Capitolo 23: Colei che ha una missione da compiere

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Un caldo torpore ridestò Yukiko. Davanti a lei, un fuoco scoppiettante a illuminare l'oscurità e nell'aria, un intenso profumo di sottobosco. Si scostò la coperta che fino ad allora l'aveva tenuta al caldo e si rimise seduta. La testa le doleva ancora e un brivido le percorse la schiena: la notte nei monti alesiani si era fatta davvero fredda e le sue vesti erano inadatte per trascorrere anche solo una notte all'addiaccio.

Attorno al falò, il giovane uomo dai capelli biondi e il ragazzo che l'aveva braccata, la fissarono con sguardo indagatore.

Che cosa volevano da lei? Yukiko ricambiò con ostilità i loro sguardi.

«Iniziavo a temere che Ren ti avesse colpita troppo forte.» Disse il biondo rompendo il silenzio. «Fortunatamente hai riaperto gli occhi. Stai bene?»

Yukiko distolse lo sguardo infastidita. «Certo che sto bene. Ci vuole ben altro per mettermi al tappeto.»

«Hai fame?» Chiese il giovane uomo masticando un pezzetto di carne.

Da quant'è che non metteva qualcosa sotto i denti? Gli occhi di Yukiko seguirono il gesto del biondo mentre si portava alla bocca la pietanza. No, non doveva cedere alle tentazioni, lei era una guerriera e quella poteva essere una trappola. Tuttavia, il suo organismo non fu dello stesso parere. Lo stomaco brontolò rumorosamente.

Il biondo prese un secondo pezzo di carne e un tozzo di pane dalla bisaccia che teneva accanto e glieli porse. «Non fare la difficile, non siamo nemici. Al contrario, vorremmo che tu accettassi il nostro aiuto.»

Yukiko afferrò titubante la povera pietanza.

«Non è avvelenata.» La rassicurò masticandone un altro pezzo.

La ragazzina morse per primo il tozzo di pane. «È raffermo.» Constatò. Poi passò alla carne. «Bleah! È salatissima! Come fate a mangiarla?»

Alle sue parole, lo sguardo del biondo si fece truce. «Sei libera di morire di fame allora.»

Yukiko gli lancio l'ennesima occhiataccia.

Percependo la tensione che si era creata, intervenne il ragazzo di nome Ren. «Vorremmo farti alcune domande, se permettete. Ma prima temo siano doverose le presentazioni. Io sono Ren, mentre lui è Edgar. Qual è invece il tuo nome?»

«Chiamami Yukiko.» Rispose la ragazzina masticando il pezzo di pane più duro che avesse mai addentato.

«Yukiko, chi sono gli abitanti che devi salvare?» Le chiese Ren.

«Non vi riguarda.»

«Come ci sei finita nel fiume?»

Yukiko non rispose.

«Se ci risponderai, noi potremo aiutarti.»

«Perché due estranei come voi vorrebbero aiutarmi?»

«Non siamo solo semplici viaggiatori. Siamo emissari del regno di Lavenia e siamo diretti alla capitale alesiana per incontrare re Johan Ayne.» Spiegò Ren.

«Uomini del re di Lavenia?» Ripeté sorpresa. Forse valeva la pena tentare di chiedere aiuto, tuttavia erano ancora troppi i dubbi che alimentavano i suoi pensieri. «Che prove avete per dimostrare che ciò che dite è il vero? Non sono informazioni che andrebbero dette tanto alla leggera.»

Ren fece cenno col capo a Edgar che estrasse, sempre dalla bisaccia, una pergamena arrotolata e sigillata con della ceralacca blu. Yukiko scrutò più da vicino lo stemma impresso nella cera e vide che vi era rappresentato un ermellino.

«Come vedi, sono documenti ufficiali quelli che ci portiamo appresso.» Proseguì Ren.

"Forse dicono il vero."

Ma perché insistere così tanto per aiutarla? Che piano avevano architettato? Sospirò.

«Immagino non mi lascerete in pace fino a quando non vuoterò il sacco. Va bene, avete vinto. Proverò a fidarmi.» Guardò assorta le fiamme. «Sicuramente mi pentirò della scelta che sto per fare, ma se siete davvero chi dite di essere, forse una speranza esiste ancora.»

Il suo sguardo si posò su Ren. "Ad osservarlo bene, direi che non è niente male". Subito si accorse che il pensiero da lei appena formulato non era il linea con la missione che era stata chiamata a compiere.

"Yuki che stai combinando! Non ti puoi fidare di loro, devi stare in guardia". All'improvviso, si sentì il viso avampare.

"Ora che ci penso, le nostre labbra si sono pure toccate. Il mio primo bacio dato ad un ragazzo così carino, non ci posso credere!" In preda all'agitazione non si rese conto di aver dato spettacolo ai presenti gesticolando animatamente.

«Temo non si sia ancora ripresa del tutto.» Disse Edgar. «Lo dicevo che l'avevi colpita troppo forte.»

«Chi ti credi di essere?» Yukiko lanciò a Edgar una nuova occhiata piena di astio.

«Prenditi il tempo che ti serve. Se non te la senti di parlare ora possiamo attendere l'indomani.» Le disse diplomatico Ren.

Era evidente che stesse cercando di metterla a suo agio e Yukiko si convinse. Fece un profondo respiro e infine vuoto il sacco.

«Gran parte della gente del mio villaggio è caduta in un sonno profondo dal quale pare sia impossibile ridestarsi. Purtroppo, questa sorta di maledizione ha colpito anche gli studenti dell'accademia. Mi è stato così affidato il compito di recarmi alla capitale per chiedere aiuto. Purtroppo però, quando mi misi in viaggio, venni sorpresa da una piena improvvisa e finii nel fiume.»

Ren si rivolse a Edgar. «Direi di recarci al villaggio per fare chiarezza, ma con la dovuta cautela. Potremmo rischiare anche noi di rimanere coinvolti.»

«Se non capiamo cosa scaturisce il problema, sarà difficile trovare una soluzione.» Aggiunse Edgar. «Non appena arriveranno le prime luci dell'alba, partiremo immediatamente.»

La Strega del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora