Capitolo 31.1: Tradimento

22 5 7
                                    

Laraine si levò in piedi. Il suo sguardo mostrava una decisione che mai sentiva di aver avuto prima di allora. Attorno a lei, tutti coloro che avevano presenziato al banchetto avevano perso conoscenza.

«Perdonatemi, ma sono stata costretta a farlo.» Prima di avviarsi verso l'esterno, si avvicinò a Edgar. Si accucciò accanto a lui e osservò il suo viso; per la prima volta notò che aveva assunto un'espressione davvero serena. Allungò la mano scostandogli dal volto una ciocca bionda.

«In fondo non sei così un duro come vuoi far credere.»

Rimase accanto a lui ancora qualche istante. Era ancora in tempo per tornare su suoi passi. Si scrollò di dosso quel pensiero.

"Ormai ho deciso." 

Si rialzò e raggiunse l'uscio. Si voltò un'ultima volta verso le vittime del suo tranello.

«Addio, amici miei.»

Dopo l'ultimo incontro con Edgar, Laraine aveva iniziato a mettere insieme i pezzi del puzzle, complice Serah e i racconti di Luis Stiff. In uno di questi, si accennava a un popolo scomparso che si riteneva discendesse dagli angeli di Acquachiara e che si era insediato in un villaggio a nord del continente. Questo popolo possedeva il dono chiaroveggenza.

Che i suoi sogni fossero la prova dell'esistenza di questo villaggio?

Avrebbe scoperto da sola se fosse esistito o meno e finalmente avrebbe messo a tacere le voci che la tormentavano. Era una pazzia ciò che stava per fare perché non aveva idea fino a dove avrebbe dovuto spingersi.

Avrebbe dovuto badare a se stessa e non avrebbe mai più fatto affidamento su Edgar. Avrebbe intrapreso la sua strada senza coinvolgere nessuno.

"Quando si risveglieranno forse mi odieranno. Più di tutti, mi odierà Edgar." Dopo la loro discussione, il giovane aveva gridato il suo nome, ma ella aveva deciso di non voltarsi. Per Edgar, lei era solo una responsabilità in più che si era andata a sommare a tutte le altre. Ella non aveva mai voluto essere un peso e non aveva bisogno di essere protetta. Non lo aveva mai chiesto.

Percorse un lungo corridoio a passò spedito, ma quando fece per svoltare l'angolo incrociò la donna più bella che Laraine avesse mai visto; lunghi capelli bianchi e pelle diafana coperta da un mantello che lasciava intravedere un'abito corto di seta e pizzo. I suoi occhi di rubino si posarono sui suoi. Laraine le lanciò uno sguardo fugace e niente più. Passò oltre ancora segnata dalla suo fascino etereo.

«Qualunque sia la scelta che stai per compiere, rifletti attentamente.» Disse la donna.

Laraine trasalì. Aveva forse capito le sue intenzione? Senza dare alcuna risposta, la giovane si mise a correre allontanandosi in fretta.

Senza dare nell'occhio, si affrettò a lasciare il castello laveniano. Uscì nel cuore della notte e raggiunse un piccolo molo situato ai piedi della fortezza sul versante est, seminascosto dalle alte mura. Ad attenderla, una piccola imbarcazione di legno. Sopra di essa, un uomo coperto da un mantello nero e incappucciato, le fece cenno di salire. Laraine gli si avvicinò.

«Alla fine avete deciso di rischiare.» Esordì l'uomo.

«Posso pagarvi, ora rispettate il patto.»

«Ai tuoi ordini, mia signora.»

Dopo che Laraine fu salita sulla piccola imbarcazione, l'uomo prese a remare spingendosi a largo.

Laraine si voltò dietro di sé un'ultima volta; dall'alto s'intravedevano appena le fiaccole dei soldati di ronda. La nebbia era fitta quella notte e avrebbe offerto loro un ottimo nascondiglio. Non avrebbe potuto chiedere di meglio.

La bruma avvolgeva il castello e il lago suscitando in lei una profonda inquietudine. Il vento si era momentaneamente placato così come l'acqua non era più mossa. Era calato un silenzio spettrale interrotto soltanto dal remo che a ritmo costante veniva tuffato in acqua.

L'attraversata filò liscia e senza intoppi. Raggiunta la sponda opposta del lago, Laraine scese a terra.

«Le nostre strade si dividono qui.» Disse l'uomo porgendole una borsa da viaggio che aveva custodito per tutto il tempo su indicazione di Laraine. Allungò la mano verso di lei attendendo ciò che gli spettava dall'accordo.

Laraine prese un piccolo borsello con delle monete - gli ultimi risparmi che aveva condiviso in passato con Edgar - e gliela porse.

L'uomo aprì la borsa e contò le monete. «Sembrano autentiche, un bel bottino» disse con malizia. «Ora fuori dai piedi prima che cambi idea.» Il suo tono di voce divenne minaccioso.

Laraine non infierì, senza dire nulla si allontanò dalla riva e si addentrò nel bosco, facendo perdere le proprie tracce. Ce l'aveva fatta, il piano aveva funzionato. Tuttavia, non fece molta strada che una voce la chiamò. 

«Ti stavo aspettando.»

"Quelle parole."

Sussultò. La figura di una donna dal volto coperto dal cappuccio di un mantello nero si palesò davanti a lei.

«Chi siete?» Chiese sgomenta Laraine.

«Presto avrai le risposte che cerchi.»

La Strega del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora