Emily raggiunse lo studio venendo indirizzata nella saletta dove l'aspettavano.
Appena vedette le persone più importanti della sua vita scoppiò a piangere.
<Honey> sussurrò Ember stringendola a sè venendo poi abbracciate anche da Noah.
<Mamma> sussurrò tra le sue braccia.
Dopo altri abbracci si sedettero sul piccolo divanetto chiacchierando un po'.
<Mi ha scritto delle robe orrende e non ce l'ho fatta a finirla di leggere> disse concludendo il racconto di quello che è successo.
Noah faceva avanti e indietro per la stanza, era incazzato pesantemente.
Loro avevano letto la lettera quella mattina stessa e Noah era tentato di andargli a fare visita ma era stato fermato giustamente dalla madre.
<Lily, devi lasciarlo nel passato dove merita di stare, non ti può fare più niente e devi riuscire a non fargli avere il controllo della tua mente>
<Mi sono sentita come mi sentivo ogni volta che mi insultava, mi ha fatto tornare il senso di colpa con poche righe. Sa che sono ad Amici, ha insultato il programma e anche Joseph. La cosa più orribile che ha scritto è stata sul mio bambino, ha detto "fatti mettere incinta un'altra volta da qualcun altro e poi vieni da me a dire che è mio, tanto farà la stessa fine dell'altro", questo mi ha distrutto ma'>
<Lo so amore, l'abbiamo letta tutta. Niente di tutto questo è colpa tua amore di mamma, hai avuto solo la sfortuna di incontrare una persona del genere, ma lui adesso è dove merita di stare e ci rimarrà ancora per un po'>
<Non è dove merita de stare, perché il suo posto è sotto terra e ce lo manderò io appena potrò> disse Noah dopo minuti di silenzio.
<Noah!> lo riprese la madre, non le piaceva quando diceva queste cose.
Quando quel giorno lo massacrò di botte, gli fece un discorso lungo ore.
Anche se dentro di lei sapeva che lo meritava, non voleva che suo figlio facesse qualcosa di sbagliato e specialmente scendesse al suo livello.
<Noah vieni qui> richiamò il fratello.
Emily sapeva ciò che frullava in testa al ragazzo, si sentiva in colpa.
Si avvicinò sedendosi al suo fianco e lei lo abbracciò.
<Non sentirti in colpa, per favore> sussurrò.
<Lily mi sentirò in colpa a vita per questa cosa. Non me ne sono accorto di niente per anni>
<Noah io sto bene, perfavore>
<Non stai bene Emily, smettiamola di mentire. Sei svenuta dopo le sue parole con un attacco di panico fortissimo>
<Noah please, you're not helping> sussurrò Ember.
<Con Joseph come va?> domandò la madre volendo cambiare un po' argomento.
<Bene, anche lui non sta passando un periodo bellissimo>
<Oh, che succede?>
<C'ha dei mostri da sconfiggere>
<Vi state aiutando a vicenda>
<Si, anche se non ne vuole parlare perché non vuole farmi pesare i suoi problemi>
<Che carino però digli che it's important to talk to someone>
Chiacchierarono ancora un po' sul romano e poi Noah decise di cambiare argomento.
<C'hanno detto che stavi a pensà de abbandonà il programma>
Emily annuì abbassando lo sguardo.
La mamma le fece un lunghissimo discorso nella sua lingua madre.
<È il tuo sogno, non può e non deve prendersi pure questo. Se molli gli dai la soddisfazione, perché questo lui vuole, vuole vedere se ti ha ancora in pugno Emily e tu per dimostrargli che non è così devi rimanere e spaccare> disse Noah.
<Lo so che tornandomene a casa gli do una soddisfazione, lo so benissimo. Ci devo pensare> rispose concludendo questo discorso.
<Sei sciupata Lily, stai mangiando?>
Emily annuì meccanicamente senza accorgersi di star mentendo.
<No che non stai mangiando Emily> la rimproverò Noah.
<Quando hai mangiato l'ultima volta?>
<Ieri a pranzo> sussurrò.
<Emily!> la richiamò a mo di rimprovero.
<Lo so lo so, torno in casetta e mangio ve lo giuro>
<Non puoi tornare a non mangiare Lily> disse ricordandosi il passato.
<Lo so mamy ma se penso al cibo mi viene la nausea>
<Devi sforzarti, almeno il minimo indispensabile. Già non dormi tanto, se poi non mangi come vai avanti?>
<Sigarette> rispose Noah che aveva sentito l'odore acre del fumo.
Anche se lui stesso fumava, non voleva che la sorella lo facesse o semplicemente che campasse solo di quello.
<Emily, stai fumando tanto?>
<No giuro>
Ad un certo punto la porta della saletta si aprì rivelando Holden.
Aveva sbagliato sala.
<Scusate, ho sbagliato aula> sussurrò dispiaciuto di aver interrotto.
<Don't worry, se hai tempo vieni pure che ti devo dare delle raccomandazioni> rispose Ember.
Il romano entrò sedendosi su uno sgabello vicino a loro senza distogliere lo sguardo dall'americana.
<Volevo ringraziarti per quello che fai per mia figlia. È molto serena quando sta con te e so che vi aiutate a vicenda e vi fate del bene>
<Anche io sono molto sereno quando sono con lei>
<E ne sono contenta, non la vedevo così da anni a questa parte e so che può tornare ad essere felice con te>
<Lo spero> sussurrò perdendosi negli occhi di Emily.
Chiacchierarono per un po', finché non arrivò il momento dei saluti.
Noah lasciò le due donne salutarsi e si avvicinò a Holden.
<Grazie per quello che stai facendo. Solo una cosa, controlla perfavore che mangi e che non fumi troppo>
<Certo, lo faccio già ma starò più attento, sicuramente>
Emily passò ad abbracciare il fratello stringendolo a sé.
Probabilmente li avrebbe rivisti tra pochi giorni oppure tra pochi mesi.
Doveva ancora prendere la sua scelta.
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FanfictionDue semplici ragazzi, tormentati da ciò che hanno dentro. Entrambi pieni di paura, ansia e panico. Entrambi presi a schiaffi in faccia dall'amore. TW: attacchi di panico, attacchi d'ansia. violenza domestica, fisica e psicologica. ...