Capitolo 3: Il castello nel lago

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Barrett Wolf passeggiava lungo gli ampi portici che si affacciavano verso il giardino interno del castello di Lavenia. La fortezza era una struttura slanciata, quasi fiabesca, costruita al centro di un grande lago. Solo un ponte di pietra dalle possenti arcate garantiva il collegamento tra il castello e la restante parte della città laveniana.

Barrett notò che l'aria del mattino era diventata più fredda da qualche giorno a questa parte, segno che un nuovo autunno sarebbe presto giunto. Calpestò il prato bagnato dalla rugiada e si fermò ai piedi di un noce. Alzò lo sguardo per ammirarne la folta chioma. I ricordi presero il sopravvento...

Il giovane Cedric Gray piantò quest'albero quando non era che un piccolo rametto, quasi vent'anni prima. Quel giorno, tutti e quattro i fratelli della dinastia Gray avevano tra le mani un piccolo arboscello. A Edward, il secondogenito di Austen Gray, toccò il nocciolo, mentre alle due sorelline Raella e Mia, toccò rispettivamente il tiglio e il melo. Era tradizione dei regnanti di Lavenia piantare un nuovo albero a seconda del proprio mese di nascita. Una consuetudine tramandata fin dall'antichità quando ancora il regno di Lavenia non esisteva e in queste terre sorgevano solo piccoli villaggi di cacciatori. Le antiche popolazioni che abitavano questa regione credevano fermamente che gli alberi avessero il potere di proteggere i nascituri nonché di conferirgli le virtù che maggiormente li avrebbe caratterizzati nel corso della vita.

Cedric era il primogenito, un ragazzo fiero e sicuro di sé. Si prendeva sempre gioco di Edward che a differenza del fratello maggiore era riservato e di corporatura più esile. E poi c'erano le sorelle Raella e Mia, rispettivamente la terzogenita e la quartogenita. Due bambine bellissime, con lunghi capelli azzurri e grandi occhi castani. Raella era solare e diligente, Mia invece era più ribelle e, come il fratello Cedric, non le mancava una buona dose di fierezza.

Barrett camminò verso il tiglio di Raella: purtroppo quest'albero, da pochi mesi a questa parte, aveva iniziato a perdere il suo splendore; la scorsa primavera non aveva fiorito e i suoi rami stavano lentamente morendo.

«Un vero peccato.» Constatò.

Proseguì verso il melo; quest'anno aveva dato molti frutti ma Mia non era tornata a casa per raccoglierli. Ricordava ancora quando si recava nel giardino con la sua cesta e il profumo della confettura che preparava lei stessa. Barrett si sentì malinconico, ammise a se stesso che un po' quei giorni gli mancavano.

«Ehi, vecchio. Nostalgico come sempre.»

«Irrispettoso come al solito verso il tuo mentore.» Si voltò nella direzione da cui proveniva la voce. Cedric Gray se ne stava appoggiato su una colonna del porticato, braccia conserte. Indossava un'armatura leggera placcata con ferro nero, foulard blu attorno al collo e una pesante ascia bipenne sulle spalle.

«Riaverti tra noi è sempre una benedizione, principe Cedric.» Barrett chinò il capo in segno di riverenza.

Cedric si staccò dal pilastro e raggiunse Barrett sotto il melo. «Ti vedo in ottima forma. Immagino tu non smetta per un solo istante di allenare la tua squadra.»

«È il mio umile ruolo qui a Lavenia. Edward ha bisogno della protezione che si confà a un regnante. A proposito, avete già fatto visita a vostro fratello? Sarà sicuramente contento di rivederti.»

«Andrò a fargli visita più tardi.»

Dopo la morte del vecchio Austen Gray, Cedric Gray di Lavenia rinunciò di sua spontanea volontà alla corona a favore del fratello Edward e lasciò il regno. Correva voce che arruolasse abili guerrieri da ogni parte del continente e che insieme a loro si aggirasse per i campi di battaglia, combattendo il nemico del feudatario più ricco e raccogliendo enormi quantità di denaro. Quando Barrett chiese spiegazioni, Cedric non ammise la verità ma nemmeno la rinnegò. Di tanto in tanto però, Cedric tornava in visita a Lavenia spacciandosi agli occhi del fratello e ai nobili del regno come il protettore delle terre dell'est. Edward dal canto suo non sospettava nulla riguardo alla vera attività di Cedric. Egli aveva completa ammirazione per il fratello maggiore e pendeva letteralmente dalle sue parole.

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