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Mora ancora dorme accanto a lui. Gli mostra le spalle coperte dalla maglietta della sera prima. Si guarda il petto, nudo. I pantaloni non sono i suoi, sono maschili ma non suoi. La testa è pesante, un macigno le rimbomba. Si sposta lievemente, voltandosi verso la finestra socchiusa. Il suo corpo pare non essere il suo. Una sensazione sempre strana ma sempre simile alle giornate post sbornia. Gli passerà. Il suo cellulare ha una chiamata persa. Sono le 8:30. Tra un'ora devono essere sul set, pronti e svegli per registrare.

Si solleva, si siede poggiando i piedi nudi sul pavimento freddo. Raccoglie i calzini, tolti durante la notte e li rimette. I movimenti bruschi non sono consigliabili dopo essersi ubriacati.

Tobias, dopo averlo telefonato, gli ha lasciato un vocale su Whatsapp. Domani a pranzo sarò solo al nostro solito posto. Promesso. Ti aspetto. Voglio parlarti.

Non risponde. Non sa se andrà. Il cellulare della ragazza prona, sul comodino accanto, inizia a squillare violentemente, trapanando per bene i timpani d'entrambi. È una sveglia impostata dalla ragazza per il lavoro. S'avventa lui per bloccarla e Mora, dopo quel gesto lo ringrazia ancora mezza addormentata.

Aron risponde con un sussurro che però, subito, fa scuotere l'italiana.

"Aron? Che ci fai tu qui? Cos'è successo stavolta?" domanda tentando di aprire un occhio ed osservare il ragazzo.

"Stavolta proprio non lo so. Credo che ci siamo ubriacati e ci siamo addormentati. Preparo il caffè, okay?" risponde lui, mentendo e sollevandosi con cautela.

Mora s'allunga sul comodino ed afferra il cellulare. Legge i messaggi della sera prima. Parte nell'aprire quello di Aron che le ha mandato quando erano seduti a tavola da Claudia. Prosegue con quelli sul gruppo della band. Discussioni tra Carmine e tutti gli altri, schierati contro di lui, proteggendo Mora ed Elia, come ultimo arrivato.

<Carmine, ti chiedo per piacere di fermare la conversazione qui. Siamo tutti troppo scaldati per parlarne civilmente. Se vi va, ci sentiamo domani, con anche Mora partecipe, e discutiamo senza rabbia. Buonanotte AMICI> Davide, dopo l'acceso scambio di SMS, zittisce tutti, senza ricevere alcuna risposta.

Tutti i partecipanti le hanno mandato messaggi in chat privata e l'hanno provata a chiamare, ma non era proprio in vena di sentirli litigare. Preferiva bere con Aron e provare a scrivere una nuova canzone. Ormai si aspetta di tutto dal suo altr'ego brillo. Lentamente si alza, cercando di non cadere per il giramento di testa. Dovrebbe smetterla di bere!

Prima di raggiungere il ragazzo in cucina, apre l'armadio e si cambia i vestiti della sera prima. Prende la prima maglietta che trova, una nera, larga. Il reggiseno, per ora, lo toglie, restando libera da quel recinto di ferretti e tessuto. Durante la notte non è più abituata a tenerlo.

"Il caffè è pronto. Se vuoi te lo porto di là" Aron alza la voce per farsi sentire da Mora in camera. S'avvicina alla chitarra sul tavolino. Prende i fogli e se li rigira tra le mani, seguendo la scrittura incomprensibile.

"Che guardi?" domanda l'italiana uscendo dalla stanza, alle sue spalle. Aron sventola i fogli, facendole notare gli scritti. Mora gli afferra forse in modo arrogante.

"Aspetta. Non ho mandato audio ieri sera alla band" Mora cerca sul suo cellulare ogni chat, ogni registrazione, ogni video, cercando informazioni sulla canzone. Non si ricorda assolutamente la melodia, il testo. Non ricorda nulla. Ha parole e degli accordi da ricomporre come pezzetti di un puzzle senza alcuna immagine. Anzi, ancora peggio, perché i pezzi sono tutti diversi l'uno dall'altro.

Aron si sposta intorno al tavolino e prende la macchina fotografica poggiata sul divano. L'accende e, dopo aver scattato una foto casuale a Mora disperata sul suo cellulare, guarda nella galleria. C'è un video di un'ora e trenta. Non fa in tempo a farlo partire che la batteria si scarica.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora