Nel giro di qualche settimana, ovvero l'arco di tempo successivo alla riunione dell'Alpha, dei guerrieri ufficiali e di Jocelyn all'interno della biblioteca del Branco, gran parte degli ordini di Dream erano già stati realizzati. Nonostante non fosse possibile innalzare una cinta muraria o una barriera magica abbastanza possente attorno al perimetro del villaggio, le guardie che lo sorvegliavano a turni, giorno e notte, si erano realmente moltiplicate e tutte le reclute erano già state smistate nelle categorie a loro più adatte. Jocelyn non aveva speranze di poter diventare una maga, aveva tentato a lanciare qualche incantesimo su consiglio del mago Ezra, che con molta pazienza le aveva spiegato le basi teoriche e quelle pratiche della magia, ma neppure uno sbuffo di fumo aveva lasciato le mani di Joy. Successivamente era stato il turno della prova di caccia, per cui Dream stessa era più speranzosa, ma anche in quel campo la sua allieva si era dimostrata una frana. Inseguire una preda, piccola o grande che fosse, la distraeva e finiva sempre per inciampare in qualche ostacolo o restare indietro. Durante queste prove, una simulazione di varie battute di caccia, la sua compagna di corso Fanny le aveva completamente rubato la scena, dimostrandosi veloce e abile come pochi e venendo subito ammessa al gruppo dei cacciatori in qualità di allieva. Quando persino Jocelyn, infine, si era convinta di non avere un talento proprio e di doversi dedicare a qualcosa di più tranquillo come la raccolta di ingredienti o la tessitura delle divise, Dream l'aveva infine iscritta all'esame finale che, se superato, l'avrebbe portata a diventare una guerriera. La preparazione richiese ben tre giorni, a differenza delle altre prove, ma fu la leader stessa ad allenarla nei pressi della sua grande reggia. Gli esiti furono sbalorditivi: Joy si muoveva come un fulmine, aggraziata e agile, ma anche abbastanza potente da spiccare fra gli altri. Sicuramente il fattore "Anima di Lupo" l'aveva avvantaggiata dallo stesso giorno della sua trasformazione, per cui fu facilmente ammessa ai corsi di lotta.
Anche Jason era stato rapidamente promosso al grado di apprendista mago, diventando in breve tempo l'allievo prediletto di Ezra, che lo viziava come fosse suo figlio, definendolo un prodigio della magia ed un futuro medico portentoso. Le sue abilità in alchimia e la rapidità con cui imparava gli incantesimi facevano invidia anche ai compagni di corso più adulti che, diversamente da lui, impiegavano anche diversi mesi per apprendere la semplice base di un incantamento. Le sue doti furono cruciali al momento, dato che i sarti avevano ricevuto l'ordine di cucire nuove divise nere e amaranto con lo stemma della zampa di lycan. Tali tute da addestramento e battaglia richiedevano incantamenti magici diretti o l'essere imbevuti in pozioni specifiche. Jason venne schierato in prima linea e fu ben lieto di rendersi utile per un compito tanto insolito quanto necessario.
Il Branco aveva trascorso giornate lunghe, con il fiato sospeso, preparandosi ad un attacco che non avvenne mai. I draculiani sembravano essere scomparsi dalle foreste, gli avvistamenti nei pressi dei territori dei Lunapiena si erano ridotti celermente e, negli ultimi tre giorni, neppure un vampiro era stato scorto nel raggio di molti chilometri. Dream tenne una piccola riunione, in cui annunciava che, con molte probabilità, il Clan che minacciava le terre del Branco aveva deciso di ritirarsi definitivamente in seguito alla morte dei due elementi di spicco che avevano combattuto contro lei e Jocelyn nella foresta. Quest'affermazione riportò un po' di pace nei cuori degli abitanti più innocui ed ingenui ma, tutti coloro appartenenti agli squadroni di attacco e difesa del villaggio, non ottennero comunque il permesso di ridurre le ore di addestramento o le ronde stabilite per pattugliare le varie zone. Jocelyn stessa dovette cambiare vari maestri, affrontare serie di dure lezioni quotidiane senza mai assentarsi ad alcuna di queste.
Una mattina più calda delle altre, Dream emerse dalla sua reggia respirando a pieni polmoni l'aria tiepida dell'estate ormai sopraggiunta. Le porte della casa si spalancarono con un cigolio, facendo levare in volo i passerotti appollaiati sui rami degli alberi più vicini. Il cielo mattutino era limpido, privo di nuvole o qualsiasi tipo di imperfezione, e profetizzava una serata altrettanto serena e una notte stellata ricca di grande bellezza. Bastò osservare la natura circostante e ridiscendere i gradini poco lontani dall'ingresso per comprendere che si sentiva particolarmente di buon umore, persino felice avrebbe osato ammettere, ma soprattutto pronta a qualsiasi tipo di incarico, per comprendere che la sua guarigione era completata. Si sentiva una persona nuova, ora che il veleno avevano smesso di scorrere nelle sue vene, indebolendola. Sentendosi dunque al culmine delle sue forze, pensò fosse giusto recarsi all'arena centrale del Branco per assistere all'addestramento di Jocelyn, oramai sua allieva, per poterla poi condurre in un luogo più adatto alla sua formazione in qualità di apprendista guerriera. Si mise in viaggio verso la zona ben impressa nella sua memoria e non si fermò nemmeno una volta prima di aver raggiunto la conca degli allenamenti. Tremava di curiosità come se lei stessa fosse una recluta e si affrettò a raggiungere i piccoli spalti per poi accomodarsi in una zona vuota e isolata, sull'estremo lato dell'arena.
