Dopo un breve discorso, Rudy li lasciò andare poco dopo l'uscita di Holden.
Emily evitò la tappa Relax dove entrarono tutti gli altri e corse in casetta andando alla ricerca del ragazzo.
In cucina non c'era, in entrambi i giardini neanche quindi raggiunse la stanza blu ma era vuota.
Si avvicinò alla porta del bagno, bussando senza ricevere risposta.
Provò ad aprire, ma era chiusa a chiave.
<Jo, mi apri per favore?>
Non ricevendo risposta, Emily si sedette per terra vicino alla porta.
<Quando vuoi, io sono qui>
Holden avrebbe voluto mandarla via, era troppo sbagliato per lei.
Chiuso a piangere con un attacco di panico in corso in un bagno.
Alla fine, si avvicinò e girò la chiave perché sapeva che era l'unica che riusciva a calmarlo.
Emily al solo rumore balzò in piedi entrandoci.
<Jo> sussurrò avvicinandosi.
Sì buttò tra le sua braccia stringendola a sè.
<Jo, ei respira>
<Non ce la faccio più, sono stanco di tutta sta roba> singhiozzò sulla sua spalla.
<Lo so lo so, posso immaginare. Però ora cerchiamo di respirare insieme, mhh?>
Emily lo fece staccare leggermente da sè e gli accarezzò il viso asciugandogli le lacrime.
Joseph cercò di seguirla nei respiri fallendo, sentiva un macigno sul petto.
<Eiei, Jo>
Emily gli levò la felpa facendolo rimanere con le mezze maniche e gli prese il viso tra le mani.
<Jo, è tutto apposto. Va tutto bene, piano piano così>
Gli appoggio una mano sul petto e riniziarono a respirare insieme.
Quando riuscì a farlo tornare a respirare ad una frequenza normale, si tranquillizzò.
Il moro si coprì il viso sospirando.
<Non ti coprire> sussurrò Emily levandogli le mani dal viso.
<M-me vergogno un fottio> sussurrò con le lacrime che ancora rigavano il suo viso.
<Non ti devi vergognare di nulla Jo> sussurrò lasciandogli un bacio sulla guancia per poi asciugargliele.
<Vieni qua> continuò abbracciandolo.
Rimasero lì chiusi in bagno per un tempo lunghissimo, finché Emily non fu sicura che si fosse tranquillizzato del tutto.
<Me devo fa una doccia> sussurrò il romano mentre varcavano la porta del bagno.
<Va bene, poi vieni a mangiare qualcosa?> domandò dolcemente essendo anche l'orario di cena.
<Non me->
<Allora porto la cena qui e mangiamo insieme, ti va?> domandò interrompendolo.
<Si mi va> rispose sorridendo.
<Va bene, vado a preparare qualcosa> rispose contenta facendo per uscire dalla stanza.
<Emily> la richiamò.
<Dimmi Jo>
<Grazie>
Emily tornò in cucina e sperò che l'argomento non fosse quello successo un'oretta e passa fa.
Si avvicinò ai banconi e si appoggiò per riflettere su cosa cucinare.
Mida, vedendola finalmente spuntare in cucina si avvicinò sedendosi sullo sgabello di fronte.
<Emy> la richiamò
<Cri> fece lo stesso mentre tirava fuori gli ingredienti.
<Non mi va di litigare anche con te>
<Perchè pensi questo?>
<Boh, è tutto apposto tra di noi?>
<Si però visto che sei mio amico ti lascerai dire un po' di cose>
<Ascolto>
<Hai sbagliato Cri, l'hai fatto passare per il raccomandato che non è, che può fare quello che vuole e che nessuno gli può dire nulla quando non sai che quasi ogni settimana ha una discussione con Rudy su qualsiasi cosa. Sai benissimo quanto lui questa cosa non la sopporti perché leva tutto il lavoro che ha fatto per arrivare fino a qui, però ognuno ha il suo pensiero e se il tuo pensiero era questo su di lui, glielo andavi a dire in faccia, discutevate tra di voi e tutto questo casino magari non sarebbe successo>
<Si ma non puoi dire che se si fosse ripresentata la roba delle pulizie, il suo nome non sarebbe uscito>
<Ho perso il conto delle volte in cui mi ha aiutato a sistemare la cucina. Ma Cri, io penso che se si fosse ripresentata la stessa situazione i nomi che erano usciti tempo fa sarebbero usciti anche adesso>
<Tu pensi che io non pulisca?>
<Penso che tu come anche lui, non sto dicendo che sia diventato Cenerentola, non puliate abbastanza, ma te lo dico senza giri di parole Cri>
<Okay, non sono d'accordo con te ma lo accetto>
<Però hai capito quello che hai fatto intendere su di lui?>
<Ma io non volevo dire che fosse un raccomandato, ho esplicitato il fatto che per me lui sia fortissimo e per questo Rudy se fosse uscito il suo nome gli avrebbe dovuto fare il culo>
<L'avrai fatto ingenuamente Cri, ma tradotto in parole povere l'hai fatto passare come se fosse un raccomandato> spiegò per la seconda volta.
I due decisero di cambiare discorso chiacchierando di altro.
Emily finì di cucinare e pulì ciò che aveva sporcato.
Raggiunse la stanza blu con i due piatti in mano, ma non c'era anima viva.
Continuò il suo percorso fino al giardino sul retro e lo intravide attraverso la porta finestra.
Nicholas vedendola in difficoltà le aprì la porta.
<Grazie Nicho> pronunciò mandandogli un bacio.
Finalmente appoggiò i due patti sul tavolino e si lanciò di fianco al romano.
<Mi stavo per spezzare i polsi> commentò facendolo ridacchiare.
<Te volevo venì ad aiutà>
<Tranquillo Jo, non c'è voluto niente>
I due mangiarono ed Emily cercò di farlo sorridere e parlare il più possibile.
Portò i patti in cucina che sciacquò per poi preparare due tisane.
<Viè qua> disse battendo le mani sulle sue gambe.
Emily acconsentì e ci si sedette.
<Senza di te, sarei uscito fuori di testa da mo> sussurrò passandole una mano sulla gamba.
Emily si avvicinò lasciandogli un bacio sulla guancia ma prima che si potesse allontanare Holden le prese il viso tra le mani baciandola.
<Voglio viverti>
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FanfictionDue semplici ragazzi, tormentati da ciò che hanno dentro. Entrambi pieni di paura, ansia e panico. Entrambi presi a schiaffi in faccia dall'amore. TW: attacchi di panico, attacchi d'ansia. violenza domestica, fisica e psicologica. ...