Capitolo 50: Ashrae Van Mer

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Riemersero da un piccolo lago. Attorno a loro, un prato infinito e brulicante di Iris viola, mentre in lontananza, una parete rocciosa dove discendeva un corso d'acqua che si diramava in diverse biforcazioni. Abbarbicate sul monte, numerose costruzioni dalle grandi vetrate, cupole dorate e ampi archi a sesto acuto. Molti di esse erano avvolti dai rampicanti. Meravigliata da quello spettacolo, Laraine rimase a bocca aperta, così come la maggior parte dei presenti. 

«Non ho mai visto nulla di simile, sono senza parole» disse Laraine.

«Non ho alcun dubbio. Ci troviamo ad Acquachiara.» Aleksandar si rialzò a fatica, le manette attorno ai polsi complicarono il gesto, Laraine lo aiutò.

«Come fai a esserne certo?»

«Conosco questo luogo, sono già stato qui prima d'ora.»

«Siete davvero pieno di sorprese.» Poi capì. Con molta probabilità, questo luogo aveva la risposta alla domanda del perché Aleksandar emanasse quello sgradevole odore di morte. Possibile che tra i presenti lo notasse solo lei? 

"Che abbia davvero conosciuto la morte?" Scelse però di non fare ancora questa domanda.

«Ora che siamo qui che cosa facciamo?»

«Sicuramente si saranno già accorti della nostra presenza.» Aleksandar guardò all'orizzonte e Laraine lo imitò: videro avvicinarsi un gruppo di uomini e donne in candide vesti ricamate e dai capelli del colore delle zanne degli elefanti. «Angeli» Proferì Aleksandar con un filo di voce. «Si chiederanno come degli intrusi siano arrivati fin qui.»

«Sono un angelo come loro, capiranno.»

«Purtroppo non possiedi i loro tratti distintivi perché sei nata sulla terra. Con molta probabilità dovremo spiegare la nostra posizione di fronte al loro re.»

"Il Re degli Angeli, colui che sorella Breanne vuole incontrare a tutti i costi. Colui che custodisce lo specchio..."

«Sono pronta a incontrarlo. Dobbiamo informare il Re degli Angeli sulle intenzioni di Breanne. Mia sorella dev'essere fermata.»

Aleksandar abbozzò un sorriso. «Mi rende lieto sapere che anche tu la pensi così. Io purtroppo non ci sono riuscito, ma forse tu potresti rappresentare una speranza.»

Laraine fece cenno di diniego col capo. «Se è per questo, nemmeno io ci sono riuscita.»

«Siamo due falliti allora.»

Laraone sorrise. «Già, hai proprio ragione. Però sono riuscita a portare in salvo molte vite umane, e questo mi rende molto fiera di me stessa.»

«Tutte queste persone verranno giudicate dagli angeli e il loro giudizio potrebbe essere negativo.»

«Confido che faranno la scelta più giusta per ognuno di loro.»

«Eccoli, stanno arrivando.» La interruppe Aleksandar alludendo agli angeli ormai vicini a loro.

Il gruppo delle divinità accerchiò i nuovi arrivati, poi uno di loro si fece avanti. Portava una tiara argentata sulla fronte e lunghi capelli raccolti a coda di cavallo. Le sue iridi rosse puntarono su Aleksandar che si irrigidì. «A colui che ha conosciuto la morte e che dalla terra è giunto nuovamente al Regno dei Cieli attraversando lo specchio d'acqua insieme a quest'angelo a noi sconosciuto. Ashrae ti attende.»

***

Aleksandar e Laraine vennero guidati dagli Angeli attraverso un sentiero il salita immersi nel verde dei rampicanti e dei fiori di Iris.

«Sei sicuro di star bene con quella ferita sulla gamba?» Chiese apprensiva Laraine ad Aleksandar.

«Finché riesco a camminare con le mie gambe non devi temere.»

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