Capitolo 26: Il Leviatano

25 5 12
                                    

Ren alzò lo sguardo e sgranò gli occhi; un gigantesco mostro della forma di un serpente, dalle grandi pinne e dai lunghi baffi diradò la nebbia mostrando tutta la sua imponenza. Sconvolto in viso, fissò il possente mostro.

"Possibile che sia il Leviatano di cui narra la leggenda?"

«Ren!» Sentì un voce gridare il suo nome e si voltò: Yukiko stava correndo verso di lui.

«Stai indietro! È pericoloso.» Le intimò.

«Per quale motivo? Che cosa succede?» Quelle domande trovarono una risposta pochi istanti dopo, quando, alle spalle di Ren, vide materializzarsi un gigantesco serpente.

«Che cos'è quell'enorme mostro?» Il suo volto si tramutò in una maschera di terrore.

«Il Leviatano! Presto, scappa!»

L'enorme pinna del mostro si schiantò sul lago sollevando un muro d'acqua e pietre. Ren raggiunse Yukiko e le fece scudo con il proprio corpo.

L'onda s'infranse a riva e fortunatamente colpì Ren e Yukiko in modo superficiale.

«Stai bene?» Chiese a Yukiko.

Yukiko annuì, sconvolta in viso. Le prese la mano e cominciò a correre.

«Dobbiamo attirarlo verso di noi o la capitale verrà distrutta dalla sua furia.»

«Hai visto quanto è grande? Vuoi finire schiacciato?!»

Le pinne del mostro si schiantarono nuovamente sul fondale del lago e dal cielo piovvero acqua e altri detriti. Evitarono per un soffio un grosso masso. Non fecero molta strada che incrociarono Edgar che fissava sgomento il mostro.

«Edgar!» Gridarono in coro Ren e Yukiko.

***

Il gigantesco serpente marino si eresse dritto verso il cielo emettendo un spaventoso verso. La nebbia avvolgeva la creatura a banchi lasciando intravedere le squame bianche e pallide del ventre e quelle azzurre del dorso.

Pietrificato dall'imponenza del mostro che sovrastava il lago per buona parte del corpo, Edgar non riusciva a credere a ciò che stava vedendo. Sgranò gli occhi mentre un rivolo di sudore freddo gli percorse la tempia.

Soltanto l'arrivo di Ren e Yukiko lo svegliarono dal suo incantamento.

«Hai mai sentito parlare della leggenda del lago di Lavelanet?» Gli chiese Ren, anch'egli con lo sguardo rivolto verso il serpente.

Edgar fece cenno di diniego. «Conoscevo solo qualche diceria sul conto di questa creatura. In verità, non credevo potesse esistere davvero.»

«La leggenda narra le gesta di Comelicum, l'Angelo che portava con sé la premonizione del risveglio del Leviatano dormiente nelle profondità del lago di Lavelanet. A distanza di secoli, sta per ripetersi lo stesso destino.»

«Vuoi dire che una creatura simile è sempre stata nascosta in questo lago?»

«Sì. E Comelicum riuscì a respingere la sua furia. Tuttavia, se ora è riemerso dagli abissi, qualcosa deve averlo risvegliato.»

«Che cosa può essere stato?» Intervenne Yukiko.

«Purtroppo non lo so» rispose Ren, sconfortato.

«Noi non siamo Angeli, ma esseri umani in carne ed ossa. Eppure ci troviamo dinnanzi a quel mostro. Che possibilità abbiamo di evitare che quella creatura si abbatta sul castello e sulla capitale?» Disse Edgar.

«Possiamo provare ad attirarlo contro di noi per dare il tempo necessario a coloro che si trovano ancora in città e nel castello di mettersi in salvo e per ridurre i danni che potrebbero causare le sue lunghe pinne o il suo corpo se dovessero raggiungere la terra ferma. Una mossa azzardata, che potrebbe costarci la vita, ma se non interveniamo, il numero di vittime sarà incalcolabile.»

La Strega del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora