48 - Nuovo inizio (I)

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Claire



Strinsi le sue mani, portandomele alle labbra e le baciai come se fossi in grado di suggellare quel legame per sempre. Christian soffriva. Soffriva, e io volevo solo cancellare tutto quel dolore per sempre.

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Da: Logan Rubabiscotti

Terra chiama Claire, sei sparita da due mesi e se non rispondi a questo messaggio ti verrò a cercare personalmente.
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Lo baciai sul collo, sul mento e con le labbra raccolsi i residui di quelle lacrime salate che non si era concesso di versare. Per accoglierle. Per trasformarle. Per cancellarle.

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Da: Effie Frozen

Vorrei chiederti se l'NHSMUN è interessante come pensavamo e a quanti tavoli di confronto stai partecipando, ma in realtà m'interessa solo una cosa: New York è figa come sembra?
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Il tocco della sua mano sulla schiena mi fece tremare. Era devoto, disperato. Era bisogno, era ricerca. Ricerca di sollievo, di conferma, di consolazione.

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Da: Philip

Ciao Claire, Logan mi ha detto che sei sparita e Laya mi ha confessato come si è comportata per la storia del corso... Spero che tu non sia scappata per colpa nostra! Mi metterò in ginocchio a cantarti una serenata se devo umiliarmi, ma torna, okay? (o almeno rispondi a Logan, che è una spina nel fianco da quando sei partita).
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"Non te ne andare mai". Il riflesso di quelle parole si specchiava nel suo sguardo, mentre i nostri corpi si fondevano, insieme al nostro dolore. Ma quel dolore che si mischiava non si sommava, non si aggiungeva. Al contrario, diminuiva come una sottrazione tra due valori uguali. Si stemperava e, alla fine, si annullava.

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Da: Logan Rubabiscotti

Ho comprato un biglietto e Effie mi ha detto dove abiti. Sarò molto arrabbiato, sei avvisata.
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Due anni dopo




Qualcosa mi tirava verso il basso.

Qualcosa di pesante, denso.

Aprii la bocca per cercare di parlare, di chiedere aiuto, ma niente sembrava funzionare. L'acqua mi riempì i polmoni intrappolando il mio respiro. Niente aria, nessun aiuto. Il cuore mi scoppiava in gola.

Stavo annegando.

Mi svegliai di soprassalto con un dolore lancinante al petto. Premetti una mano sul cuore, mentre i miei occhi si muovevano veloci nel buio della stanza. Non c'era acqua, solo il rumore della pioggia sul tetto e le lenzuola che mi avvolgevano le gambe come tentacoli.

Incamerai una boccata d'aria, cercando di regolarizzare il respiro furioso. Un sogno... Era stato solamente un sogno.

«Ehi».

La sua mano si sistemò sul mio fianco in maniera naturale, ma un istante dopo si ritrasse di scatto. Lo faceva sempre quando la sera prima avevamo litigato, ma ero così confusa che non ricordavo neppure come stessero le cose tra di noi.

Logan non si azzardò più a toccarmi, ma sentii il suo corpo più vicino. La mia coscia scoperta premeva contro i muscoli allenati della sua gamba e, se avessi voluto, sarei potuta scivolare su di lui e lasciarmi cullare dai suoi abbracci rassicuranti. L'aveva fatto un milione di volte e, per un milione di volte, avevo approfittato della sua gentilezza, ma più quella cosa andava avanti, più era difficile continuare.

Stelle avverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora