Scorpione
"In un ventaglio di possibili alternative,
perché scegli sempre la peggiore?"La porta dell'aula di chimica sbatté così forte che il vetro dei becher tintinnò pericolosamente.
«Cazzo!». Christian scansò in malo modo una sedia che disgraziatamente si era trovata nella sua traiettoria. «Cazzo» ripeté, tirando indietro i capelli con una mano.
Incrociai le braccia al petto, appoggiandomi a un banco. «Cosa ti aspettavi esattamente?» lo ripresi infastidita. «Ci siamo presentati da Nolan senza uno straccio di progetto, era ovvio che la prima valutazione sarebbe stata negativa».
Il viso di Christian scattò nella mia direzione. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. «Dovevi attenerti al piano» sibilò rancoroso.
«E quale? La pappardella che mi hai fatto imparare a memoria?». Piantai le mani sul banco di fronte a me. «Ci ho provato, ma faceva pena!».
Ci sfidammo per un po' con gli occhi, mentre tutto il nervosismo accumulato in quei due giorni s'infrangeva in ondate di tensione.
Mi odiavo per essermi lasciata convincere a saltare il falò. Avevo messo le mie amiche al secondo posto e non capivo neppure perché Christian avesse insistito per collaborare subito.
Erano bastati una manciata di minuti, per capire che fosse una pessima idea. Avevamo iniziato a litigare ancora prima di sederci a uno dei tavoli da picnic della scuola, e ciò che avevamo prodotto per Nolan era stata una sorta di supercazzola senza capo né coda. Una bugia, insomma, a cui non avevo creduto neppure io, figuriamoci il professore.
«Sai cosa significa questo casino?». Christian si piazzò di fronte a me, con i denti che torturavano nervosi l'angolo della bocca. «Quando il coach chiederà l'elenco degli studenti convocabili, io resterò fuori».
«E sai cosa significa per me?» replicai stizzita. Odiavo che pensasse solo a se stesso. «Che se i miei voti fanno pena, non potrò fare richiesta per il programma internazionale delle Nazioni Unite».
Quello era l'unico motivo per cui avevo deciso di frequentare la Lincoln High. Ogni anno, la nostra scuola sceglieva cinque studenti che avrebbero partecipato al progetto "Studenti ambasciatori delle Nazioni Unite". In sostanza, era una sorta di simulazione di processi diplomatici, dove gli studenti di tutto il mondo negoziavano per conto del Paese che rappresentavano.
Non sapevo ancora cosa avrei fatto al college. Mia madre insisteva per economia, mio padre per giurisprudenza. Tutto ciò che sapevo io, invece, era che volevo mettere un po' di distanza tra me e loro. Possibilmente, prima di finire le superiori.
La parte migliore di partecipare con la Lincoln High era che non avrei dovuto chiedere a mia madre i soldi per finanziare il viaggio a New York o per pagare la tassa d'iscrizione. Se avessi mantenuto i voti alti, avrei potuto andarmene da quel buco di città per qualche mese.
«Vuoi partecipare al NHSMUN?». Christian mi scoccò un'occhiata incerta, come se all'improvviso fossi impazzita e avessi iniziato a mangiare tutti i gessetti sulla cattedra. «È una cosa da nerd».
Feci una smorfia. «È più da nerd che tu sappia dell'esistenza di questo progetto».
«Non sono un idiota, Claire» mi riprese seccato. Poi, picchiettò l'indice sulla tempia destra. «Questa cosa si chiama cervello».
«Beh, sono molto sorpresa che tu ne abbia uno» borbottai.
Christian non si lasciò infastidire dal mio commento. Lo vidi pizzicarsi la base del naso come se stesse riflettendo su questioni molto più importanti del mio cattivo umore.
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Stelle avverse
ChickLitClaire ha tre certezze, piccole ma indissolubili: 1. Iniziare l'anno scolastico con Plutone contro è stata una stronzata 🪐 2. Christian Case è un maledetto Figlio del Demonio™ 3. Non c'è alcuna possibilità che collabori davvero con lui... No, nepp...