In settimana la produzione ha voluto dare ai ragazzi, un compito a squadre: riarrangiare e rivisitare un pezzo del passato come preferivano i ragazzi.
Avevano un giorno e mezzo per avvertire, successivamente la produzione del pezzo scelto e quale fosse il riarrangiamento.
Emily, in questo momento era in sala con Lalla.
<Hai già il secondo inedito?>
<L'avrei, però non sono sicura di riuscirlo a cantare>
<Come mai? è un pezzo emotivo?>
<L'ho iniziato a scrivere quando ho sofferto di depressione dopo alcuni avvenimenti successi, ho sempre provato a cantarla ma mi bloccavo ogni volta>
<Tesoro, me la fai sentire?> domandò dolcemente la vocal coach.
Emily annuì mettendosi dietro all'asta.
Chiudo ancora la porta di camera
Non ho ancora la forza di uscire
C'è un elastico tra il letto e l'anima
Che mi tira e mi riporta quiSto ascoltando una canzone che non riuscirò a cantare
E prendo gocce per dormire, solo per poter sognare
È come se dimenticassi le parole
Solo quando devo spiegare che cos'ho
Sento mamma, che mi chiama dal di là
Ed io so solo dire: "Sono qua"Emily cantò le prime frasi, interrompendosi poco dopo per il groppo in gola.
<Wow Emily> sussurrò Lalla stupita dalle parole del testo, che pur essendo semplici trasmettevano a pieno ciò che voleva trasmettere e ciò che viveva in quel momento.
<Non riesco> sussurrò lei coprendosi il viso.
<Emily> richiamò Maria dall'interfono.
<Maria> sussurrò a mo di saluto.
<Che succede?>
Alzò le spalle, tirando su con il naso.
<Che vuol dire spallucce?> continuò
<Non riesco mai a cantare questo inedito senza interrompermi>
<E quindi? qual è il problema?>
<Che non so se sono pronta a cantarlo davanti a tutti>
<Secondo me, lo sei Emily. Hai solo paura di farti vedere vulnerabile davanti a tutti e questo lo posso capire>
<Oppure perché non ne sono ancora uscita del tutto> sussurrò più a se stessa.
<Come stanno andando gli incontri con la tua psicoterapeuta?>
<Abbastanza bene, finiscono con me che piango> rispose ridacchiando.
<Beh, non è sempre un male>
<Volevo dirti che questo pezzo, Lorella lo aveva già ascoltato e le era piaciuto molto. Capendo l'importanza del testo per te, voleva aspettare che tu glielo proponessi, quindi il fatto che tu ci abbia pensato a questo pezzo, vuol dire che un po' sei pronta e secondo me ce la fai>
<Ci proverò, grazie Maria> sussurrò per poi salutare la conduttrice.
Dopo altre prove del pezzo che non andarono a buon fine, lasciò l'aula dopo che la lezione fosse conclusa.
Fece tappa in Sala relax per poi avviarsi in casetta coperta dal cappuccio in testa.
Salutò chi era presente in giardino e raggiunse la sua stanza, buttandosi sul letto.
<Amò>
Qualcuno vedendo che non era sorridente come al suo solito la seguì, Mew.
Holden anche l'aveva notata e la stava raggiungendo, però lasciò il posto a Mew raggiungendola dopo che la cantante l'avrebbe lasciata sola.
<Hei>
<Che è successo?> domandò preoccupata sedendosi vicino a lei accarezzandole la schiena.
<Dai bibi, raccontami>
Emily le raccontò in breve quello successo a lezione rimanendo con il viso schiacciato sul cuscino.
<Me lo fai ascoltare?> domandò Mew.
Emily acconsentì e le indicò il computer sul mobile.
Mew, dopo averlo raccolto andò nella cartella alla ricerca del pezzo.
<Si chiama posatenebre> sussurrò Emily.
Mew s'infilo le cuffie e diede avvio al pezzo.
La bionda si ritrovò completamente in ogni parola della canzone, arrivando con le lacrime agli occhi a fine inedito.
<Wow> sussurrò chiudendo il computer.
<Emily, è bellissimo> continuò accarezzandole i capelli.
<Non riesco a non scoppiare a piangere a metà canzone> sussurrò mentre l'altra le asciugava una lacrima.
<E questo secondo me darà una giusta interpretazione al pezzo, non devi avere paura di emozionarti, stai raccontando la tua storia e anche quella di milioni di persone>
<Va bene amore? hai voglia di venire a fumare una sigaretta?>
<No Vale>
<Non voglio lasciarti sola>
<No, non ti preoccupare, sto bene>
Mew le lasciò un bacio sulla guancia e uscì lasciando la stanza.
Finalmente, Holden vedendo Mew fare ritorno poté raggiungere la ragazza.
Mew, se ne accorse che appena fece ritorno in giardino si alzò dal suo posto come una molla.
Dopo aver bussato alla porta della stanza della cantante della Cuccarini, entrò.
Si intenerì vedendola rannicchiata su se stessa sul letto.
<Em> sussurrò avvicinandosi e capì che non avesse voglia in quel momento di parlare.
Holden, fece un gesto che nessuno dei due si aspettava.
Tolse le scarpe e la raggiunse sul suo letto, dove Emily si spostò leggermente per fargli spazio.
Si misero entrambi su un fianco guardandosi da così vicino, per la prima volta.
La ragazza s'imbarazzo affondando il viso nel petto di lui.
Holden dopo quel gesto, le appoggio una mano sul fianco avvicinandola completamente a lui, abbracciandola.
Non voleva esagerare e sperava che quel contatto non le desse fastidio.
Un fastidio alla bocca dello stomaco iniziò a crescere dentro di loro.
Sembravano due quindicenni alla loro prima cotta.
Cotta?
No, erano semplicemente due amici abbracciati, nulla di più.
Emily chiuse gli occhi, addormentandosi poco dopo così da spegnere il flusso di pensieri che l'avrebbero solo portata ad allontanarsi.
Poco dopo, la seguì pure lui.
Erano distrutti entrambi, la notte dormivano così poco che passavano la giornata a sbadigliare quindi un riposino non avrebbe fatto del male a nessuno.
Mew, volendo controllare che la ragazza non fosse rimasta da sola andò a vedere e la scena che le si presentò davanti era di una dolcezza unica.
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FanfictionDue semplici ragazzi, tormentati da ciò che hanno dentro. Entrambi pieni di paura, ansia e panico. Entrambi presi a schiaffi in faccia dall'amore. TW: attacchi di panico, attacchi d'ansia. violenza domestica, fisica e psicologica. ...