𝒟𝒾𝒸𝒾𝒶𝓃𝓃ℴ𝓋ℯ

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Holden lasciò lo studio nel bel mezzo della puntata, per la sospensione della maglia.

Il suo umore arrivato in casetta era misto tra rabbia, per la situazione delle pulizie e delusione e fastidio per l'esibizione.

Era consapevole di non essere tra i più ordinati e come ha detto lui stesso, si prende le responsabilità del disordine della propria stanza.

Ma tutto ciò che hanno mostrato nei filmati non derivava da lui.

Holden da quando aveva 18/19 anni che viveva da solo in modo autonomo e mai la sua cucina era diventata in quelle condizioni.

L'importante è che aveva avuto modo di spiegarsi e prendersi le responsabilità che aveva davanti a tutti.

Dopo essersi cambiato, si mise al piano dopo aver fumato.

Lì, il mix di emozioni prende il sopravvento lasciandosi andare ad alcune lacrime di delusione.

Era solo in casetta, poteva permetterselo.

Sentendo il rumore dei suoi compagni, raggiunse il giardino sul retro.

Emily, era molto dispiaciuta per l'andamento della puntata per lui.

E infatti, appena entrò in casetta andò a cambiarsi per poi cercare il romano che trovò nel giardino posteriore.

<Ciao> salutò chiudendosi la porta dietro

Il romano distolse lo sguardo dalla sua iqos, rivolgendolo alla ragazza ricambiando il saluto.

<Come stai?>

<Potrebbe andare meglio. È stata una puntata pessima>

<Vuoi parlarne?> domandò per non risultare invadente.

<La cosa che me dispiace di più è la cover, a livelli molto più gravi> spiegò dopo aver annuito.

<Cos'è successo?>

<Me so dimenticato il testo e poi ho toppato. Ho dovuto chiudere la bocca e non farla a voce piena, non so se, forse tu l'hai notato>

<Sisi, ho notato. Non che tu non potessi farla benissimo a voce piena ma la tonalità era sbagliata>

<Si, esatto> confermò amareggiato.

<Io so che questo pezzo puoi farlo benissimo però>

<No, ma ho rosicato tantissimo>

<Holden, siamo umani, ci sta che sbagli non succede niente>

<Nono non può essere. So comunque tre puntate che faccio più di un errore capito? So contento che comunque nonostante il testo andasse bene però non esiste>

<Ci sta che ti rode ed è anche giusto che ti dia fastidio sbagliare perché vuol dire che ci tieni tanto>

Emily cercò di rincuorarlo mentre Holden si copriva gli occhi.

<Holden>

<Mhh>

<Stai piangendo?>

<No> rispose prontamente

<Allora fatti vedere>

Il ragazzo si scoprì il viso e quando davanti a sé compare il viso sorridente della ragazza non riuscì a non farsene spuntare uno anche lui, spontaneamente.

<Posso abbracciarti?>

E quando vide lo sguardo stupido di Holden che capì che quella domanda l'aveva fatta lei.

Mannaggia a lei e alla sua bocca che non connetteva con il cervello.

Stai solo cercando di sollevare l'umore a un tuo amico, che male c'è?

C'è di male che tutto questo non andava bene.

Holden cercò di non farla sentire a disagio e annuì, perché non vedeva l'ora di averla vicino anche solo per cinque secondi.

Emily si avvicinò con le braccia aperte dentro le quali affondò.

Si strinsero entrambi cercando di farlo durare il più possibile.

Affondò il viso tra i capelli biondi di lei che sapevano di vaniglia.

<Dai, andiamo a mangiare qualcosa> disse Emily staccandosi.

<Non me va in realtà>

<Non mi va di lasciarti qua da solo>

Quelle parole erano un tuffo nel cuore per il ragazzo.

Perché si preoccupava per lui anche se lo conosceva da poche settimane e lei in anni in cui sono stati fidanzati non si accorgeva mai quando stava male?

Quando aveva i suoi attacchi di ansia, panico?

Forse era più preoccupata a non far scoprire i suoi tradimenti che a notare lo stato d'animo del suo fidanzato.

Anche se alla fine non era riuscita a far entrambe le cose.

Che ridere la vita.

<Va bene, andiamo>

<Va bene, andiamo>

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