L'ultimo Zanna Rossa [2]

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Il corpo indifeso di Dream venne scaraventato al suolo, poco lontano successe lo stesso a Jason.
Arcan era tornato umano e adesso rideva selvaggiamente.

«Guardati intorno, intrepida Dream!», urlò a squarciagola, ferendo i timpani di tutti i presenti. La ragazza si era trasformata in lupo da pochi secondi e il suo pelo nero si sporcava di sangue sotto il ventre. Gli artigli del nemico l'avevano afferrata proprio là e gettata a terra un attimo dopo. Nonostante ciò, non le importò nulla e fece come richiesto. Alzò lo sguardo e vide una marea di draculiani raccolti intorno a lei a semicerchio. Tenevano nelle loro grinfie i soliti aghi e dei nuovi prigionieri: Silas, Alois, Aireen, Cyrer... c'erano tutti. E la guardavano cercando di liberarsi. Erano delusi.

«Credevi che non sapessi del vostro arrivo? Quei tre cani mi hanno raccontato ogni cosa ed in cambio gli ho offerto un grado ammirevole nel mio esercito. Peccato che non sapessero nemmeno come rimanere in vita», ribatté felice il corvino. I suoi passi si fecero più vicini ed il rumore dei suoi stivali che toccavano la terra più forte. Si abbassò sulla leader e prese a bisbigliarle una frase che la distrusse.

«Credi di essere stata una brava Alpha?», domandò curioso. Il cuore della giovane tremò e le orecchie si abbassarono appiattendosi contro il folto pelo del cranio.

Dream non ebbe la forza di sollevarsi per attaccarlo. Era stanca, debole. Sarebbe stato anche inutile, poiché Arcan poteva trasformarsi nel famelico Zanna Rossa e divorarla, farla a pezzi e ridurla in cenere in un pochi secondi. L'autostima ed il morale di Dream si ridussero simultaneamente, come un aereo che precipita. Arcan si rialzò e continuò a ridere per qualche attimo. «Guarda i loro occhi, Dream. Senti come stanno soffrendo, percepisci la loro paura!», la derideva senza preoccuparsene minimamente. Dream incrociò uno per uno gli sguardi di tutti i suoi seguaci. Arcan aveva ragione. «Non sei stata neanche capace di proteggerli. Ma almeno puoi dimostrare di essere in grado di proteggere te stessa», tuonò allontanandosi.

L'Alpha non capiva cosa intendesse. Due draculiani la afferrarono per le spalle e con molti sforzi la rimisero in piedi. Dream tentò di squarciare lo stomaco di uno di loro, ma quello fu già lontano non appena ci provò. Le labbra di Arcan si incurvarono in un ghigno bestiale ed infatti il suo corpo divenne quello di un lycan grigio dagli occhi rossi.

"Vediamo come te la cavi ad armi pari", fece divertito per poi scoprire i denti.
Jason cercò di alzarsi, ma era impotente. Un vampiro gli calò sulla schiena, lo tenne fermo e a causa sua la siringa contenente del liquido blu gli trafisse il braccio. Il ragazzo trattenne un urlo e si scrollò il viscido avversario pallido di dosso.

Dream si era rialzata sulle quattro zampe e guardava con odio Arcan. "Io mi fidavo di te...", lo rimproverò abbassando gli occhi.

Quelli rossi di Arcan divampavano. "È proprio questo che ti porterà alla morte. Sei così ingenua e nonostante tutto ti ostini a far la parte del grande capo saggio e responsabile. In realtà sei solo una... bambina. Per colpa tua quelli che ti volevano bene sono morti ed ora si trovano nelle più profonde viscere dell'inferno, a chiamare il tuo nome". Dream dovette indietreggiare scuotendo la testa. "Senti le loro urla? Io scommetto di sì", continuava egoisticamente l'altro. Dream prese a sentire delle voci ronzarle in testa e pungerle le meningi come uno sciame di api assassine. "Stanno urlando 'Perché? Perché non ci hai protetti, Drey?', so che puoi sentirli". La bionda stava perdendo il senno. Solo i parenti più cari e chi la conosceva da una vita osavano chiamarla Drey. Arcan non poteva riservarsi questo diritto.

Gli artigli della lupa nera si strinsero e grazie alle possenti zampe anteriori riuscì a saltare in avanti. Durante il volo, però, si indebolì drasticamente e la forte zampata che le tirò Arcan la mise al tappeto in un attimo soltanto. La povera Alpha guaì per il dolore. Il suo naso già squarciato adesso era ridotto peggio di prima. Sotto l'occhio, quattro ferite profonde solcavano lo zigomo e bruciavano come se le avessero tirato addosso della benzina e successivamente appiccato un fuoco. Lentamente e con grande fatica, Dream riuscì a tornare in piedi. Il lycan grigio soffiò aria calda dalle narici. La donna non lo lasciò parlare e si gettò di nuovo contro di lui con furia. Stavolta, prima che potesse scansarsi, il grigio subì un morso che gli lacerò gravemente la zampa anteriore sinistra. L'ignobile traditore successivamente ringhiò e spiccò un salto verso la schiena di Dream. L'Alpha rotolò su un fianco per non essere schiacciata. Sapeva bene che anche se il corpo ferale del nemico era più piccolo del suo pesava quanto una macchina, se non di più. Non riuscì però ad evitare che Arcan le comprimesse un arto, ed una delle zampe anteriori scricchiolò in modo non molto rassicurante. Quando la lycan nera riuscì a rialzarsi, non ebbe il tempo neanche di respirare, perché una seconda zampata le colpì con forza il viso. Il suo occhio destro si chiuse completamente e non riuscì più ad aprirsi.

