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Mercedes appare sulla soglia di casa di Pilar. Si guarda intorno come se fosse la prima volta che varca quella porta. Ogni volta c'è una novità. Ancora, dopo anni, non ricorda ogni angolo di casa sua. Lei abita in una villa, ma non una normale. La sua è suddivisa in quattro piani e usa l'ascensore per spostarsi da uno all'altro. È la ragazza più ricca della città e si vede: non solo per i vestiti sempre firmati da grandi marchi come Gucci e Louis Vuitton, ma anche solo osservando casa sua da fuori. Quando Mercedes ci passava davanti, prima di conoscere la sua attuale amica, ammirava sempre le mura domandandosi chi fosse quel fortunato che vivesse in un albergo. Ci sono decine di cameriere che ogni giorno lavano, puliscono e lucidano una stanza al dì. A casa di Mercedes ne vengono due, insieme, due volte a settimane. Non ci sono paragoni tra le due ragazze! Pilar, per quanto ami questa sua situazione, non lo scaglia in faccia alle persone. Non si vanta di avere una villa simile al Grand Hotel di Zack e Cody. Ha paura di essere vista in modo diverso dagli altri, come fosse una poveraccia in mezzo ad un mare di gente benestante o di essere circondata da sole persone che vogliono scattarsi un selfie nella sua grande villa e partecipare alle sue feste nelle grandi piscine. Mercedes e Pilar s'erano sedute accanto il primo giorno di scuola e avevano iniziato a chiacchierare tra loro. Mercedes era ovviamente arrivata in ritardo e la scusa era sempre la solita: Non è colpa mia, non trovavo le mie amate scarpe! Pilar l'aveva fatta sedere accanto a lei, l'unico posto libero. Inizialmente l'aveva vista come una ragazza alla quale piaceva stare al centro dell'attenzione e quella grande entrata era stata veramente già il suo culmine. Dopo un po' ogni ragazzo iniziò a farci l'abitudine ai ritardi di Mercedes. Non perché arrivava di corsa, con il fiatone, quello non succedeva mai. lei lo faceva proprio apposta. Quando la campanella suonava era già nei paraggi dell'aula, ma attendeva qualche minuto prima di entrare, quando il silenzio conquistava i corridoi. Le piaceva interrompere l'appello. Qualche volta, con il passare del tempo, Pilar la seguiva nella sua marachella. Non sempre, solo di rado. Solo quelle mattine che era particolarmente allegra.

"Sediamoci qui che in camera mia stanno pulendo" Pilar si accomoda sul suo divano enorme. Dopo anni, ancora non ci ha fatto l'abitudine al gigantismo di questa casa. Accanto a Mercedes c'è una statua in gesso del Discobolo di Mirone ad altezza naturale. Un metro e cinquanta di statua. La osserva un po' sorpresa dalla scelta di inserire una scultura greca in un salone moderno.

"Idee di mia madre... non farti troppe domande. Comunque pensavo di organizzare una festa sabato sera qui, che ne pensi? Simile a quella di Rebeka..." l'amica parla. Restano a scambiarsi idee sul da farsi, su cosa inventarsi per farlo diventare il Party più memorabile dell'anno. Il pomeriggio scorre veloce e Mercedes, dopo aver fatto i compiti con l'amica, decide che è l'ora di rincasarsi. Apre il portone di casa e si trova davanti Victor, pronto a sostituirla per far compagnia a Pilar per tutta la serata. Pilar è spesso a casa da sola, quindi si ritrova ad invitare gente ad ogni ora per non diventar pazza e parlare con il muro. Ne sarebbe capace.

S'incammina verso casa, dove nessuno l'attende. La madre è in giro per il mondo. Quando il padre è uscito dalla loro vite, i loro rapporti sono deteriorati e non lentamente, con lo scorrere del tempo, ma in modo netto. Da un giorno all'altro. Poi è morto e la madre ha iniziato ad andarsene in giro per il globo, senza nemmeno chiamare spesso la figlia per sapere come potesse stare. Si sentiva sola molto spesso ma voleva essere più matura di quelli che avrebbero dovuto renderla tale. Anche se si diverte a prendere in giro i professori, è brava. Diligente, direbbero ai colloqui gli insegnanti! Peccato, che i colloqui per lei non ci siano. Tanto a chi dovrebbero riferire il suo andamento scolastico? Poche persone le fanno compagnia come le inservienti, il suo San Bernardo ed il suo Carlino. Non è una grande amante degli animali, ma si è dovuta affezionare pur a qualcuno per non diventare pazza.

Il cellulare le squilla in mano. Ander.

"Ti va di cenare insieme? Omar è in giro stasera ed io sarei a casa da solo..." domanda lui appena Mercedes accetta la chiamata.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora