"Dov'era la notte dell'omicidio?"
"A casa mia. Da solo." risponde Raphael. Stavolta pare serio. Non sorride più, come ogni volta che incontrava Caye. Le ha sorriso pure quella volta che è stata licenziata, dopo l'inconveniente con Mercedes.
"Ti offro una cena stasera, per consolazione" le ha proposto prima che varcasse la soglia della porta per l'ultima volta.
"Sei gentilissimo, ma non credo di essere dell'umore giusto. Rovinerei la serata." tenta di sorridergli invano.
"Non importa. Non è una proposta. È un obbligo. Ti passo a prendere. Mandami l'indirizzo. Alle 8 sono da te" gli lascia l'ultimo sorriso, prima di dirigersi in classe dopo il suono della campanella.
S'era vestita tutta d'un pezzo, dopo essere tornata dall'ospedale. Suo nonno è ancora in coma e sua madre sempre fuori casa per lavoro, cercando di guadagnare quel minimo per poter portare avanti la famiglia e soprattutto le spese mediche del nonno. Come potrà dire a sua madre d'esser stata licenziata? Ora non ha più niente per poter aiutare la sua famiglia.
Raphael la porta in un ristorante elegante e cerca di farla sorridere in tutti i modi. Si lascia andare leggermente, grazie al vino che riempie più di una volta i loro calici. Ha indossato un vestito fatto da lei, qualche mese fa ormai, quando ancora suo nonno era a casa e la sera, dopo cena, poteva concedersi sui suoi hobby. Ora è troppo stanca dalle giornate e non ha le forze di sedersi davanti alla macchina da cucire.
"Che farai adesso?" cerca d'esser serio, accompagnandola all'aria aperta. È lievemente brilla ma cammina dritta. Le stringe le spalle ed entrambi guardano in alto, le stelle.
"Non ne ho idea." quasi ci ride su: "Ma di certo non lo dirò a mia madre. Prima devo trovarmi un altro lavoro" spiega.
"Ci riuscirai. Sei una tosta, tu" le dice. Scoppiano in una risata senza un vero motivo ed arrivano in un parco, circondati solo da piante. Si stendono sull'erba e continuano a guardare in alto, in un piccolo spiazzo dal quale si riesce a vedere una porzione di cielo.
"Tu invece che farai dopo la scuola?" domanda lei: "Viaggerai, studierai nelle migliori università del mondo..."
"Io? Non ne ho idea. Non so nemmeno che farò domani, non ho intenzione di mettermi pressione su questo. Essere ricchi è essere fortunati. Hai le spalle coperte per qualunque scelta tu faccia. E se da una parte fa schifo circondarsi di persone spocchiose e sentir parlare di soldi, dall'altra averne non è male. Scusami, non volevo trattare questo argomento con te. A me non importa nulla dei soldi. Spero tu l'abbia capito" si rende conto d'aver proprio toccato l'argomento sbagliato. Ma lei si volta a guardarlo e gli sorride. Perché, per fortuna, non è troppo lucida per capire ed ascoltarlo.
S'avvicina a lei, rotolandole accanto e scontrandosi con il suo fianco, in un bowling che la fa sorridere ancora di più. S'avvicina al suo viso e le accarezza una guancia per poi sfiorarle le labbra. La bacia per farsi perdonare e lei ricambia perché non riesce a resistere a quelle labbra morbide e carnose.
"L'ho baciata, sai?" s'accende una canna in compagnia di Valerio. Dopo averla accompagnata a casa, lo ha raggiunto per godersi quell'arietta fresca di fine mese. E per potersi rilassare prima di andare a dormire. Ormai è sua abitudine. E se son giorni particolarmente duri, una non basta.
"E com'è stato?" domanda anche se non è troppo interessato all'argomento, solo per non far calare il silenzio imbarazzante.
"Bellissimo. È così bella. Ha una risata fantastica. Aveva bevuto qualche bicchiere di troppo ed era ubriaca, ma almeno si è lasciata andare. Dopo ciò che le è successo, doveva distrarsi" spiega.
"Perché? Cosa le è successo?" chiede, ora più interessato.
"eh... è stata licenziata oggi perché ha discusso con Mercedes a scuola. Non so per quale motivo in realtà" solleva le spalle.
"Ma, chi è la ragazza di cui parli?" si volta di scatto per capire chi è la protagonista del discorso, anche se pensa di sapere benissimo chi è la ragazza in questione. Ha paura però di sentire il nome, perché non vuole distruggere i sogni di un ragazzo che s'è preso una cotta.
"Cayetana, la bidella... credo che frequentasse l'istituto prima, o sbaglio?" ecco che svela il nome segreto.
"Sì, è così, ma è meglio che tu sappia una cosa. Io so perché ha litigato con Mercedes. O meglio, lo posso intuire. È la cosa non ti piacerà. Mi spiace" Gli poggia una mano sulla spalla mentre tra le labbra stringe la canna. Raphael rimane ad ascoltare. Scopre della loro vecchia relazione. Scopre di lui e Mercedes e di Caye che s'era arrabbiata con lei per questo. Avevano litigato e lei è stata licenziata perché Caye è ancora cotta di Valerio.
"Sembra surreale, lo so, ma ho paura che sia così" abbassa lo sguardo perché sa già che alzandolo vedrebbe solo delusione nei suoi occhi. Certo, le domande sono tante... perché allora l'aveva baciato? Perché era uscita con lui, se non aveva alcun interesse?
Omar ha fatto le valigie. Andrà da Rebe a dormire finché non deciderà che fare. Forse tornerà a casa sua. Forse troverà un posto dove stare. Forse si trasferirà da Samu quando Ana deciderà di tornare nella sua villa lussuriosa.
"Possiamo parlarne?" Ander prova a fermarlo, mentre scende le scale per l'ultima volta.
"Non ho voglia di sentirti Ander. Mi dispiace. Sono troppo deluso" non riesce nemmeno a guardarlo in faccia.
"Lo so e mi sento una merda per averti ridotto così, ma io ho notato che le cose tra noi stavano andando male ed è capitato che stavamo guardando un film e poi è successo ma non ha significato nulla per me" lo imbastisce di parole su parole. Straparla, forse inserendo anche qualche bugia. Alla fine il bacio lo ha voluto lui, il mantenere il segreto anche ed è stato sempre lui a bussare alla sua porta, stringerla e baciarla quella seconda volta prima che accadesse il disastro.
"Non me ne frega niente. Se tra di noi le cose non funzionavano, dovevi parlarne con me, non infilarti nelle sue mutande. Capisci che non ha avuto senso il tuo gesto?" gli urla a pochi centimetri dalla sua faccia. Gli sputa con rabbia le parole che sembrano più pungenti di quanto siano.
"Tu mi hai tradito mentre ero malato e ti ho perdonato..." sussurra perché vorrebbe che lo sapesse ma non vorrebbe essere lui a farglielo notare. Ma ormai che stanno litigando, non sarà di certo questa frase a distruggere tutto.
"Quindi t'abbassi al mio livello per giocare a occhio per occhio, dente per dente? Pensi che ogni giorno non mi senta male per quello che ti ho fatto? Anzi, ti ringrazio di avermi messo le corna, così non mi sentirò più in colpa" si volta per cogliere la valigia da terra.
"Uno ad uno. Palla al centro. Non scappare..." gli sussurra sul collo per provare a farlo rimanere lì con lui. Ma si dimena per scrollarselo di dosso anche se a malincuore. È arrabbiato e deluso ma non potrà mai smettere di amarlo.
"Devo farlo adesso. Ho bisogno di una pausa da te" gli fa schifo dire quelle parole ma è ciò di cui ha bisogno per capirsi e capirlo.
A scuola si lanciano occhiate ma senza rivolgersi parola. Guzman cerca di mediare tra i due ma non è facile con due silenziosi come loro. Ma s'accorge che lo sguardo di Ander non ricade solo sulla schiena di Omar. Anche su quella di Mercedes che con testa alta entra in classe in ritardo come tutti i giorni e con il suo solito sorriso continua la sua solita giornata, non guardando nessuno dei due amici distrutti. Se ne frega proprio. Chissà cosa le passa per la testa a quella ragazza?
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Aron Piper
FanficLa stanza è colma di persone. Molte si conoscono da tempo. Dalle riprese della prima stagione. Ormai 2 anni fa. Sembrano passati secoli dal primo giorno sul set con questo cast. Miguel Bernardeau, Omar Ayuso, Claudia Salas, Itzan Escamilla, Jorge...