Capitolo 27: La premonizione

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Edgar si risvegliò di soprassalto, occhi sbarrati. Yukiko vegliava su di lui in attesa che si riprendesse.

«Ti sei ripreso, Finalmente. Temevamo che l'eccessiva esposizione all'odore di quei fiori avesse compromesso il tuo risveglio. Come ti senti?»

Puntò i gomiti e si rimise seduto, ancora disorientato.

"È stato tutto un sogno fin dall'inizio."

«Sto bene.» Rispose.

Notò lo sguardo della giovane rivolto a terra. «E tu?»

«Io sto bene. L'antidoto ha fatto effetto.» Yukiko distolse lo sguardo, visibilmente scossa.

«Il tuo occhi, però, lasciano intendere diversamente.»

Ci fu un attimo di silenzio.

«Ho fatto un sogno terribile, so per certa che fosse un incubo, ma non riesco a ricordare.» Confessò infine. Non riuscì a trattenere le lacrime. «Al solo pensiero mi sale un'angoscia indescrivibile. Perché mi sento così? Eppure non ricordo...»

Edgar socchiuse le labbra, sconvolto dalla rivelazione di Yukiko. Con molta probabilità avevano sognato entrambi il Leviatano, tuttavia ella lo aveva dimenticato, mentre per lui, quelle immagini avevano segnato in modo indelebile la sua mente. Si dispiacque nel vedere Yukiko in quello stato. Le mise un braccio attorno alle spalle e la attirò a sé.

"Prima un balzo nel passato e poi quel sogno, come se avessimo avuto un assaggio di ciò che potrebbe riservarci il futuro, ma solo io ne ho ricordo..." Si passò una mano sulla fronte pettinandosi i capelli all'indietro. Che stava succedendo in quel villaggio? Da quando vi avevano messo piede, tutta la vicenda aveva preso una piega onirica.

"Farò di tutto per impedire a Ren di fare quella fine." Non avrebbe rivelato questo dettaglio alla piccola Yuki, non voleva farla soffrire. Se si fossero trovati in quella situazione, non avrebbe più esitato. Avrebbe trattenuto Ren con la forza e gli avrebbe impedito a ogni costo di fronteggiare il Leviatano. Se si fosse avverato il sogno, avrebbe cambiato le sorti del suo destino. Poteva riuscirci.

Rimasero ancora qualche istante l'uno accanto all'altra, nel silenzio interrotto solo dai singhiozzi di Yukiko.

«Dove si trova ora Ren?» Chiese infine Edgar.

«Mia sorella e gli altri lo stanno cercando. E dovremmo andare anche noi.»

«Allora muoviamoci. Non dev'essere andato troppo lontano.»

Una voce ovattata proveniente dall'esterno attirò la loro attenzione.

«Lo abbiamo trovato!»

Edgar e Yukiko si guardarono negli occhi.

«Dev'essere lui. Andiamo a vedere.» Disse la giovane guerriera.

Uscirono entrambi dalla capanna che li aveva ospitati. Nel cortile si radunarono alcuni curiosi.

Edgar e Yukiko si fecero da parte lasciando passare alcuni soccorritori. Due di loro reggevano una branda con il corpo apparentemente privo di vita di Ren.

Edgar fu sollevato nel vedere che non fosse ferito.

«Somministrategli l'antidoto. Non c'è tempo da perdere!» Gridò una giovane donna. Indossava degli abiti aderenti neri con ricami rossi, un corpetto e delle protezioni di cuoio dello stesso colore. I suoi capelli erano rosa e li teneva legati in una lunga coda di cavallo.

Yukiko le corse incontro «Sorella. Si riprenderà?» Chiese impaziente.

«Lo abbiamo trovato a terra nella radura dove venivano coltivate le erbacee al di là del bosco che circonda il villaggio. È rimasto esposto per molto tempo alle spore dei fiori.»

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