Il pericolo [2]

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Nei movimenti dell'Alpha si concentravano come acqua fredda e calda di uno stesso fiume la deliziosa grazia di un felino al chiaro di luna e la rabbia terrificante di un toro furente di fronte alla bandiera rossa svolazzante di fronte al proprio muso. Era atterrata e aveva attaccato con una velocità impensabile, dimostrando di meritare davvero il titolo di leader del Branco Lunapiena. Le sue zampe sollevarono un denso polverone grigio che obbligò per un attimo Joy a chiudere gli occhi e abbassare la testa, così come i due draculiani. Nonostante la battaglia non fosse ancora terminata, la recluta avrebbe voluto sorridere e abbracciare Dream con tutte le sue forze, ma la forma ferale glielo impedì. Non riusciva a credere che davvero l'avesse seguita e soccorsa, pensava sinceramente di non meritare tutto ciò da parte sua e, di fatti, era così. Fino a qualche minuto prima stava cercando di scappare dal villaggio, tradendo la sua fiducia. Era un bene che l'Alpha si fosse accorta di lei in tempo.

La sua felicità scemò, tuttavia, quando la lycan corvina si voltò in sua direzione e scoprì le zanne. Un attimo dopo si fiondò contro di lei e la spedì lontana, contro un albero fragile che crollò sotto il suo peso. Dapprima Jocelyn non capì cosa stesse accadendo ma realizzò che, tutto sommato, non aveva ricevuto troppi danni fisici. Le faceva male la schiena a causa del colpo contro il tronco e della caduta, ma Dream non aveva affatto cercato di ferirla. La stava proteggendo. Un suo colpo avrebbe potuto spezzarle le costole e forse qualche altro osso, ma non era andata così. La capobranco la stava allontanando.

Ne ebbe la conferma quando riportò lo sguardo sui nemici e i suoi occhi si tinsero di un debole violetto. "Sta'indietro", le ordinò. Il suo comando non ammetteva repliche e Joy non osò contraddirla o ribattere in alcun modo. I draculiani soffiarono come gatti furiosi contro di lei e le si lanciarono addosso, dispiegando enormi ali nere di pelle venosa e strappata in più punti, simili a quelle distrutte di un pipistrello. La battaglia vera e propria ebbe dunque inizio.

Dream mirò al maschio, lo raggiunse con una velocità incredibile e immediatamente strinse le fauci sul suo braccio. Lui lanciò un grido acuto, tentando di sbattere freneticamente le ali per sollevarsi da terra ed afferrare il collo della lycan. Joy ricordava bene il passaggio del libro che aveva letto quella stessa mattina: "Il loro morso è velenoso per qualsiasi specie di licantropo", che si trattasse del momento presente della trasformazione oppure prima o dopo di essa. Un'iniezione dai loro acuti canini sarebbe bastata a uccidere Dream dall'interno. Per pura fortuna, la folta pelliccia della lycan ed i suoi muscoli bastarono a tenere il draculiano lontano dalla sua gola ancora per un po', ma la femmina prese un'incredibile rincorsa e spiccò un salto, atterrando sulle spalle dell'Alpha.

Jocelyn non poté che continuare a guardare e sentirsi inutile, poiché non conosceva ancora neppure le basi del combattimento in forma ferale, non riusciva a tornare umana e, anche se l'avesse fatto, non avrebbe risolto nulla. Doveva restarne fuori, come le era stato suggerito, per evitare di distrarre Dream, che invece combatteva con ferocia ed orgoglio.

I suoi sensi di colpa si alleviarono solo quando l'Alpha dimostrò di non essere solo una giovane donna viziata e afferrò per le spalle il vampiro che le stava ancora avvinghiato e lo fece roteare in aria prima di spedirlo dritto contro dei rovi appuntiti. Uno strillo acuto costrinse Joy a tapparsi le orecchie con le zampe anteriori e mugolare. Restava ancora la donna draculiana, che la leader pensò di scacciare gettandosi a terra e rotolando in fretta sulla schiena. Rebian era però molto più agile ed astuta del compagno e impiegò poco a saltare via e atterrare a circa un metro di distanza da lei. Una distanza di certo non sufficiente... Dream infatti dovette solo allungare la zampa, stringere gli artigli attorno alle sue gambe e trascinarla a terra. Lei cadde con un tonfo e non abbandonò per un solo momento la sua espressione carica di astio e soprattutto di fame che non sfuggì alla lycan, la quale cercò infatti di tirarla a sé e schiacciarle il cranio con l'altra zampa ancora libera. Non ci riuscì a causa di Rufus, che tornò alla carica seppur ricoperto di spine violacee e marroni che facevano colare dalle ferite del suo corpo un liquido verde e maleodorante. Non badando al dolore, sempre ammesso che ne provasse, strinse le braccia attorno al collo dell'Alpha e non si decise a mollare la presa. Macabri scricchiolii fecero preoccupare sia Joy che la sua mentore. Se avesse attaccato il maschio, Rebian non avrebbe esitato a liberarsi e completare il lavoro. Dream era in trappola. Jocelyn mugolò e guaì, si guardò attorno cercando di individuare o percepire qualcuno che potesse aiutarle, ma invano. Quando riportò la sua attenzione sulla scena, decisa a intervenire, era ormai troppo tardi.

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