Capitolo 55: La scogliera delle sirene

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Due settimane più tardi, Laraine, Ren e Yukiko si trovavano in territorio aalboriano ormai vicini alla loro meta. Avevano cavalcato indisturbati per le lande verdi e pianeggianti del regno decaduto, fortunatamente, senza destare l'attenzione del nemico.

La stagione delle piogge era giunta con largo anticipo cogliendoli alla sprovvista. Anche quel giorno il cielo era grigio e le nubi spesse si muovevano veloci sospinte dal vento, lo stesso che aveva abbassato il cappuccio del mantello di Laraine scompigliandole i lunghi capelli biondi. La pioggia aveva dato loro un momento di tregua, ma dovevano sbrigarsi a raggiungere la meta o sarebbero rimasti di nuovo a cavalcare sotto l'ennesimo nubifragio. Ormai erano vicini. La Scogliera delle Sirene si trovava sulla punta più a sud di un promontorio bagnato ambo i lati dall'oceano. Il trio cavalcò lungo la lingua di terra. Il mare in burrasca s'infrangeva negli scogli e il rumore giunse fino a loro.

Le rovine del tempio erano ben visibili da lontano: vecchie colonne di pietra si ergevano verso il cielo plumbeo, altre invece erano crollate insieme agli architravi, altre ancora consumate quasi completamente dal tempo.

Laraine osservò affascinata i resti. «Qui vicino dev'esserci anche l'accesso alla grotta di cui parlava Aleksandar.»

«C'è un sentiero che scende tra gli scogli. Se prestiamo attenzione a dove mettiamo i piedi, potremmo provare a percorrerlo» disse Ren osservandolo dall'alto in sella dal suo cavallo.

Laraine e Yukiko lo raggiunsero constatando la ripidità del sentiero. Optarono per proseguire a piedi. Legarono tutti i cavalli su tre pilastri differenti e, dopo aver preso le loro borse con l'essenziale, si avventurarono per il camminamento.

Discesero per il sentiero fino alla base del promontorio. La marea bassa permise loro di camminare in modo agevole sugli scogli. Dopo aver aggirato un costone di roccia distaccatosi di recente dal promontorio, si paleso davanti a loro una grotta.

«Dev'essere questo il luogo» disse Laraine.

Si avvicinarono all'ingresso, timorosi.

«È buio pesto» constatò Yukiko.

Ren prese dalla sua sacca una piccola lanterna a olio, accese lo stoppino con un fiammifero e vi si addentrò seguito dalle ragazze.

Laraine mise una mano all'interno della sua borsa e afferrò lo specchio, pronta a estrarlo quando sarebbe stato il momento.

La lampada illuminò loro il cammino. Nell'aria rarefatta, solo il rumore dei loro passi sulla roccia umida e delle gocce d'acqua che cadevano sulle pozzanghere. Proseguirono per parecchi metri chiedendosi dove mai li avrebbe portati quel sentiero.

All'improvviso, Laraine sussultò. Si fermò, impaurita. «L'avete sentito anche voi?»

Anche Ren e Yukiko si fermarono voltandosi verso la giovane. «Io non ho sentito niente, e tu Ren?» Chiese Yukiko.

Il giovane fece cenno di no col capo.

«Qualcosa mi ha toccata, è stato quasi impercettibile, ma l'ho sentito.» Spiegò Laraine.

«Potrebbero essere gli spiriti che cerchiamo» disse Ren.

«E lo dici con così tanta leggerezza?» Lo rimbeccò Yukiko.

«Manteniamo la calma, siamo qui per loro dopotutto.» Li richiamò all'attenzione Laraine.

Laraine estrasse lo specchio dalla sua borsa a tracolla. Tenere il manufatto tra le mani le dava un senso di quiete. Era un oggetto affascinante quanto pericoloso e lei lo aveva ricevuto in dono per diventarne la custode.

Nella penombra della torcia, fu sicura di aver visto una piccola ombra azzurrognola. Puntò lo specchio in quella direzione e, all'improvviso, il riflesso grigio-azzurro divenne la figura di un uomo in trasparenza.

«Ma che diavolo!» Esclamò Yukiko a bocca aperta. Il gruppo rimase senza parole di fronte a ciò che videro. Laraine cambiò l'inclinazione dello specchio e altre figure si palesarono dietro la prima.

Il trio rimase esterrefatto.

«Voi riuscite a vederci?» Chiese una voce.

A quel punto, il cuore di Laraine prese a battere all'impazzata. "Una voce nel nulla ha parlato, ha parlato!"

«Laraine, d-di qualcosa!» Disse Yukiko terrorizzata.

Cercò di prendere coraggio. «Sì.» Disse timidamente.

A quel punto, la sagoma dell'uomo si fece avanti. «Quell'oggetto è davvero in grado di riflettere la nostra luce.» Disse indicando con il dito il manufatto tenuto in mano da Laraine.

Laraine stette sulle difensive puntandogli contro lo specchio. La figura dell'uomo non si scompose, ma si avvicinò ancora di più a Laraine trapassandola. «Percepisco paura in voi, ma come potete vedere, se anche avessimo cattive intenzioni, ridotti in questo stato non potremmo fare molto. Siamo anime inconsistenti che da secoli si aggirano per questa cavità naturale. Che cosa vi ha portati fin qui insieme a un oggetto magico in grado di poterci vedere e udire agli occhi e orecchi di voi umani in carne e ossa?»

Laraine fece un profondo respiro per ricercare la calma perduta. Era lì per uno scopo ben preciso non doveva dimenticarlo. «Ho bisogno del vostro aiuto.»

La sagoma dell'uomo si sorprese alle parole della giovane. «Per quale motivo? Come potremmo esserti utile. Siamo anime.»

«Sono in grado di ridarvi la libertà, grazie a quest'oggetto.»

«E come?»

«Se sceglierete di aiutarmi, spezzerò la maledizione che impedisce alle vostre anime di librarsi nel cielo e raggiungere Acquachiara.»

Gli spiriti si guardarono tra loro, con fare interrogativo. Intervenne uno di loro. «Duemilacentosei sono gli anni che ho atteso rinchiuso in questa grotta. Delle sirene, nemmeno l'ombra da secoli. Avevo cinquantratre anni quando una sirena maledisse me e il mio equipaggio estirpando l'anima dai nostri corpi con il suo canto per poi mangiarseli, trattenendoci qui sulla terra e condannandoci all'eternità. Se tu sei davvero in grado di sciogliere la maledizione, faremo ciò che ci chiederai e finalmente potremo raggiungere il regno dei cieli.»

"Lo Specchio non concede mai nulla per niente"

Ashrae l'aveva avvisata, che cosa avrebbe comportato l'utilizzo dei poteri dello Specchio? Aveva appena compiuto la scelta di liberare gli spiriti. Quando ne avrebbe accusato gli effetti?

All'interno di quella grotta c'erano migliaia di spiriti. Un esercito immortale che avrebbe contrastato l'esercito fantoccio di Breanne. La scommessa di Aleksandar si era rivelata vincente: la speranza di liberare il continente era una fiamma più viva che mai. 

La Strega del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora