Capitolo 59: Il destino da cui non puoi sfuggire

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Gli scontri erano volti ormai al termine. I fantocci della strega erano stati debellati. Breanne era morta e con lei, tutte le possibilità che aveva Leonide Regan di rifondare l'antico impero di Valesia. L'alleanza era giunta alla capitale benicassiana sbaragliando le linee nemiche fino a spingersi nel cuore del regno. Tuttavia, restava ancora un nodo da sciogliere.

«Edgar si trova ancora all'interno del palazzo reale? Devo andare da lui, Potrebbe aver bisogno di aiuto!» Esclamò Laraine.

«Non essere avventata. Non abbiamo ancora perlustrato tutto il palazzo, potrebbero nascondersi ancora dei soldati nemici.» L'ammonì Barrett.

«Il Signor Barrett ha ragione. È rischioso. lasciamo che se ne occupi l'esercito alleato.» Suggerì Yukiko.

Tuttavia, Laraine non demorse. «Non correrò alcun pericolo grazie agli spiriti della grotta delle sirene.»

«Permettimi allora di accompagnarti.» Insistette Yukiko.

«Prestate attenzione.» Fu la raccomandazione di Barrett.

Le due ragazze non persero tempo e si addentrarono nella fortezza. Stavano percorrendo un lungo corridoio quando, all'improvviso, il terreno mancò sotto i piedi di Laraine che cadde a terra. Yukiko si precipitò a soccorrerla. «Laraine, stai bene?»

"Sento che le forze mi stanno abbandonando. Devo raggiungere Edgar prima che sia troppo tardi."

Si rialzò. «Non devi temere per me. Sono solo inciampata. Cerchiamo Edgar.»

Yukiko annuì nonostante sul suo viso trasparisse tutta la preoccupazione per l'amica.

Attraversato l'andito, varcarono la soglia di un grande salone. «La sala del trono» constatò Yukiko.

Yukiko e Laraine vi si addentrarono, caute. Il luogo si presentava nella penombra più totale. Soltanto alcuni deboli raggi solari attraversarono le grandi bifore poste ai lati della parete Illuminando piccole aree della sala. Proseguirono guardinghe quando scorsero due corpi a terra. Laraine non ebbe alcun dubbio.

«Edgar!»

Lo raggiunse. Lo scenario che si aprì davanti ai suoi occhi la destabilizzò; il giovane giaceva a terra, Il suo viso era pallido mentre due profonde occhiaie gli solcavano il viso che non dava segni di vita. Una profonda ferita da taglio al ventre e sul collo.

«L'arteria è stata recisa. Devo fermare l'emorragia nel collo.» Si strappò un lembo della gonna e lo utilizzò per tamponare la ferita. Premette sul suo collo cercando di arrestare la fuoriuscita si sangue, ma con scarso risultato.

«Edgar» disse con voce strozzata. Si accasciò ai suoi piedi con le lacrime agli occhi.

«Edgar! Edgar!» Ripeté, ma il giovane non diede segni di vita. «Resisti per favore, non mi lasciare.»

Accanto a lei, nemmeno Yukiko riuscì a trattenere le lacrime.

«Cosa posso fare per salvare almeno lui?» Laraine appoggiò il capo sul petto di Edgar e si mise in ascolto. Le parve di percepire un debole battito.

«È vivo!»

Lo specchio forse poteva aiutarla, ma cosa avrebbe implicato? Si scostò da lui, incerta.

"Lo specchio di Labradorite non concede mai niente per niente. E le prime avvisaglie sono già arrivate. Non mi resta che esprimere il mio ultimo desiderio."

Guardò Edgar amorevolmente e gli diede un bacio sulle labbra. Infine estrasse lo specchio dalla sua bisaccia.

"Specchio di Labradorite, concedimi la possibilità di salvarlo."

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