Prologo

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Benicassia, residenza Vàlera, anno 4506 dell'impero

«Ottomilacinquantasette anni fa, un angelo di nome Ellaria abbandonò il Regno dei Cieli e scese sulla terra. Ella rese colta la prima tribù umana e ben presto, in segno di gratitudine, Ellaria divenne una dea in terra.

Purtroppo però, la sua scelta si rivelò col tempo un'arma a doppio taglio: brame di conquista, desiderio di potere, sottomissione del più debole, divario tra ricchi e poveri; il mondo ridente che aveva costruito nei secoli si tramutò in un luogo tormentato dalla guerra.

A Ellaria sfuggì il controllo di tutto ciò e, mossa dal risentimento verso l'ingratitudine degli umani, decise di punirli. Tuttavia, quando fu sul punto di attuare la sua vendetta, un condottiero di nome Benicassim Regan le propose un patto: se gli avesse concesso il potere di sconfiggere qualsiasi nemico, avrebbe ristabilito l'ordine. La Dea accettò.

Benicassim Regan s'impose su tutto e tutti; pose fine alla guerra e sottomise i popoli sotto il vessillo del leone bianco. 4043 anni dopo l'ascesa di Ellaria, Benicassim Regan fondò l'Impero di Valesia. La nascita dell'impero viene ricordata come l'anno zero.

La Dea tornò nel Regno dei Cieli confidando che il nuovo imperatore avrebbe tenuto fede alla promessa fatta. In onore di Ellaria, Benicassim fondò il Culto della Dea ed eresse pinnacoli e altari distribuiti su tutto il continente.

Anche nei secoli successivi alla morte di Benicassim Regan, l'antichissimo impero mantenne l'occupazione delle terre che si estendevano per tutto il continente fino ad arrivare al confine con il gelido nord.

Tuttavia, un impero così vasto dovette nel tempo fare i conti con numerosi problemi interni: ribellioni, ingiustizie sociali, carestie, epidemie e conseguente perdita del consenso del potere centrale. Lungi dall'ottenere di nuovo l'appoggio della Dea, l'antico impero finì per collassare sotto la sua stessa grandezza e dalle sue ceneri sorsero sette regni di altrettanti regnanti. Ciò che rimase dell'impero fu una porzione di territorio nel cuore del continente che andò a costituire l'ottavo regno: Il regno di Benicassia. Da quell'evento sono trascorsi duecentoquarantotto anni.»

Phillip Vàlera si aggiustò la montatura degli occhiali da vista dalle lenti rotonde e chiuse il libro di storia dalla pregiata rilegatura in pelle con un gesto deciso della mano.

Phillip era un uomo sulla quarantina, corti capelli biondo cenere e barba rasa a contornargli un viso austero. Indossava una giacca rosso bordò con eleganti rifiniture dorate sopra un panciotto dello stesso colore. Guanti e brache bianchi e degli alti stivali grigi. Volse lo sguardo ceruleo verso il grande orologio posto su una parete dello studio. «Per oggi ci fermiamo qui, Aleksandar.»

Il ragazzino annuì. «Padre, ho solo un'ultima domanda; credete sia possibile la riunificazione degli otto regni?» I dolci lineamenti fanciulleschi richiamavano quelli più spigolosi di Phillip. Aleksandar era l'erede della famiglia Vàlera. Un bambino di gran lunga più intelligente rispetto alla media dei suoi coetanei e aveva solo undici anni. Phillip curava la formazione del figlio con uno scopo ben preciso: un giorno avrebbe preso il suo posto come Primo Consigliere del re del regno di Benicassia.

A quella domanda, Phillip non avrebbe saputo dare un risposta precisa, ma una cosa era certa; «Re Elysium Regan sogna ancora di riunificare gli otto regni riportando il continente agli antichi fasti, quando, a regnare su tutto e tutti, era l'indiscusso imperatore di Valesia...»

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