Leone
"Mercurio retrogrado inverte i vostri piani.
Sarà un bene o un male?"La mano di Christian si contrasse piacevolmente attorno al mio collo, costringendomi a inclinare la testa. Inspirai forte, mentre i capelli scivolavano oltre la mia spalla.
«Quanto abbiamo?» mi chiese, accostando le labbra al mio orecchio.
Il calore del suo respiro mi strappò un brivido. «Mezz'ora credo» sussurrai, appoggiandomi al suo petto.
Christian avvolse i miei fianchi, facendomi scivolare lungo la panca finché le mie gambe non furono sopra le sue. «Direi che può bastare» decretò, prima di lasciare un bacio poco sotto il mio orecchio.
Un brivido mi scosse e mi staccai di colpo. «Finta ragazza» sibilai a denti stretti. «"Finta" è la parola chiave».
Eravamo sugli spalti del campo sportivo, praticamente vuoti dopo l'allenamento pomeridiano dei Leoni di Danvers. Il resto della squadra era già sotto le docce, ma io e Christian avevamo altri progetti.
Un sorriso da mascalzone piegò le sue labbra. «Rilassati, secchiona». Con l'indice, tirò una ciocca dei miei capelli, che ondeggiava sospinta dalla debole brezza oceanica. «Sto solo cercando di renderci credibili».
Istintivamente i miei occhi scattarono a destra, tentando di identificare il punto in cui erano sedute Madison e le sue amiche. Le cheerleader stavano ancora armeggiando con i pompon, poco più in basso al limite del prato.
«E smettila di guardarti attorno». Christian sollecitò di nuovo i miei fianchi, riattirando la mia attenzione. «La gente inizierà a credere che abbia perso il mio fascino».
Sollevai un sopracciglio, tornando a guardarlo. Quella conversazione all'improvviso iniziava a interessarmi. «Scusa, quale fascino? L'ultima volta che ho controll–».
«Finiscila». M'interruppe bloccandomi il labbro inferiore con il pollice. Uno strano calore risalì lungo il mio collo, ma cercai di ignorarlo. «Dici un mucchio di stronzate, secchiona» riprese, torturandolo delicatamente, «ma per tua fortuna sono magnanimo e aiuto le persone in difficoltà».
A quelle parole, ebbi l'impulso di mordere il suo dito. Il sorriso pigro che si dipinse sul suo viso, però, mi rese chiaro che non stesse aspettando altro.
Scattai indietro, costringendomi comunque a esibire un finto sorriso zuccheroso. Odiavo recitare, ma sapevo di non aver scelta. «Vorrei tanto tirarti un pugno» sussurrai continuando a sorridere.
Christian avvicinò di nuovo il viso al mio. «Bene, mi piacciono le ragazze decise».
Avrei potuto assecondarlo: rispondere per le rime e ricominciare con i nostri soliti scontri era allettante, ma era anche incredibilmente difficile dopo la sera precedente. Dio solo sa quanto si divertisse a comportarsi da stronzo, ma c'era una parte di me, piccola e stupida, che ancora sentiva di dovergli molto per come si era preso cura di me.
Con un sospiro irritato, tornai ad avvolgere le braccia attorno alle sue spalle. «Ci sta guardando?» domandai per cambiare argomento.
Lo vidi lanciare una veloce occhiata a sinistra. «Sì» mormorò prima di posare di nuovo le mani sui miei fianchi.
Rabbrividii. Non era la prima volta che mi ritrovavo in una situazione simile con un ragazzo. Voglio dire, io e Greg eravamo usciti per mesi e gli abbracci erano all'ordine del giorno. Ma a quanto pareva la bugia che stavamo portando avanti era sufficientemente grande da far tremare il mio cuore, perché batteva più forte ogni volta che Christian mi sfiorava. «Credi che farà qualcosa?» domandai nervosa.
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Stelle avverse
ChickLitClaire ha tre certezze, piccole ma indissolubili: 1. Iniziare l'anno scolastico con Plutone contro è stata una stronzata 🪐 2. Christian Case è un maledetto Figlio del Demonio™ 3. Non c'è alcuna possibilità che collabori davvero con lui... No, nepp...