72.

86 1 0
                                    

La sveglia li scuote. Aron deve andare in studio. Sono le 8:30 e subito si sollevano entrambi. Mora, vedendosi completamente nuda, d'istinto, si copre con il lenzuolo. Si volta verso Aron, che spensierato la guarda e sorride con uno di quei suoi sorrisi maliziosi.

"In uno dei cassetti c'è una molletta per capelli, me la passi?" gli chiede indicando proprio accanto alla sua testa, dietro di lui. Apre il primo: libri. Il secondo: libri e preservativi. Il terzo: un vibratore e una molletta. Solleva l'aggeggio sorridendo per mostrarlo alla sua ragazza. Scoppia a ridere appena nota gli occhi sgranati di Mora completamente a disagio che subito s'allunga su di lui per strapparglielo di mano senza grandi conquiste. Alla fine lo posa e gli passa ciò che aveva richiesto. Si raccoglie i capelli e s'affretta all'armadio per scavare sotto il suo cumulo di vestiti disordinati ed afferrare un paio di pantaloncini, delle mutande ed una maglietta corta che mostra l'ombelico.

Aron la guarda sculettare con il sedere nudo. Non è affatto male questa visione di prima mattina. La segue, l'abbraccia da dietro e Mora quasi si spaventa nel sentirlo ancora spoglio d'ogni abito dietro di sé.

"Vestiti scemo" sorride, lasciandogli un bacio. Prepara il caffè e dopo aver acceso il fuoco sotto la moka, il campanello suona. Va ad aprire sperando sia il corriere con il suo nuovo libro, invece sono Cristina e Giorgio. I suoi genitori.

"Sorpresa!" sua madre spalanca le braccia per poterla stringere.

"Voi che ci fate qui?" ricambia la stretta. Forse è meglio questo del corriere.

"Avevamo 3 giorni liberi e siamo partiti. Che hai combinato ai capelli?" chiede Cristina sfiorando una ciocca che fuoriesce dal caos che ha sulla testa: "Lupo se la caverà benissimo da solo!" il padre entra con una valigia in mano.

"Lupo è rimasto a casa da solo? Oddio... io non mi fido di quel nano!" commenta invitandoli all'interno. Si guardano intorno scoprendo finalmente dove la loro primogenita vive.

"Volete del caffè? Lo stavo preparando..." propone, facendoli entrare in cucina.

Aron, a petto nudo, s'affaccia. Mora sgrana gli occhi dall'imbarazzo. Il tedesco li saluta, anche lui a disagio, sorpreso dalla presenza dei due genitori italiani. Mora guarda suo padre che la fulmina con gli occhi, al contrario di sua madre che, fingendosi felicemente sorpresa, lo saluta con un bacio sulla guancia. Ruba una tazzina di caffè per poi tornare in bagno per infilarsi la maglietta e la Vans ai piedi.

"Vado, devo andare a lavoro e sono già in ritardo." s'inventa per scappare: "Mora, ci sentiamo. Grazie di tutto" resta freddo e distante. La ragazza annuisce. Sentono sbattere la porta.

"Ha dormito qui?" sua madre, seria, domanda.

"Sì, nella stanza degli ospiti" spara una cazzata. Non ha intenzione di dare spiegazioni a nessuno. Tantomeno ai suoi. Bevono il caffè a piccoli sorsi, in silenzio. Non si sa mai che vada loro storto!

"Dormite nella mia stanza, io starò dell'altra. Vi cambio le lenzuola" spiega. Prima però deve andare in bagno per lavarsi i denti. Lei e la sua fissa per l'alito.

Sua madre, di nascosto dalla figlia, s'affaccia nella camera che li accoglierà. Le lenzuola sono disordinate, i vestiti sparsi per terra. Un paio di slip all'angolo del letto. Torna indietro dal marito che l'ammonisce con gli occhi.

"Se... Aron ha proprio dormito nella camera degli ospiti" giudica.

Mora torna dai suoi: "Intanto mettete la valigia di là" l'invita a seguirla nella camera singola.

"Vedi che puoi anche dirci la verità. Lo sappiamo che Aron non ha dormito qui" indica il letto intatto, Cristina da madre severa.

"E cosa ti cambia se ha dormito su un materasso o un altro?" subito si mette sulla difensiva.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora