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"Oi amico!" una voce che gli manca, esclama al cellulare.

"Dimmi tutto!" Aron s'è svegliato da poco.

"Quando tornate tu e Mora? Così organizziamo una serata insieme..." Dan domanda.

"Noi partiamo domani alle 7 di sera. Quindi se volete iniziare a mettervi d'accordo tenete conto di noi da sabato in poi" spiega. Dan dall'altro lato del Mediterraneo, annuisce, ricordandosi solo dopo che non può essere visto. Sul letto, accanto a lui, c'è Agata che ascolta tutta la conversazione.

"Come vanno le cose tra voi?" domanda dopo: "Sono uscite nuove foto..." lo informa.

"Ancora non abbiamo parlato. Credo che solo tornando lì potremo avere dei veri e propri momenti per noi" ne ha parlato con lui prima di partire, raccontandogli ogni dettaglio.

"Immagino. Tra i parenti, il mare, il suo lavoro non avrete molto tempo da soli, senza paparazzi e fan" lo comprende bene. Dan odia avere macchine fotografiche intorno, soprattutto di coloro che vengono pagati per stalkerare le persone.

"Sì, infatti. Abbiamo bisogno di tornare a casa" Mora bussa alla porta di Aron ed entra. Si ferma d'ogni parola e d'ogni rumore quando lo vede al telefono.

"Mia sorella?" chiede.

"Agata è qui con me. Ieri ho conosciuto i tuoi. Simpatici!" commenta rallegrando l'atmosfera.

"Con Agata sono idilliaci. Non è mica lei la pecora nera della famiglia!" sorride in modo amaro.

"Non è così! Abbiamo parlato anche di te. Tua mamma mi ha fatto vedere la tua foto da bambino, quella con il fiorellino sull'orecchio. Eri un capellone!" scherza cercando di tirargli su il morale.

"Quella foto mia mamma la adora! Ero ancora piccolo ed innocente!" riporta l'argomento sulla sua prospettiva solare e positiva: "Comunque c'è Mora che è entrata in camera e mi continua a fissare. Aspetta che le chiedo se vuole un autografo." inclina la testa, rivolgendo alla ragazza un sorriso infantile.

"Ciao ragazzi!" Mora s'avvicina al lobo di Aron per salutare i due amici. Aron sente il suo fiato sul collo ma cerca di rimanere impassibile.

Lei non si sofferma: inizia a rifare il letto. Le lenzuola sono tutte smosse per la nottata calda. Sente i suoi occhi sulla schiena ma non si volta per guardarlo. Su una cassapanca ci sono i vestiti del giorno prima. Li annusa e li piega non sentendoli sudati. Glieli poggia nuovamente al loro posto ed è pronta a chinarsi per raccogliere i calzini, accanto alle scarpe.

"Mora stai ferma!" in italiano l'ammonisce. Una delle poche frasi che ha imparato.

"Dan ci vediamo" saluta senza aspettare una risposta. Lascia volare il cellulare, senza curarsene.

"Cosa stai facendo?" chiede lui, stringendo ancora il suo fianco.

"Sistemo le tue cose" risponde. Il suo sguardo è curioso di sapere dove vuole arrivare.

"Non ce n'è bisogno" non la molla. Fa sfiorare i loro nasi. La stuzzica anche se fa fatica a resistere. Il suo profumo è potente. Aron si discosta, si spoglia della sua maglietta e si volta per guardarla.

"Dovrei cambiarmi..." le fa notare.

"E cambiati! Basta che ti muovi!" si dirige verso la porta ed esce. Senza voltarsi mai.


Dopo una lunga giornata di spiaggia, decidono di andare a mangiare pesce. Loro due, quasi simili ad una coppia di fidanzati. Si comportano in modo normale. Hanno bisogno di passare del tempo in modo normale. Come fossero in vacanza insieme, fidanzati ormai da tanti anni.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora