Era mezzanotte e passa e i due erano coccolati sul divano con un secondo film che faceva solamente da sottofondo in quanto nessuno dei due stava seguendo.
<Mi canti qualcosa?> domandò rialzando il viso dal suo petto.
<Solo se la cantiamo insieme> rispose lui sorridente.
<Va bene> acconsentì
<Vieni> disse alzandosi e tendendole la mano che afferrò.
Holden raggiunse il piano sedendosi sulla piccola sedia apposita.
<Vie qua> disse battendo sulle sue gambe.
Emily si sedette sulle sue gambe cercando di ignorare le sensazioni che provava.
<Che voi cantà?> domandò
<Iris> pronunciò guardandolo negli occhi.
Il moro sorrise iniziando a suonare la melodia dei Goo Goo Dolls.
Lasciò che fosse lui ad iniziare a cantare e lei armonizzò.
Ne uscì fuori un bellissimo momento e una bellissima versione.
<Bellissima> pronunciò lui.
<Io o la canzone?> domandò sarcastica ridendo.
<Che tu lo sia è scontato>
Emily si sciolse appoggiandosi alla sua spalla mentre lui suonava qualche melodia al piano.
Era proprio serena.
Finalmente.
Dopo un pò decisero di andare a dormire, Holden fece il galantuomo e le preparò la stanza degli ospiti.
<Non c'hai il pigiama ve?>
<Perspicace Jo>
<Ao, la smetti di prendermi in giro?> domandò divertito avvicinandosi.
<Mi diverte troppo> rispose lei mentre cercava di scappare dal solletico.
<Dai, te porto una mia maglia va bene?>
<Si>
Il moro raggiunse la sua stanza prendendo una sua maglia e uno spazzolino nuovo e li consegnò alla ragazza.
<Se ti serve qualcosa me lo dici, va bene?>
La ragazza annuì lasciandogli un sorriso.
Si avvicinò lasciandole un bacio sulla guancia e un "Buonanotte" sussurrato.
<Notte Jo> ricambiò osservandolo uscire fuori dalla stanza.
Sì buttò sul letto pensando a tutta la giornata e quanto si era sentita finalmente bene.
Dopo essersi cambiata e struccata con le salviette struccanti che aveva in borsa si infilò nel letto.
Fece un giro sui social, notando le teorie complottistiche sulla storia instagram pubblicata.
Lasciò la buonanotte a sua mamma e a Noah e spense il telefono provando ad addormentarsi.
Dopo un'ora ci riuscì, dopo aver provato diecimila posizioni.
Aveva lasciato le gocce a casa.
Oltre alla difficoltà ad addormentarsi, il suo sonno era turbolento.
Cercava di urlare e coprirsi la pancia, coprire il suo bambino.
I pantaloni sporchi di sangue.
L'ambulanza.
Lo sguardo disperato di sua mamma e suo fratello.
Le sirene.
L'ospedale.
<Signorina, purtroppo abbiamo fatto il possibile ma non c'era più niente da fare>
Non c'era più niente da fare.
Finalmente riuscì ad aprire gli occhi, si risvegliò con le guance rigate e il cuscino bagnato.
Raggiunse il bagno e si lavò il viso con dell'acqua fredda, fermandosi a respirare.
Fece per rimettersi a letto ma non ci riuscì, non aveva le forze dí riappoggiarsi lì e rivivere quello che è successo.
Quindi si prese coraggio ed uscì dalla sua stanza raggiungendo quella di Holden.
Il romano dormiva e le dispiacque svegliarlo.
<Jo> sussurrò un paio di volte prima che si risvegliò.
<Hei> sussurrò accendendo la luce sul comodino che illuminò un po' il viso della ragazza.
<Che succede?> domandò mettendosi seduto.
<Posso dormire con te?> domandò lei vergognandosi un po'.
<Certo piccolè, vieni> rispose aprendo le braccia nella sua direzione.
Si avvicinò infilandosi tra le sue gambe e affondando in quelle braccia.
I due si infilarono a letto, sdraiati entrambi sui fianchi.
Il moro se la avvicinò a sé notando il tremolio.
Quel tremolio era un misto per la sua vicinanza e l'incubo.
<Cos'è successo?> sussurrò dolcemente.
<Ho avuto un incubo> rispose mentre il suo corpo riceveva una scossa.
<È tutto apposto ora Em, non può farti più niente> sussurrò accarezzandole il viso.
<Mmm, scusa se ti ho svegliato>
<Non te devi scusà de niente> la rassicurò accarezzandole il fianco.
Non si accorse neanche che era semplicemente con una maglia e l'intimo di sotto.
E che la maglia si era rialzata, ma il moro ne afferrò l'orlo riabbassandolo.
<Sei bella> sussurrò lasciandole un bacio sulla fronte.
<Tu sei bello> sussurrò lei accarezzandogli il viso.
<Dici?>
<Si Jo>
La distanza dei loro visi era sempre minore ma non se ne accorsero neanche, finché le punte dei loro nasi non si sfiorarono.
E fu Emily a prendere iniziativa, spegnendo il cervello completamente.
Si avvicinò ancora un po'.
Poi ancora un po'.
Sentivano i loro respiri addosso.
La stanza sembrava diventare così piccola che il loro fiato diventò affannoso.
Si avvicinò azzerando completamente la distanza in un semplice bacio a stampo.
Era proprio come se lo immaginavano, la morbidezza e la dolcezza delle loro labbra.
Quando si staccarono, spuntò un piccolo sorriso sulle loro labbra.
Holden sentendone già la mancanza, si riavvicinò lasciandogliene un altro.
<Aspettavo questo momento da tantissimo> sussurrò lui.
<Anche io Jo>
STAI LEGGENDO
simili -holden-
FanfictionDue semplici ragazzi, tormentati da ciò che hanno dentro. Entrambi pieni di paura, ansia e panico. Entrambi presi a schiaffi in faccia dall'amore. TW: attacchi di panico, attacchi d'ansia. violenza domestica, fisica e psicologica. ...