L'ululato [3]

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«Come sta?», domandò Jason entrando nella baracca con estrema lentezza. 

Silas saltò in piedi, dato che prima era seduto su uno sgabello accanto al letto su cui giaceva Jocelyn, immobile e fredda.

«Come vuoi che stia?», urlò Sil quasi addirittura ringhiando senza neanche essere trasformato in lupo.

Jason si morse il labbro inferiore, comprensivo. «Sono preoccupato per lei tanto quanto te», spiegò facendo un altro passo avanti.

L'altro ragazzo percepì questa sua azione come un gesto provocatorio. «Te ne preoccupi solo adesso? Perché non ci hai pensato prima di gettarla contro un albero come se fosse un vero nemico?», piagnucolò arrabbiato.

Jason si insospettì. La conosceva da così poco e già provava tali sentimenti per lei? Che cosa estremamente buffa. «Non è morta», disse sicuro. «Il mago Ezra mi ha insegnato una cosa qualche settimana fa che potrebbe tornarci utile». I suoi occhi verdi si accesero di infinita rabbia e tristezza, che però represse con insolita facilità.

«Non mi importa, vattene», gli urlò contro Silas, tornando a sedersi al suo posto. J non si arrese e si avvicinò ancora di più al letto. «Forse non hai capito quello che ho detto», lo respinse ancora l'altro ragazzo come se fosse un cane randagio.

«Stai zitto», tuonò Jason arrabbiandosi. Era stanco e infastidito dalle attenzioni che Silas rivolgeva di continuo a Joy. «Potrebbe salvarle la vita», spiegò il biondo, mettendosi in ginocchio ed avvicinando le mani al petto della ragazza. Dalle dita uscirono fuori delle piccole scie luminose bianche che colpirono Joy ai fianchi, facendola sussultare nel sonno.

«Cosa diamine stai facendo?!? Così la uccidi!», urlò Silas, incurante del fatto che Martin e Lucian fossero di sicuro in ascolto.

«Smettila. La sto curando», spiegò l'altro, fulminandolo con lo sguardo per poi riprendere a concentrarsi su Joy. Silas si zittì, stupito dalla determinazione del ragazzo, forse più in ansia di lui. Eppure, anche essendo un cacciatore, conosceva bene quella magia: "Veerux", la luce della vita. E di conseguenza ne conosceva anche gli effetti collaterali.

«Ma se non dovesse funzionare...», prese a dire, avvertendo il compagno.

«Funzionerà. La forma inversa di Veerux è Umbrix, ma Joy è un'Anima, dovrebbe essere immune a incantesimi di morte», spiegò con apparente calma il ragazzo, impallidendo al pensiero della morte della persona ormai a lui più cara.

«Devi esserne sicuro!», lo tempestò preoccupato Silas, sospirando.

«Lo sono già», rispose J. «Lei è molto più forte di noi due. L'unico per il quale dovresti preoccuparti sono io. Veerux sta prosciugando le mie energie», rispose ancora Jason, sempre più affaticato. I suoi muscoli si facevano più morbidi e meno rigidi ad ogni secondo che passava.

«Ci sarà qualcosa che posso fare», chiese ancora una volta Sil.

«No», affermò definitivamente il biondo. Sil annuì capendo. Jocelyn iniziava ad acquistare colorito, per fortuna. «Sta... sta andando bene», sorrise Jason contento e allo stesso tempo stanco. Jocelyn parve addirittura sentire la sua voce ed accennò a curvare le labbra verso l'alto. J ne fu ancora più felice. «Ho sempre adorato il suo sorriso», commentò, ammaliato.

Silas alzò un sopracciglio, divertito. «Dimmi la verità, Jason. Sei innamorato di lei?», domandò, stendendosi meglio sulla sedia.

Jason lo guardò torvo. «Cosa c'entra adesso questa domanda? Lasciami concentrare», rispose irritato.

«Va bene, mi farò gli affari miei», sbuffò sorpreso l'altro ragazzo, addirittura un po' offeso da tale comportamento che gli era stato rivolto.

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