Jocelyn, ovviamente, era proprio là: seduta su una delle sedie dall'altro lato della conca. Due ragazze che si tenevano a braccetto le passarono vicino e le sussurrarono qualcosa, alla quale lei rispose sorridendo. Se nei primi giorni era stata evitata e maledetta da ogni singolo membro del Branco, in seguito alla convenzione di Dream e alla sua spiegazione dettagliata di come la ragazza non l'avesse messa in pericolo, bensì salvata da morte certa, il risultato si era invertito in maniera incredibile. Dream provò una certa sensazione di orgoglio materno nel vederla stringere nuove amicizie.
Ne approfittò poi per guardarsi attorno. Tempo prima, la conca nella quale si ritrovava seduta era stata un'arena dedita alla recitazione e agli spettacoli. L'ultima volta che aveva assistito e applaudito ad uno di questi contava a malapena quattro anni, ma non avrebbe mai potuto dimenticare la sinuosità dei movimenti delle danzatrici e la maestria degli uomini che sembravano ingoiare e sputare il fuoco che rigiravano sui loro bastoni. Da quel giorno, i graditi erano andati via via degradandosi e sembravano persino essere sbiaditi. Gli spigoli pietrosi erano a tratti sgretolati e le scale che li congiungevano presentavano simboli di graffi o pedate. Guardandosi attorno, realizzò che avrebbe preferito che l'arena restasse un teatro, ma era necessario sfruttare la postazione come fosse una vera e propria palestra. Alcuni genitori delle reclute in procinto di essere valutate dagli istruttori si erano accomodati al suo fianco e dispersi fra gli spalti. Molti non avevano affatto notato la sua presenza, il che non le dispiaceva affatto. Preferiva godersi l'esame della sua allieva che finire per distrarsi rispondendo alle richieste dei suoi sudditi. Aveva bisogno di una pausa.
Riportò rapidamente la sua attenzione sulla circonferenza che delimitava il campo disponibile alle reclute quando uno degli istruttori alzò la voce per chiamare la prossima in elenco. «Jocelyn Sunrise», chiamò con tono indifferente. Il suo volto non lasciava trasparire alcuna emozione. La piccola barba bianca e riccioluta si schiacciò contro il suo mento quando lui, un maestro guerriero di nome Skott che aveva da poco oltrepassato al soglia dei quarantacinque anni, si morse il labbro inferiore curioso di osservare l'imminente addestramento.
Joy scattò subito in piedi e con passo felino raggiunse la conca, dalla quale uscì un Ashton grondante sudore che aveva appena finito di allenarsi. Jason, poco lontano al di sotto del tendone che costituiva il raduno adibito alle lezioni di magia, ignorava le istruzioni di Ezra per poter osservare la sua cara amica. Lei si guardò attorno ed i suoi occhi si posarono sugli spalti. Sorrise quando riconobbe Dream, che si pentì di essersi seduta in un posto così visibile che avrebbe potuto attirare l'attenzione di Jocelyn, distogliendola dall'allenamento e dunque portandola ad un cattivo risultato.
L'istruttore la richiamò una seconda volta e la ragazza percorse il perimetro rotondo della conca poco profonda per poterlo raggiungere. L'uomo le spiegò subito di che genere di esibizione si trattava e lei annuì determinata e pronta alla prova. Avrebbe dato di sicuro il massimo. In meno di tre secondi si tramutò in lycan e scosse la testa ringhiando e mostrando le zanne. Dream rimase a bocca aperta. La recluta si trovava al villaggio da pochissimo tempo, si era trasformata raramente eppure sembrò saper controllare la mutazione a suo piacimento senza impazzire o ritornare umana dopo pochi secondi.
«Al mio via potrai iniziare con la prova. Cerca di non perdere tempo e di dare il massimo, così potrai diventare una vera apprendista», le spiegò il guerriero mentre si avvicinava ad uno dei muri che formava una piccola casetta di osservazione, simile ad un minuscolo bar da spiaggia. Sul muro erano poste due leve. L'allenatore non ci pensò due volte e tirò la prima leva, quella a sinistra. Alcuni manichini si alzarono in piedi. Erano semplici bastoni uniti tra di loro con una zucca conficcata all'estremità superiore, che fungeva da testa. «Via!», gridò. Tutta la zona intorno alla conca divenne terribilmente silenziosa. Neppure le reclute di caccia o magia si azzardarono a riprendere l'esibizione poiché troppo attirati dalla prova di Joy.
Laragazza si avventò sui manichini con una velocità impressionante, protendendoin avanti una zampa e distruggendone uno con un solo colpo, poi si spinse versoil secondo, spalancando le fauci e lasciando che i suoi denti affilatisquarciassero la zucca che andava a sostituire la testa del nemico. Infine,passò all'ultimo: si abbassò, quasi fino a toccare il terreno con il ventre,scattò dritta dietro il manichino e con le zampe anteriori spezzò il legno chelo sorreggeva, spingendolo a terra e distruggendo la zucca con i denti.
«Stooop!», urlò di nuovo il mentore. Il suo pollice era già stretto sulcronometro. «Complimenti Jocelyn, tempo impressionante...», dissesinceramente incredulo. «... cinque secondi»
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Wolf Souls- Vampires
Про оборотней•[ Capitolo 1 della serie di Wolf Souls ]• Jocelyn ha quindici anni ed è una normale adolescente, gentile ed intelligente. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa le sarebbe accaduto durante una normale gita scolastica. La sua vita viene sconvolt...