𝒯𝓇ℯ𝓃𝓉𝒶𝓆𝓊𝒶𝓉𝓉𝓇ℴ

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Erano ormai le sette e mezza di sera e la loro giornata era volata.

Holden la convinse a rimanere anche a cena, assicurandole che non disturbava.

Ordinarono due pokè che si gustarono davanti alla tv che faceva da sottofondo.

Le avrebbe voluto chiedere di rimanere a dormire da lui, ma non voleva correre o fare un passo falso.

<Sei pensieroso> sussurrò lei bevendo un goccio di vino.

<Sono stato bene oggi>

Ad Emily spuntò un sorriso e confermò che anche lei era stata bene.

Benissimo, anzi.

Non ha avuto un pensiero brutto, neanche per un momento.

Erano spensierati, felici.

Il romano si sdraiò appoggiando la testa sulle gambe di lei, osservandola dal basso.

Nel mentre lei, iniziò ad accarezzargli il viso e i capelli.

<Non mi guardare> disse imbarazzata dal suo sguardo fisso su di lei.

<Perchè? te imbarazzi?> chiese divertito e intenerito.

<Un pò> rispose perdendosi lei questa volta ad osservalo, finendo involontariamente con lo sguardo sulle sue labbra.

E Holden se ne accorse, perché gli capitava anche a lui con lei.

Si schiarì la gola puntando lo sguardo su Latte che si era appoggiata alla sua sinistra.

Holden invece si rilassò godendosi le coccole della ragazza.

Stava propio bene.

<Non ti addormentare> sussurrò posandogli un bacio sulla fronte.

<Me stai a rilassà in un modo che non te puoi nemmeno immaginà>

<Allora smetto>

<Ao, eddai> si lamentò iniziando a punzecchiarle il fianco.

<Nono, il solletico no> iniziò a dimenarsi ridendo.

Iniziò così una lotta su quel divano dove finirono sdraiati, lei sotto e lui sopra.

<T'ho preso e mo?>

<Tregua, mi fanno male le guance> rispose massaggiandosele.

Holden si abbassò lentamente lasciandole un bacio sulla guancia destra e uno su quella sinistra

<Meglio?> domandò mantenendo una piccolissima distanza tra i loro viso.

<Mhh> sussurrò prendendogli il viso tra le mani.

I loro sguardi si alternavano tra i loro occhi e le loro labbra.

Ad interrompere il momento fu la suoneria di un cellulare.

Holden maledì chiunque gli avesse interrotti alzandosi dal corpo della ragazza che si alzò anche lei, imbarazzata.

Il telefono che squillava era di Holden.

<Jacopo dimmi> disse rispondendo al telefono.

Era il fratello.

<No Ja, so occupato. Se beccamo domani>

<Ciao Ja> salutò, chiudendo la chiamata.

<Ti sto tenendo occupato?>

<No Em, sto meglio qui> spiegò prendendole la
mano tra le sue.

Emily poco dopo si alzò, sparecchiando il tavolino su cui avevano mangiato per sdebitarsi un minimo con il ragazzo.

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