Katara drizzò le orecchie e balzò indietro, difendendosi appena in tempo dall'attacco programmato da Moses. Quando la ragazza tornò umana, l'uomo fece lo stesso.
«Hai un bel modo di schivare, tesoro», si complimentò lui, avvicinandosi a lei e tentando di baciarla. Lei si gettò indietro, evitandolo un attimo prima che le sue labbra le sfiorassero la pelle lattea.
«A dopo i complimenti. L'Anima e gli altri sono tornati», rispose quindi, cercando di non dare a vedere la sua espressione eccessivamente seccata. Thorley spuntò fuori da uno dei lati del vecchio tugurio, chiamando i due compagni. Joy, Silas e Jason entrarono nella radura con il fiatone e qualche graffio in viso e sulle braccia.
«Che vi è successo?», chiese Thorl, evidentemente sorpreso.
Silas, stanco come non mai, si lasciò cadere su un tronco d'albero poggiato sul terreno davanti alla sua tenda. «I Mezzanotte. Quei cagnacci erano accampati ai piedi della montagna», spiegò, avvicinando le mani ad un secchio d'acqua ed intingendoci le mani, per poi passarsele sul volto e pulirlo dalle piccole tracce di sangue.
«Almeno ne è valsa la pena. Uno di loro ci ha rivelato la collocazione dell'accampamento dei draculiani», li rassicurò J, respirando più lentamente.
Moses strinse le mani in un pugno. «Dove?», domandò assumendo un'aria fiera, che mascherava a malapena il suo strano ed insolito sentimento di preoccupazione.
«Ad est». Jocelyn fu contenta di poter dare da sé la notizia. «Tra le due Valli del Freddo. Saranno lontane cinque o sei ore di corsa», precisò poi. «Strano che non me ne sia accorta. Ricordo che qualche settimana fa ho raggiunto un bosco lì, nei dintorni».
Kat socchiuse gli occhi, in quel momento aveva l'aspetto di una piccola vipera bianca. Anche Thorl era strano, ma sembrò avere un'idea. Prima che Jason potesse chiedere ai tre alleati il motivo di quelle loro facce, dalla casa uscirono fuori Martin e Lucian, correndo e lanciando gridolini gioiosi: stavano giocando ad acchiapparello.
«Ciao, marmocchi!», li salutò vivace la tenera Jocelyn. «Adesso resteremo noi tre qua per un po'. Avete mangiato qualcosa?», chiese curiosa. Martin si fermò e scosse la testa in risposta. «Va bene, allora vedrò di cucinarvi qualcosa prima di allenarmi. Thorley, Moses, Katara: voi potete andare», ordinò quindi. I tre si tramutarono subito in lupi e corsero via, nel fitto della boscaglia. Joy poté sentire per appena un attimo una frase sussurrata da Thorley.
"Ragazzi, dobbiamo parlare. Riguarda quell'ordine che ci ha dato il capo", diceva sottovoce, venendo poi subito zittito dai compagni con un sibilo. Joy non ci pensò più di tanto quando scomparve e pensò si stesse riferendo a lei stessa, forse in maniera sarcastica, magari spiegando a Katara e Moses come dividersi opportunamente per il turno di ronda.
«Silas, Jason: voi iniziate ad allenarvi. Io metterò sul fuoco quelle lepri», spiegò poi, guardando i due ragazzi, che annuirono in risposta.
Quando Jocelyn entrò in casa, Sil tirò una gomitata al ragazzo lì accanto. «Bene, testa calda. Vediamo che sai fare», lo provocò, per poi tramutarsi in lycan.
Jason rise divertito, ed aprì la mano destra, dal cui palmo uscì una fiamma rossa abbastanza alta. «Te ne accorgerai quando resterai abbrustolito!», rispose, ovviamente scherzando.
I due si spostarono sul retro della casa ed iniziarono la loro sessione di addestramento. Joy, intanto, teneva a bada i piccoli Martin e Lucian, in cucina. Stava preparando un po' di carne di cervide sul fuoco, dovendosi accontentare del sale che Kat aveva lasciato sul ripiano di legno, probabilmente trovato tra le varie cose prese dalla casa prima di scappare dal clan.
"Strano," pensò ad un tratto, "Katara è riuscita a prendere un sacco di roba utile prima di scappare. C'è addirittura qualche spugna e dei piatti, il tutto perfettamente conservato". La situazione era davvero misteriosa. Secondo il racconto di Jason, l'attacco al Branco di qualche giorno prima era stato davvero critico e rapido: di sicuro, se fosse stata lei a trovarsi in quella situazione, non avrebbe sprecato tempo a cercare gli oggetti non essenziali tra le sue cose. Avrebbe agguantato qualche arma, dei vestiti e magari del cibo, scappando subito dopo dai dormitori a gambe levate. Inoltre, Jocelyn non aveva mai visto né Kat, né Thorley o Moses al clan. Silas le era familiare, invece, lo vedeva ogni mattina allenarsi con i cacciatori ma non gli aveva mai rivolto la parola. Scosse la testa, sbuffando. "Perché mi pongo questi problemi quando ci ritroviamo in una circostanza del genere? Invece di sospettare di lei, dovrei ringraziare Katara per tutto ciò che ha fatto". Sospirò e tornò a cucinare mentre i bambini seguitavano a giocare felicemente.
Fuori, sul retro, Silas e Jason continuavano ad allenarsi. Il primo spiccò un salto, dirigendosi verso l'altro a zanne spalancate. J si difese creando un campo di forza trasparente, che gli permise di scaraventarlo indietro, facendolo cadere sul dorso. Tolto il campo di forza, Jason allargò le braccia e dal suo petto uscì una raffica d'aria che investì in pieno il povero Silas. Quando la raffica finì, Sil, furioso, schivò una fiammata che gli era appena stata indirizzata contro e gli saltò subito alla gola. Jason provò a fermarlo con un secondo campo di forza ma, quando sollevò i gomiti, non accadde nulla. Forse aveva esaurito la sua carica di magia. Silas ne approfittò per saltargli al collo e farlo cadere. Provò a tirargli una zampata, ma J pensò bene di tramutarsi in lupo e spingerlo via grazie alla forza delle zampe posteriori. Adesso era lotta fra lupi. I due si guardarono, ringhiando e senza degnare l'altro di una sola parola. Fu Silas a gettarsi per primo all'attacco, e colse Jason impreparato, mordendogli con poca forza la spalla per non ferirlo. Il biondo si voltò e contrattaccò con un colpo al collo. Le sue zanne sfiorarono la pelle del compagno per pura fortuna. Silas balzò su un lato rotolando per poi rialzarsi e prese la carica per un secondo attacco. Anche questa volta, Jason non fu abbastanza veloce nel voltarsi e il lupo dal manto castano lo surclassò. J, sfinito, tentò di usare nuovamente la magia. Si trasformò in umano e rotolò sul fianco quando Silas provò a schiacciarlo con le sue grandi zampe. Si alzò e lanciò casualmente due attacchi del gelo di poco danno, quasi cadendo e colpendo fortunatamente il lycan, che gagnolò. I due si fermarono, sfiniti, guardandosi negli occhi.
"Non sarai un guerriero ma, devo ammetterlo, sei stato bravo, Jason. Te ne do atto", si complimentò Silas, per poi tornare umano e lasciarsi ricadere con la schiena contro l'erba.
Jason sorrise. «Anche tu non sei niente male per un cacciatore», rispose con il fiatone.
«Adesso io ho proprio bisogno di una pausa. Mi fai compagnia?», domandò amichevolmente il finto biondo. «Ammetto di avere un certo languorino», accettò J.
Silas si rialzò, gli si avvicinò e gli porse la mano. Quando Jason l'accettò, l'altro ragazzo gli diede una mano a rimettersi in piedi. L'odore di carne cotta s'infiltrava tra le fessure della casa.
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Wolf Souls- Vampires
Werewolf•[ Capitolo 1 della serie di Wolf Souls ]• Jocelyn ha quindici anni ed è una normale adolescente, gentile ed intelligente. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa le sarebbe accaduto durante una normale gita scolastica. La sua vita viene sconvolt...