Capitolo 19.2: Re Edward

28 5 15
                                    

I cavalieri spinsero Edgar fino ai piedi del trono e per poco non incespicò. Quando alzò lo sguardo, trasalì. Non era un mistero nella compagnia di mercenari più prestigiosa del continente la reale provenienza del loro capo e quei capelli blu, che non aveva mai nascosto, erano l'emblema delle sue origini. Cedric Gray, considerato tra gli uomini più influenti della criminalità della Valesia era al fianco di re Edward. Fisico possente e perfetto, ogni fibra e muscolo trasudavano potenza e volontà spazzando via chiunque osasse mettersi contro di lui. Considerato il guerriero perfetto, combatteva con ferocia animale. Arruolare i mercenari di Cedric equivaleva a vincere ogni battaglia. Fu sempre così, fino a quel fatidico giorno di quattro anni prima sul suolo slesiano.

Trovarsi al suo cospetto fu come una doccia fredda. Era evidente che Cedric fosse tornato a casa una volta appresa la notizia della morte di entrambe le sorelle, ma a sorprenderlo più di tutto era il fatto che, con molta probabilità, re Edward non sospettasse nulla della sua attività come mercenario.

Incrociò lo sguardo di Cedric; era certo lo avesse riconosciuto. La sua presenza complicava ulteriormente la situazione.

«Edgar Gunther di Arcadia.» Le parole del re di Lavenia lo chiamarono all'attenzione. «Ho bramato a lungo questo momento e ora che ti ho in pugno non esiterò un solo istante e andrò dritto al punto. Come avrai ben capito ti trovi al mio cospetto perché sei accusato dell'omicidio della principessa Mia Gray. Hai da dire qualcosa a tua discolpa?»

«Che vi state sbagliando. Non sono stato io a togliere la vita  Mia.»

Edward lo fissò con sguardo truce. «Hai ordito contro il tuo stesso re. Mosso dall'ira verso Alein IV hai cercato in tutti i modi di ribellarti, ma quando ti sei trovato alle strette, nel tentativo disperato di fuggire hai preso in ostaggio Mia Gray e l'hai uccisa.» Re Edward si alzò dallo scranno inveendogli contro. «La mia adorata sorella, l'hai uccisa tu! Io ti ammazzo!»

«Queste sono tutte menzogne!» Ribadì Edgar alzando anch'egli la voce. «Quando Alein IV occupò la capitale mi prodigai per fare il possibile per salvare il regno. Giunsi al palazzo reale con l'intento di portare in salvo la principessa, ma Hagen mi tese una trappola. Fu così che venni catturato e portato da lui. Mia Gray era già presente e fu pugnalata alle spalle davanti ai miei occhi.»

«Fa silenzio!» Edward si lasciò ricadere sullo scranno visibilmente provato. «Che motivo c'era di uccidere una fanciulla innocente. Non accettavi che il regno di Arcadia venisse sottomesso alla volontà di Alein IV, ma arrivare a tanto...»

In quel momento, Edgar pensò che fosse tutto inutile insistere con la sua innocenza. A Edward importava solo dell'assassinio di Mia. La sua mente non era più in grado di pensare in modo razionale. Alein IV era stato più abile di quanto avesse potuto immaginare. Conosceva la debolezza mentale del re di Lavenia e l'aveva sfruttata a suo favore.

«Non mi darò pace fino a quando non avrò vendicato le mie amate sorelle. Schiaccerò te per primo e poi quell'infame di Alein IV!»

«Alein IV sta facendo il suo gioco. Ci sta mettendo gli uni contro gli altri, non dobbiamo allontanarci dalla vera minaccia che incombe sugli otto regni.» Edgar strinse i pugni, era frustrante perché era come se stesse gettando le parole al vento. «Io non sono l'assassino di Mia.» Ribadì di nuovo.

A un tratto, intervenne una voce alle sue spalle. «Il principe di Arcadia non si è mosso da solo. È qui con noi la sua complice. Perché non ascoltiamo che cos'ha da dire?»

Alle parole dell'uomo, Edgar si voltò sgomento. Barrett era rimasto ai margini della sala ad ascoltare in silenzio per tutto il tempo, affiancato da Laraine.

«Edgar.» Pronunciò timida la giovane. Il suo sguardo era incredulo. Aveva sentito ogni cosa. Ora anche Laraine sapeva dell'omicidio di Mia.

«E che lo discolpi anche di fronte a fatti certi?» Asserì Edward in tono beffardo. «Non voglio ascoltare quello che ha da dire quella donna. È la complice della fuga di questo verme. La farò impalare su una picca!»

La Strega del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora