43 - Conseguenze (III)

1.2K 94 51
                                    


C H R I S T I A N

Non appena Claire chiuse la porta alle sue spalle, la consapevolezza di aver fatto l'ennesima stronzata m'investì.

Credevo di aver fatto bene ad allontanarla, era quello che mi aveva insegnato la mia famiglia disfunzionale: ci sarebbe sempre stato un altro segreto, un altro casino da risolvere. La vicinanza poi peggiorava tutto, soprattutto con una come lei che non mi scontava nulla, che si prendeva ogni cosa mentre io ero così patetico da accontentarla ogni volta. Perché Claire mi faceva venir voglia di darle tutto ciò che alle altre avevo sempre negato.

Sapere quello che avrei potuto fare per quella ragazzina dal viso pulito e dagli occhi grandi mi terrorizzava, eppure non riuscivo a fare a meno di lei. Mi ripetevo che sarebbe passata, che l'avrei dimenticata come tutte le altre, che la sua insolenza era lo sfizio che mi sarei dovuto togliere per andare avanti. Invece, più la baciavo più sentivo crescere il bisogno delle sue labbra sulle mie; più la toccavo, più aumentava la necessità di percepire il suo corpo contro il mio.

Non c'entrava nulla l'attrazione fisica. Ero stato con un mucchio di ragazze e nessuna mi aveva mai fatto quell'effetto. Nessuna si era mai minimamente avvicinata a quello che mi provocava Claire con la sua sola presenza.

E adesso le avevo fatto credere che la stavo solo usando.

Piantai un pugno contro il muro, poi un altro, e un altro ancora. Il dolore che mi pulsava nelle nocche non bastava. La rabbia era disperazione, la disperazione nuova forza che non sapevo come gestire. Rovesciai le scatole di cartone e non mi fermai finché non mi ritrovai con il fiato corto in mezzo a un casino di tovaglioli e confezioni di detersivi.

Cazzo. Avevo perso il controllo di nuovo.

Infilai le mani tra i capelli stringendo così forte da farmi male. Per quanto mi sforzassi, sembrava che non riuscissi mai a imparare dai miei errori. L'avevo lasciata andare via ancora una volta.

No, non avrei ricordato quella sera come l'ennesimo errore collezionato a causa del mio carattere di merda.

Decidere fu questione di un attimo. Mi fiondai fuori dallo sgabuzzino, evitando due ragazze che stavano uscendo dal bagno. Una mi sorrise ma non la notai neanche. L'unica di cui m'importava veramente poteva già essere andata via.

Mi bastò seguire il bancone e svoltare nella sala principale per notare che non fosse così.

Alex, Logan e Philip erano seduti attorno a un tavolo a qualche metro da me. Claire stava impalata accanto a Logan e, da come la guardavano tutti, sembrava che stesse raccontando qualcosa. L'idea che avesse spifferato ai miei amici ciò che era successo tra di noi mi fece vergognare come un ladro. L'avevo appena scopata in un locale come se fosse una ragazza qualsiasi con cui avere una sveltina e dimenticarsi del suo nome un istante dopo.

Tuttavia, quel pensiero non fu neanche lontanamente paragonabile a ciò che successe dopo.

Logan si sporse sulla sedia e le sue luride manacce si piazzarono sui fianchi di Claire. Credevo che si sarebbe spostata all'istante perché, diamine, meno di due minuti fa in quell'esatto punto c'erano le mie, di mani. Ma Claire non si mosse. Non per spostarsi comunque. Lasciò che Logan la spingesse su di sé e si sedette sulle sue gambe, buttandogli le braccia al collo.

Non riuscivo a sentire niente. Il fischio nelle orecchie superava il rumore del cuore che mi martellava nella gola e nel cervello. Tutto il resto si era azzerato. Il ronzio della televisione, le voci attorno a me, i bicchieri che tintinnavano tra loro... Tutto cancellato. Vedevo solamente lei.

Claire seduta in braccio a Logan.

Le loro mani intrecciate.

La testa di Logan premuta contro il suo collo.

Stelle avverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora