Capitolo 38.2: La principessa di Glarissia

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Beatriss si avvicinò ai presenti. «Ho avuto modo di constatare di persona il pericolo rappresentato da Alein IV. Glarissia confina a sud con Stara e a Ovest con Arcadia, entrambi regni sotto il suo controllo. Potete dunque comprendere come il mio popolo si senta minacciato. Johan Ayne dispone di un corpo di guardia formidabile e dall'esperienza secolare, mi riferisco a l'élite. Questi uomini possono fare la differenza in battaglia. Mi trovo qui in vece di mio padre Darrin Barnos, il re di Glarissia, per instaurare con Aleksin un rapporto di reciproca alleanza che porterà benefici da entrambe le parti.»

Re Johan annuì in segno di approvazione. «La principessa Beatriss è mia ospite, giusto il tempo per definire gli ultimi dettagli dell'alleanza.»

«Allora definiteli in fretta, il tempo stringe e non possiamo sapere quale sarà il prossimo regno su cui punterà gli occhi Alein IV.» Aggiunse Edgar.

«Sono un uomo che ha fatto della razionalità un caposaldo. Non è un caso se il mio casato regna incontrastato da millenni nell'intera regione. Entrambi riceverete delle risposte, ma a tempo debito.» Pronunciò Johan zittendo il giovane. «Nell'attesa, che ne direste di placare gli animi e di andare d'accordo? Noto dell'astio reciproco tra di voi. Se in ballo c'è un'alleanza, desidero che non vi sia alcun ostacolo che possa farla vacillare. Non ammetto comportamenti non idonei a dei futuri regnanti, sono stato chiaro?»

Beatriss ed Edgar si guardarono negli occhi. Dopo qualche istante di silenzio risposero in coro: «Sì, re Johan.»

Il re sorrise, soddisfatto. «In questi giorni si svolge il Palio di Aleksin, una corsa a cavallo in cui competono i dodici rioni della capitale. Un'occasione per dimostrare il proprio valore. Al vincitore della corsa spetta il manto del nobile, un lungo mantello di stoffa, impreziosito da centinaia di pelli di vaio e che consegnerò io personalmente. Se siete fortunati potreste diventare i fantini di uno dei rioni che competono in gara. Quale occasione migliore per risolvere i vostri dissapori con una sfida.» 

Johan si accarezzò il mento ricoperto da una corta barba corvina. «Nonostante i tempi che corrono, non ho voluto annullare l'evento. La mia gente ha bisogno anche di questi momenti gioviali.»

«Non mi interessa, ho ben altro a cui pensare» rispose brusco Edgar. «Non ho tempo da perdere in una stupida corsa a cavallo.»

«Hai paura di metterti in ridicolo?» Sorrise beffarda Beatriss.

Edgar fece appello a tutto il suo autocontrollo. Tuttavia, la sua provocazione non riuscì a lasciarlo indifferente. «Accetto di farti mangiare la polvere. Se vinco, ti prostrerai ai miei piedi chiedendo perdono per la tua insolenza.» Le rispose a tono.

«Accetto la sfida.»

«Direi che è deciso.» Concluse Johan. «Recatevi in città e proponetevi come fantini nei rioni della capitale. Sono certo che le vostre qualità faranno comodo ai partecipanti del palio.»

Edgar seguì con lo sguardo il re in procinto di abbandonare la sala seguito da Ren. Detestava l'idea di dover gareggiare a cavallo mentre il giovane cavaliere di Barrett avrebbe definito le modalità con cui sarebbe stata sancita l'alleanza tra il regno di Lavenia e Aleksin. Non era stato ritenuto all'altezza dal re? Strinse i palmi delle mani e le serrò a pugno. Era stato messo in disparte e non lo tollerava. Girò i tacchi senza guardare in faccia nessuno dei presenti e uscì dalla porta principale.

***

«In quale rione hai intenzione di proporti come fantino?» Chiese incuriosita Yukiko a Edgar. Camminava al fianco del giovane immersi nel trambusto cittadino. Nonostante la capitale alesiana ricoprisse una superficie minore rispetto alle altre grandi capitali della Valesia, pullulava ugualmente di vita.

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