L'ultimo Zanna Rossa [3]

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Arcan digrignò i denti, che toccandosi tra di loro produssero lo stesso suono di una lama ben affilata che viene rimossa dalla sua fodera. Gli occhi ormai rossi del lycan osservarono furibondi Jocelyn che, a testa alta, si avvicinava al nemico. I passi lenti e a volte zoppicanti scandivano ogni secondo mentre il suo ringhio si diffondeva, crescendole in gola e propagandosi nell'aria davanti al suo muso baffuto. Aumentando il passo, storse il naso disgustata e raggiunse l'Alpha, chinandosi su di lei con fare protettivo. La sua zampa si mosse autonoma posandosi dietro la schiena della lycan nera, che senza forze non riusciva a ritornare umana. La pelliccia corvina tremava a causa dei forti brividi e talvolta le lunghe zampe si muovevano spastiche. Gli occhi color blu cobalto erano chiusi e i suoi pensieri le affollavano la mente martoriata. Erano una raffica di accuse che si rivolgeva sola, incolpandosi di ogni male che il Branco aveva dovuto sopportare. Ascoltare ciò che diceva nella semiconvalescenza era come affacciarsi all'ingresso dell'inferno ed udire le urla dei dannati. La differenza era sottile.

Il mostruoso Arcan, intanto, tornava ad inarcare la schiena, mentre le costole si aprivano e gli perforavano la pelle sul dorso, aprendosi a mo' di ali giusto sopra le scapole. Il corpo gli si fece di nuovo più snello e ben presto si sollevò in piedi. Il muso grigio si retrasse all'istante, schiacciandosi e divenendo orrido. Le ali si crearono completamente, la pelliccia cadde o scomparve sotto la pelle, che adesso era un misto di celeste, grigio e verde pallido. La creatura che molti avrebbero sognato nei giorni seguenti - se mai fossero sopravvissuti - e che li avrebbe fatti destare urlando sudati e col cuore a mille... era tornata. E con essa, fu possibile udire anche la voce stridula e fastidiosa che gli apparteneva.

«Tu non muori proprio mai, eh?!?», strillò coi nervi a fior di pelle. Il suo volto si corrugò mentre la pelle sulla sua schiena si rigenerava come se stesse bruciando. Del fumo proveniente dalle cicatrici si liberò nel vento non appena la guarigione fu compiuta.

Jocelyn avrebbe voluto sorridergli ma il suo volto da lupo non permetteva una simile azione umana." A quanto pare mi toccherà essere l'Anima di Lupo ancora per un po' di tempo", lo derise tossicchiando una risata. Dalle sue narici soffiò dell'aria calda come se fosse un toro divertito.

Il Zanna Rossa andò su tutte le furie. La caricò concentrando tutta la sua forza nelle possenti braccia, che erano un misto tra lupo mannaro e draculiano, mentre gli artigli erano tali e quali a quelli delle lilith.

Joy non si fece cogliere impreparata e mosse un passo avanti, allontanando con la zampa posteriore Dream, che scivolò via e rotolò su un fianco prima di finire accanto ad un cespuglio. Sofferente, guaì mentre le ferite sul suo ventre ricominciavano a bruciare più di prima. Non riusciva ancora ad aprire l'occhio ferito.

Jason, ancora trattenuto dal draculiano sconvolto dietro di sé, ebbe un'idea eccezionale. Non poteva trasformarsi in lycan, questo era vero, ma ciò non gli negava di usare incantesimi e magia. In pochi attimi riuscì ad elevare la temperatura delle sue mani, fino a farle diventare rosse e scottanti. Il vampiro fu costretto a mollare la presa, colto alla sprovvista. Soffiò sulle sue mani, che scuoteva come impazzito, quindi J ne approfittò per girarsi e tirargli un forte calcio in pieno stomaco. Quello volò via lontano, cadendo sui piedi di un suo alleato, anch'egli incaricato di tener fermo un prigioniero. Si trattava di Silas.
Il ragazzo, sentendosi finalmente libero, guardò il fluido azzurro che il draculiano poco prima stava per iniettargli e calpestò la siringa furente. Era uno dei pochi che non aveva ancora ricevuto l'iniezione e dunque si tramutò subito nel maestoso lupo dal pelo moro come il legno, poi ululò, per segnare l'inizio di una ribellione di massa.

Chi non poteva combattere si rifugiò fuori dal villaggio, mentre ad uno ad uno i prigionieri approfittavano della distrazione di chi li teneva in trappola per liberarsi e reagire. Si creò un vero e proprio concerto di ululati ed incantesimi, iniziati rispettivamente da Silas e Jason. Di nuovo i due ragazzi si ritrovavano a combattere fianco a fianco, stavolta felici di farlo. Dopo qualche secondo entrambi si rivolsero un'occhiata di intesa e Jason spiccò un grosso salto, raggiungendo la schiena del compagno e prendendo posto, come a star cavalcando un destriero capace di ringhiare. Silas pensava ai morsi ed ai graffi, eliminando quanti più nemici possibile tra quelli che si trovavano al suolo, mentre gli attacchi inceneritori di J colpivano i draculiani che avevano spiccato il volo.

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