Era una sensazione strana, quasi bizzarra, perché la ragazza sapeva che un leader avrebbe dovuto sempre andare incontro a lotte e battaglie del genere per difendere i propri seguaci ma a lei non era mai capitato di ferirsi più di tanto. Certo, qualche cicatrice profonda, un osso rotto... un draculiano l'aveva persino morsa ed era riuscita a sopravvivere al suo veleno. Era forte, grande e robusta, con un sistema immunitario d'acciaio e una mente ancor più corazzata, ma quella volta stava lottando per difendere solo se stessa, perché ormai era finita. Era rimasta solo lei. Riservò un pensiero ai suoi genitori, ai suoi amici e ai fratelli e sorelle. Eppure quando tra i tanti volti che le ronzavano nella testa, mentre Arcan continuava a graffiarle il volto e morderle il collo, riaffiorò Jocelyn, la ragazza ebbe un tuffo al cuore. Era riuscita a far morire la sua allieva. Non era preoccupata solo perché Joy era stata l'Anima di Lupo o una grande guerriera, ormai la considerava solo una persona davvero importante che le aveva scalfito il nome sul cuore dal primo momento. Era come una figlia, anche se Dream era decisamente troppo giovane per essere una madre, ma il legame che aveva creato con quella piccola ragazzina dai capelli bruni e scompigliati non poteva essere descritto in nessun altro modo.

Arcan era vicino all'infliggerle il colpo di grazia. Lentamente, le aveva lacerato la pelle su tutta la spalla, scavando con i denti fino all'osso. Il bruciore che avvertiva la povera vittima era peggiorato dal forte odore di sangue che le pizzicava le narici. Quasi entrambi gli occhi erano fuori uso, le zampe non rispondevano più ai comandi lanciati dal cervello. Era inerme, abbandonata ad un destino crudele ma degno di un'Alpha.

Tuttavia, la donna era convinta di non meritare neppure una morte onorevole, poiché dopo il dolore causato ad ogni Lunapiena non poteva di certo ricevere un premio come quello. Suo nonno aveva esalato l'ultimo respiro in battaglia al fianco del suo Beta e del resto del Branco, così come suo padre e la madre di suo padre. Avevano servito bene il loro popolo e adesso i loro corpi nutrivano la terra, i loro spiriti proteggevano gli altri Alpha e li guidavano. Che l'avessero abbandonata? Nessun dubbio a riguardo. Ma già lei vedeva i loro visi sorriderle in lontananza, lì dove pian piano sorgeva il sole.

Jason continuava a dimenarsi comprendendo che l'Alpha non si sarebbe mai salvata da quell'attacco. Purtroppo aveva le mani strette dietro la schiena da un dannato draculiano che tanto avrebbe voluto prendere a pugni. Il giovane mago guardò Dream e in lei vide lo stesso sguardo presente sul volto di Jocelyn mentre precipitava nel fiume. Come avevano osato portarle via l'unica persona cara che gli era rimasta? Ed ora il maledetto Arcan stava spedendo nel buio anche la sua Alpha. Non poteva permetterlo, ma non aveva idea di cosa fare e, dunque, nella sua testa si diffuse il panico. Il caos non gli permetteva di ragionare e divenne inutile, come qualunque altro prigioniero in quel villaggio. Ciò nonostante, riuscì a sentire un rumore familiare dietro delle foglie, in un cespuglio.

Le fronde tremarono ed un lieve ringhio crebbe nell'ombra. Un naso tondo e nero da lupo oltrepassò furtivamente l'arbusto e solo J fu un grado di notarlo. Si sarebbe aspettato che un lycan nemico uscisse dal cespuglio lentamente per andare ad aiutare Arcan nel suo intento. Magari era persino Moses, che aveva cambiato idea e aveva deciso di attaccare. Però, di colpo, un corpo marroncino e ramato, alto e snello, piombò veloce come una raffica di vento sulle spalle di Arcan. Il fulmine castano aveva dei peli rossicci che abbellivano il suo viso canino e mettevano in risalto i profondi occhi ambrati, furiosi e seri.

"Sta' lontano dalla mia Alpha!", tuonò, rivelando una voce femminile molto acuta.

Gli artigli bianchi di cui era disposta si conficcarono tra le spalle ed il collo grigio di Arcan prima che potesse voltarsi. Quello cadde con il muso per terra, assaggiando finalmente la polvere umida che gli spettava.

Jason guardava affascinato la grande lycan che era corsa in aiuto di Dream, ancora moribonda al suolo. La salvatrice era voltata di spalle e non poté riconoscerla finché non si voltò verso di lui. Con un brivido di gioia, la speranza si riaccese nel suo cuore e non riuscì a non sorridere e lanciare un urlo allegro, mentre l'amica abbassava il capo.

Jocelyn era viva e non era un sogno. Ancora una volta era sopravvissuta ad ogni tipo di rischio o pericolo che le si era presentato. J era talmente perplesso che si domandò se Joy fosse addirittura immortale o semplicemente invincibile, ma era improbabile. In qualità di Anima di Lupo, il suo corpo era più duro della roccia e riusciva a rigenerarsi molto più velocemente degli altri, conferendole abilità quali una resistenza che va oltre ogni limite e una forza degna del morso di una decina di orsi grizzly affamati.

Ma la battaglia non era ancora finita. Forse non era affatto iniziata.

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