Toro
"Nessuna coppia di astri positivi all'orizzonte.
Il girone dell'inferno vi aspetta".«Io l'avevo detto che non si inizia niente con Plutone contro».
Laya sorseggiò il suo frappuccino aspirando rumorosamente dalla cannuccia.
Aveva ragione, ma mi limitai ad annuire mentre mi ficcavo in bocca una delle caramelle stantie che erano sopravvissute al suo assalto. Dopo la lezione del professor Nolan mi ero letteralmente fiondata fuori dall'aula per fare quello che mi riusciva meglio: scappare dai miei problemi. Quella decisione, però, aveva implicato saltare il pranzo e adesso stavo morendo di fame.
«Credi che Effie ci raggiungerà mai?» le chiesi, sollevandomi dalla panchina per guardarmi attorno.
Il sole del mezzogiorno s'infilava tra le grate di ferro che circondavano il parco della scuola, gettando ombre strette e definite sul cemento. Strizzai un occhio, cercando a mettere a fuoco la discreta mandria di studenti che faceva avanti e indietro dalla mensa fino ai tavoli rossi da picnic. Anche io e Laya eravamo pronte a sgraffignare qualche trancio di pizza prima delle lezioni del pomeriggio, ma Effie sembrava sparita.
Proprio in quel momento, intravidi una figura avvicinarsi nella nostra direzione. Spalle larghe, braccia forti, capelli ingestibili che si arricciavano sulle tempie... Mi si strinse lo stomaco. Non ero pronta per un secondo round. Non ero pronta affatto. Ma quando la figura arrivò all'ombra di una quercia, trassi un notevole sospiro di sollievo notando che era solo Alex.
«Vengo in pace» dichiarò, facendo oscillare in aria un libro, mentre colmava gli ultimi passi che ci separavano.
Riconobbi subito la copertina che stava mostrando e il mio sguardo s'illuminò quando capii che era la stessa copia che avevo prestato a sua sorella.
«Alison mi ha chiesto di riportartelo» spiegò, fermandosi a recuperare fiato. Anche se era nella squadra di football, in quel momento portava una larga maglietta da basket con lo stemma della Lincoln High. Non ne ero del tutto sorpresa, perché Alex era uno di quegli sportivi fino al midollo in grado di fare qualsiasi cosa con un discreto successo.
«Le è piaciuto?» chiesi curiosa, osservandolo appoggiare il libro sul tavolo da picnic accanto a noi.
Con ogni probabilità era una domanda stupida, perché di sicuro Alison non parlava con il fratello delle storie che leggeva, ma sentivo sempre quel senso di responsabilità quando consigliavo un libro a qualcuno, che automaticamente mi portava a chiedere riscontri.
Con mia grande sorpresa, però, Alex annuì convinto. «Dice che è bello, ma... Aspetta un attimo». Si affrettò a estrarre il cellulare dai pantaloncini sportivi che indossava e vidi il suo pollice muoversi sullo schermo. «Ecco, testuali parole: non capisce perché la protagonista si sia innamorata dell'amico e non dello stronzo dal cuore tenero».
Scoppiai a ridere, mentre Alex mi ripeteva con tono professionale la recensione della sorella: un insieme di insulti all'autrice e di commenti ammiccanti al suo personaggio maschile preferito.
«Nessuno di noi è riuscito a capire cosa sia passato nella testa della protagonista» lo rassicurai, asciugandomi gli occhi. «Comunque Alison sa che può scrivermi, vero? Non serve che mandi te ogni volta».
Dei tre Figli del Demonio, Alex probabilmente era quello meno odioso, ma avrei fatto carte false per dover avere a che fare solo con la dolce sorellina Case, piuttosto che con gli altri due.
Sollevò le spalle, come se per lui non fosse tutta questa gran cosa. «Ho provato a dirglielo, anche perché non credo che sia proprio il mio genere di libro» iniziò, riprendendolo tra le mani e osservando la copertina con un uno sguardo scettico. «Ma sai com'è fatta...».
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Stelle avverse
ChickLitClaire ha tre certezze, piccole ma indissolubili: 1. Iniziare l'anno scolastico con Plutone contro è stata una stronzata 🪐 2. Christian Case è un maledetto Figlio del Demonio™ 3. Non c'è alcuna possibilità che collabori davvero con lui... No, nepp...