𝒬𝓊𝒶𝓇𝒶𝓃𝓉𝓊𝓃ℴ

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I due ragazzi fecero ritorno in Hotel verso l'una di notte.

<Dormi con me?> domandò appena varcarono la soglia dell'hotel.

<Non c'è Ayle?>

<M'ha scritto prima, dorme da Lucia>

<Va bene, passo prima in stanza a cambiarmi e a lavarmi i denti e arrivo> rispose entrando in ascensore.

<Perfetto> sussurrò avvicinandosi a lei mentre le porte dell'ascensore si chiusero.

Emily lo tirò dalla felpa facendo sbattere i loro petti e appoggiò le labbra sulle sue.

Holden appoggiò le sue mani sui fianchi di lei e lei allacciò le braccia dietro al suo collo.

Rimasero a baciarsi fino all'arrivo del loro piano.

Sembravano fatti di colla, facevano fatica a stare lontani.

<Ti aspetto in camera> disse Joseph quando arrivarono davanti alla porta di Emily.

La bionda bussò alla porta, la quale venne aperta da Matthew.

<Piccioncini> salutò entrando in stanza.

<Amore>

<Giuro che adesso mi levo dalle palle> disse Matthew sedendosi sul lato più corto del letto.

<Tranquillo, puoi restare. Non dormo qui>

<Uuuu>

I due fidanzati si lasciarono andare a diversi versi per mettere in imbarazzo la bionda che intanto sceglieva il pigiama.

<E dicci un po', dove dormi?> domandò Mew.

<Cretini>

<Guarda come evita la domanda>

<Lo sapete già, non c'è bisogno che lo dica>

<Patati, mi raccomando precauzioni anche se non mi dispiacerebbe diventare zio>

<Matteo!> lo richiamò la bionda che aggiunse anche un dito medio prima di entrare in bagno.

Si sciacquò velocemente il corpo e si infilò il pigiama per poi lavarsi i denti e fare la sua solita skin care.

<Buonanotte> salutò i due ragazzi che continuarono a guardarla mentre sorridevano.

<Sogni d'oro> rispose il ragazzo.

Raggiunse la camera di Holden a cui bussò.

<Tra poco ti davo per dispersa>

<Scusa> rispose allungando l'ultima vocale lasciandogli un bacio sulla guancia.

Si sdraiarono sul letto di Holden e quest'ultimo si appoggiò sul petto di lei.

Emily prese ad accarezzargli i capelli mentre il romano infilò una mano sotto la maglietta di lei appoggiandola sulla pancia.

<Sto troppo bene>

<Anche io, infatti mi fa strano> rispose ridacchiando la ragazza.

Alzò il viso per poterla guardare.

<Ti meriti di stare bene Em> disse facendole spuntare un sorriso amaro.

<Anche tu Jo lo meriti> sussurrò accarezzandogli la guancia.

Si avvicinò e la baciò dolcemente.

Ben presto quei baci dolci diventarono pian piano più passionali.

Le loro labbra diventarono un intreccio di baci e morsi.

Holden senza staccarsi dal bacio finì sopra di lei cercando di non appoggiarle tutto il suo peso addosso.

Emily si staccò dall'ennesimo bacio per prendere un po' d'aria mentre il romano scese con i baci fino al collo.

Quando arrivò alla parte scoperta del petto si fermò chiedendole il permesso con gli occhi che ricevette.

<Non faccio niente che tu non voglia e se esagero dimmelo> raccomandò e solo quando ricevette conferma e un bacio continuò la sua scia di baci.

Le alzò leggermente la maglietta baciandole i fianchi e la pancia arrivando all'orlo dei suoi pantaloncini.

Sul fianco sinistro notò una piccola cicatrice che baciò.

Ritornò all'altezza del suo viso lasciandole un bacio.

Non sapeva se chiederle come se la fosse procurata o farsi gli affari suoi ma dopo un po' di tentennamento glielo domandò.

<Non voglio essere invadente ma ho notato la cicatrice sul fianco> disse cautamente.

<Me l'ha procurata durante un suo attacco di rabbia scaturito da un mio comportamento che non gli piaceva>

Iniziò a raccontare accarezzandogli i capelli mentre lui era sdraiato in mezzo alle sue gambe con il mento sul suo petto.

<Avevo risposto ad un messaggio di auguri di un mio amico e lui si è messo a leggere anche le nostre chat vecchie di mesi e mesi prima. Secondo la sua logica stavo cercando di tradirlo>

Holden si avvicinò lasciandole un bacio sulla guancia mostrandole la sua vicinanza.

<Niente poi ha fatto la sua scenata rompendo ogni cosa che aveva davanti e mi ha lanciato addosso un bicchiere già mezzo rotto che mi ha tagliato il fianco>

Riassumò ai minimi dettagli l'accaduto.

<Ogni volta che te guardo penso a quanto tu sia forte> disse accarezzandole la guancia.

Emily si lasciò andare a una piccola risata amara.

Se fosse stata forte se ne sarebbe andata via al primo schiaffo.

Al primo insulto.

Al primo segnale di tossicità.

Ed erano molti, troppi.

<Guardami negli occhi>

Alzò lo sguardo incrociandolo con quello del romano.

<So a che pensi. Non essertene andata non vuol dire che sei una debole> continuò come se le avesse letto dentro.

Emily si schiarì la gola e respirò profondamente per non lasciarsi andare al pianto e rovinare la serata.

Holden capendo il suo stato d'animo si alzò mettendosi seduto al suo fianco.

<Vie qua piccolè>

La fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe e lei si appoggiò al petto del ragazzo.

<Scusame, non volevo farti tornare in mente quelle cose> sussurrò il romano.

<Scusami tu per la mia reazione> sussurrò contro il suo petto.

<Non scherzà, non me devi chiede scusa per niente>

<Sono un casino Jo>

<Siamo un casino insieme Em>

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