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Mora e Lupo hanno stampato qualche cartina ed hanno sottolineato con un evidenziatore fluorescente tutta la strada da percorrere. Cerchiano le città e sulle linee d'autostrada, segnano, all'incirca, il tempo che dovrebbero impiegarci in macchina. Da Madrid a Saragozza, la loro prima meta, ci vogliono meno di 4 ore, così, si mettono in cammino quando ancora il vento è fresco. Arrivano prima delle 11, per poter trovare un posto dove dormire e visitare poi la città. Restano un paio di giorni: il pomeriggio stesso visitano gli edifici che sovrastano il cielo: la basilica del Pilar, il castello dell'Aljaferìa e la cattedrale del Salvatore, della La Seo. La mattina dopo, si mettono in coda per visitare il Goya Museum: artista poco amato da Mora per la sua tecnica ma rispettato per la vita e l'impegno sociale espresso nelle opere verso l'indipendenza spagnola, conquistata da Napoleone nel 1808. Lupo, invece, l'apprezza per il contrario: innamorato del Saturno che divora suo figlio e di tutte le sue pitture nere.

Insieme, qualche giorno prima, hanno visitato il Prado. Per Mora è stata la terza volta nel grande museo e l'ha ammirato come fosse la prima. S'è soffermata, come ogni volta, davanti alla Lattaia di Bordeaux, alla Maya Desnuda e a quella Vestida.

Entrambi amanti dell'arte, continuano il loro tour verso Barcellona, dove restano qualche giorno in più per tutto ciò che ci sarebbe da vedere. Si concentrano sui luoghi principali, come la Sagrada Familia, il Parco Guell e la Rambla. Seguono anche il loro istinto e decidono l'ultimo giorno, di salire sul Montjuic per una vista panoramica da mozzare il fiato. L'ultimo pomeriggio, però, decidono di prenderlo per un meritato relax, dopo giornate colme di corse e sudore. Così, cercano un posticino sulla spiaggia per riposare e fare il bagno, visto il sole bollente e il calendario fermo al 23 di Giugno.

Dopo 4 giorni a Barcellona e 4 ore di macchina con la musica ad alto volume, arrivano a Valencia. Passano un'intera giornata nella Città Delle Arti e Delle Scienze su grande richiesta di Lupo, innamorato d'arte contemporanea ad architettura. Mora anche se non molto entusiasta d'entrare, resta affascinata dalla megalomania degli edifici.

Mentre si dirigono verso Siviglia, decidono sul momento d'arrestare il loro viaggio per dare un'occhiata alla grande Moschea di Cordova. Come l'Aljaferìa a Saragozza, è una delle più grandi testimonianze islamiche in Spagna. La visitano tutta, ogni angolo. Poi ripartono verso la capitale del Flamenco dove si fermano tre giorni, prendendo le visite con più leggerezza e calma. Visitano il complesso d'Alcazar e la cattedrale gotica dove scoprono esserci la tomba di Cristoforo Colombo. Infine si guardano attorno in Plaza de Espana, restando a bocca aperta.

L'ultima meta è Lisbona. Ormai che avevano percorso più di 1600 km, altri 400 non avrebbero fatto una grande differenza. Come prima visita, salgono sull'Elevator di Santa Justa: una torre con all'interno un ascensore che porta i turisti in cima per vedere la città dall'alto. Percorrono il ponte 25 Aprile che taglia il fiume Tago e raggiungono Almada, inaugurata dalla statua del Cristo Re.

Certo, la loro gita non è solo visite storico-culturali, è anche risate, foto, momenti condivisi, tante passeggiate per parchi, città, negozi. Assaggi di piatti tipici, drink, musica, sole. Ricordi di quando erano piccoli e confessioni segrete tra fratelli.

"Mora, sappi che con Victoria non ci ho fatto sesso" Lupo espone durante il loro viaggio di ritorno.

"Non m'interessava saperlo... devi saper essere intelligente e razionale. Adulto. Non ti posso fare alcuna ramanzina sul sesso. Siamo diversi già solo nel fatto che tu sia un maschio ed io donna. Stai semplicemente attento e non essere mai egoista. So chi sei e so di potermi fidare di te" Mora tiene gli occhi fissi sulla strada, un po' imbarazzata dall'argomento, ma necessario d'affrontare.

"Quando lo hai fatto la prima volta?" Lupo contagiato dalle parole della sorella, domanda.

"Me lo stai chiedendo davvero? Oddio, imbarazzante!" Mora ride d'inerzia: "Alle superiori. Avevo la tua età. Se potessi tornare indietro aspetterei. Farei le cose diversamente. Mi godrei di più il momento. Non dell'atto in sé, ma di ciò che avviene prima. Se potessi, vorrei innamorarmi della persona con la quale poi perdere la verginità e non vorrei fosse uno a caso di cui non ricordo nemmeno il nome. Ma ormai è tardi, la mia chance l'ho avuta e l'ho buttata. Spero tu non abbia fatto la stessa cosa" per quanto in imbarazzo, si confida e alla fine, s'interessa della risposta che potrebbe dare il fratello.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora