la porta nuovamente dopo il campanello continuo in sottofondo. Sono Guzman, Rebeka e Samuel. Hanno organizzato tutto per Ander. Per festeggiare il suo compleanno. E l'unica casa disponibile era proprio quella di Mercedes.

Iniziano ad organizzare insieme, stendendo la tovaglia e ordinando il prima possibile. Si siedono stappando la prima bottiglia di vino e aspettando il fattorino. Mercedes collega la musica, facendo partire una playlist di musica pop casuale da lasciare in sottofondo. La serata scorre liscia: mangiano, bevono e si divertono come un gruppo affermato da tempo. Senza omicidi o problemi con la polizia. Finalmente, dopo così tanto tempo.

La porta si apre. I tacchi infastidiscono le chiacchiere e la musica in sottofondo. La donna s'appoggia alla porta per poter toglierseli e camminare scalza. Si guarda intorno, sentendo ormai solo la musica che non si è interrotta con il suo arrivo.

"Ciao amore, ciao ragazzi. Un attimo e tolgo il disturbo" s'avvicina a loro, o meglio, al frigo per bere dell'acqua.

Nel tornare indietro si sofferma su Ander. Gli poggia una mano sulla spalla: "Nudo sei molto più bello, ma anche vestito hai un certo fascino". Il gelo cala nei suoi occhi. Si volta verso Mercedes, come se potesse aiutarla, ma anche lei è sconvolta da non proferire parola.

La donna scompare su per le scale. Omar accenna un mezzo sorriso, non capendo la frase della madre di Mercedes.

"Che intendeva?" chiede, poggiando una mano su quella del suo fidanzato. Ma Ander non risponde. Non sa che dire. Non sa che fare. Non sa cosa inventarsi. Stavolta non sa davvero come andrà a finire.

"Omar..." prova a richiamarlo Mercedes, più pronta di lui. Ma Omar non si volta a guardarla, inizia a sentire un macigno sul petto, capendo che forse, la risposta, non ha così tanta voglia di sentirla.

"Spiegami che cazzo è successo" Omar ha le guance rosse e spera sia uno scherzo. Sposta subito la sua mano. Ander è ancora immobile.

"Tu e lei?" indica Mercedes, alle sue spalle. Ander lo guarda negli occhi per pochi secondi e legge tutta la delusione fuoriuscire in quelle lacrime. Non riesce a reggere tutto questo. Abbassa gli occhi. Si dichiara colpevole.

La platea assiste in silenzio, stringendosi sempre di più, per paura dell'uragano in arrivo. Ma Omar esce di fretta dalla porta e nessuno lo segue. Se non Rebeka, quando nessuno si mostra propenso nel fare il primo passo.

"Aspettami!" gli corre dietro.

"Mi ha tradito con una ragazza?" quasi urla in mezzo alla strada. Rebe, prima di rispondere, lo raggiunge, parandosi davanti a lui. Lo abbraccia. Perché non ha risposte da dare. Lo stringe sentendo la spalla inzupparsi delle sue lacrime.  

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora