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Inizia una nuova settimana di scuola. Mercedes varca la porta in ritardo, come capita sempre ormai. La prof è abituata ad essere interrotta proprio 5 minuti esatti dopo l'inizio della lezione per colpa sua. Pilar la osserva sfilare affianco a lei. Si salutano con un sorriso e si accomoda, accanto al suo vicino di banco: Omar.

"Buongiorno. Come va?" le chiede appena si siede e tira fuori un quaderno per prendere appunti.

"Bene" risponde secca, seria e senza guardarlo. Lui se ne accorge ma resta in silenzio. Ander, per tutto il tempo la osserva, dal fondo dell'aula, e nota Ramon, intento a guardarle le spalle per tutta la mattinata. E capisce subito.

Ramon esce di scuola e, dopo essere passato da casa solo per posare lo zaino, torna ad uscire per andare dal suo amico. Varca la soglia dell'ospedale e prende fiato prima di proseguire la camminata. Sa bene dove si trova il suo amico, così segue i suoi ricordi nel labirinto e ne esce vincente.

Lo affianca, sulla panchina di fronte alla camera di Rocio.

"Allora? Come va?" chiede guardandolo.

"Attendo. L'unica cosa che mi blocca è non poterlo dire a Pilar. Okay, non stiamo insieme da tanto tempo, sono solo pochi mesi, però..." spiega guardando dritto davanti a sé.

"Diglielo allora! Secondo me, più tieni lungo il segreto, più sarà difficile dirglielo. E lei s'incazzerà!" risponde con grinta Ramon. Victor annuisce rimanendo immobile, incantato su un punto qualsiasi di fronte a lui però poi si gira: "Tu invece? Cosa mi racconti di nuovo?"

"L'unica cosa nuova che posso raccontarti è che mio padre si frequenta con la madre di Rebeka. E continuano ad organizzare cene di famiglia... è imbarazzante" spiega.

"Ciao Victor. Hanno già portato tua sorella di sotto?" dei capelli biondi s'avvicinano e l'amico di Ramon si solleva per poterla salutare con un abbraccio. Chiacchierano e si guardano finché lei non continua a percorrere il corridoio, lasciandoli da soli nuovamente.

"Ma quella non è la bidella?" domanda il moretto, facendo quel suo mezzo sorriso sornione. Victor annuisce: "Sì. È lei. Suo nonno sta male e qualche volta ci incontriamo per i corridoi. Ha solo un anno in più di noi, infondo" racconta: "Ma con Mercedes poi? Hai provato ad invitarla ad uscire?" chiede.

Ramon si volta di scatto, non capendo la sua domanda. Scuote la testa e socchiude gli occhi.

"Ho visto le tue ricerche su Instagram. È sempre la prima della lista. Non fai prima a chiederle di uscire, invece di continuare a guardarla su delle foto?" lo guarda dall'alto, saccente, come un vero ragazzo pieno di intelligenza e buon senso.

"Non le chiederò di uscire. Lo sai che lei è un po'..." non conclude la frase, ma Victor lo fa per lui: "Non dire pazza perché non è vero. È una che vede le cose da diversi punti di vista. Sicuramente a volte può sembrare spaesata o fuori luogo, a volte può sembrare strana, te lo concedo. Ma ti prego. Non farti fermare da questo. Lo so che sei cotto di lei!" parla.

"Poi vedrò" risponde cercando di assecondarlo quel minimo per cambiare discorso.


Pilar varca la soglia della casa di Mercedes. Entra e si siedono sul divano.

"Vuoi qualcosa da bere?" chiede l'ospitante.

"Oggi ti ho vista un po' distratta... che cosa succede?" domanda dopo aver scosso la testa alla proposta dell'amica.

"Nulla. Ho dormito un po' male" spiega, abbassando gli occhi, mentendo. È un segreto.

"Mercedes? Dove hai messo i miei vestiti?" si sente una voce dal piano superiore. Pilar la guarda, interrogativa, mentre l'altra alza gli occhi al cielo.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora