simili -holden-

𝒮ℯ𝓉𝓉𝒶𝓃𝓉𝒶

Emily era appena tornata dalla lezione quando vennero chiamati tutti in gradinata.

Compito della Pettinelli.

L'americana raggiunse il giardino per ritirare la lettera per poi tornare sulle gradinate aspettando che Maria inizi a leggere.

Ciao Emily, ti mando l'ultimo compito a tema rap.
Ti ho sempre detto e riconosciuto il talento che hai, ma ultimamente, se non da quando sei entrata, ti sei appoggiata sempre sullo stesso mood, diventando per me noiosa. Se non fosse per me, avresti cantato sempre le stesse cose ed è un peccato.
Inoltre ultimamente sto molto cambiando idea su di te, ti trovo spenta e non presente sul palco a differenza dell'inizio.
Tornando alla canzone che ti ho assegnato, ti avverto già che è molto difficile, ed essendo l'ultimo compito non potevo non scegliere il re del rap: Eminem.
È una canzone difficile, spero possa riaccendere in te quella scintilla ormai spenta.
Buon lavoro, Anna Pettinelli.

Noiosa.

Spenta.

Scintilla ormai spenta.

<Vuoi prima sentire la canzone e poi parliamo?> domandò Maria a conclusione della lettura.

Emily confermò e il monitor si accese.

Rap God di Eminem si diffuse nelle gradinate.

I ragazzi erano tutti scioccati, era una canzone difficile quasi impossibile.

Emily si strofinò le mani in faccia immaginando già come sarà la sua settimana.

Sarebbe impazzita, lo sapeva già.

<Che dici?>

<Sulla scelta della canzone o quello che ha scritto?>

<Tutto>

<Mh, mi dispiace che mi abbia rivalutato e che mi trovi spenta e tutte quelle cose lì, io penso di lavorare tanto per portare una buona esibizione e crescere, quindi mi spiace. La canzone è molto difficile, molto. Spero di essere in grado di farla> disse sospirando.

<Mamma mia se è difficile> sussurrò Mida ancora fisso a guardare il monitor.

<Come lo prendiamo questo compito?> domandò Maria ricevendo un alzata di spalle.

<Cerco di partire positiva, però...>

<Va bene, vi saluto ragazzi>

Si girò verso Mida sospirando.

<Ce la fai Emy, ne sono sicuro>

<Sarà un'altra bellissima settimana> rispose ironica.

<Stai un po' meglio?> domandò abbassando la voce.

<Sto> rispose semplicemente.

<Vieni qui> sussurrò abbracciandola.

<Quando e se vuoi farti una chiacchierata, io ci sono>

<Grazie Cri>

<Ti lascio al tuo romano> sussurrò per poi staccarsi con un sorriso da ebete.

Emily si girò trovando Holden ancora con il giubbotto addosso.

<Ciao piccolè> sussurrò avvicinandosi a lei.

<Ciao Jo> sussurrò.

<'Namo di là?> domandò ricevendo conferma.

I due raggiunsero la stanza blu dove il romano appoggiò le sue cose e il giubbotto sul letto disordinato.

<Lo so lo so, giuro che dopo metto in ordine> disse facendola ridacchiare.

<Non farti dare un altro provvedimento Jo>

Holden la rassicurò per poi raggiungere insieme il giardino sul retro.

Avevano un po' di tempo prima delle prossime lezioni.

Emily aveva anche un incontro con la psicologa.

Holden lo aveva domani, invece.

<Che è quella lettera? Pettinelli?>

Emily annuì consegnandoli la lettera che lesse.

<Sempre leggera lei, se sta avvicinando il Serale dovrà pur trovare qualcosa di inesistente che non le piace di te> disse facendola ridacchiare.

<Eminem è tosto, che canzone t'ha dato?>

<Rap God>

<La più facile tra tutte, nsomma>

<So già che impazzirò>

<Ce la fai, ne sono sicuro al 200% Em>

<Mh, non lo so, lo spero>

<Io lo so invece, spaccherai> rispose avvicinandosi e lasciandole un bacio sulla guancia.

<Tu come stai?>

<Bene. Sto preparando i pezzi pe il Serale, c'ho un'ansia e uno stress addosso però incredibile>

<Devi stare sereno quando sei sul palco, è il tuo mondo quello Jo>

<C'ho paura de ritornà a dimenticamme i testi, poi me sento sto peso sul petto per ogni cosa. Vivo nell'ansia perenne>

<Vieni da me, ovunque io sia quando ti senti questo peso, io sono qui per te Jo>

<Grazie piccolè> sussurrò avvicinandola a sè.

Si avvicinò a lui ulteriormente lasciandogli un bacio.

<Ce la faremo>

<Insieme?>

<Insieme>