L'Anima di Sangue [2]

1.8K 145 2
                                    

Era quasi arrivata la sera e Serena sedeva sul dondolo ben sistemato nel giardino di casa Sunrise, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte e perso, colmo di tristezza e di solitudine. Il crepuscolo era bellissimo, uno spettacolo di colori e sfumature, ma non riuscì a distrarre la ragazzina dai suoi pensieri.

La polizia aveva detto che quella sarebbe stata l'ultima indagine che avrebbero fatto per tentare di trovare Jocelyn, scomparsa un mese prima come per magia. Forse era stata rapita, o magari era semplicemente scappata perché si sentiva un mostro dopo ciò che le era accaduto nella foresta. Serena era caduta in una profonda depressione dopo la sua scomparsa. Aveva pianto tutte le lacrime possibili, prosciugandosi e diventando fredda come il ghiaccio. Aveva iniziato a rispondere aggressivamente ad amici e professori, a non voler sbrigare le faccende casalinghe con sua madre e aveva anche smesso di uscire spesso e addirittura di sorridere. Si sentiva come se una parte del suo animo le fosse stata rubata. Joy era sempre stata come una sorella per lei, era la sua migliore amica da una vita e poteva vantarsi di conoscerla meglio di chiunque altro. Adesso che lei era andata via, non riusciva più a trovare un motivo per uscire dal letto la mattina e scendere in strada. D'estate faceva sempre così: si svegliava presto, andava a piedi fino a casa sua, dove la trovava ancora addormentata o in pigiama. La madre di Jocelyn preparava a entrambe la colazione: uova, pancake, dolcetti, tazze di latte. Se Joy era con lei, tutto sembrava buono. Tutto era più divertente. E adesso le sue speranze di ritrovarla stavano scomparendo così come il sole dietro le montagne.

Sperava che i poliziotti avessero già rintracciato la sua migliore amica e già immaginava il suo ritorno: loro due che correvano l'una verso l'altra e si abbracciavano piangendo lacrime di gioia. Jocelyn probabilmente avrebbe indossato abiti sporchi e avrebbe avuto i capelli spettinati, ma non poteva importare, non in quel momento. Serena l'avrebbe stretta fortissimo e non avrebbe più voluto lasciarla andare. In seguito, una volta calmate le acque, avrebbero trascorso tutta l'estate insieme, come sempre, sarebbero cresciute e si sarebbero entrambe sposate con gli uomini giusti per loro. Serena sognava in grande e, almeno, l'ottimismo non le mancava. Avrebbero passato insieme tutta la loro vita, proprio come due sorelle. Serena non desiderava e non chiedeva altro.

All'improvviso una macchina della polizia entrò nel viale e si fermò, parcheggiandosi lentamente sul bordo della strada, accanto al marciapiede. Le ruote si bloccarono sfregando sull'asfalto. Due agenti scesero dalla macchina, aprendo gli sportelli anteriori. Serena, allarmata, saltò giù dal dondolo e prese a correre verso di loro. Anche i genitori di Joy, con gli occhi lucidi e le anime distrutte, li raggiunsero in pochi secondi. Erano rimasti seduti sulla porta di casa a piangere e a confortarsi a vicenda. Tuttavia, i poliziotti non aprirono gli sportelli dei sedili posteriori e tornarono a mani vuote. Percorsero invece la stradina ciottolosa che li avrebbe condotti a casa Sunrise, togliendosi il cappello azzurro e stringendolo al petto.

«Ci dispiace, tantissimo», sospirò il primo dei due tirandosi un baffo mentre l'altro batteva la mano sulla spalla del padre della ragazza dispersa. «L'abbiamo cercata ovunque. Non è stata rapita ma non è neanche scappata. Una ragazzina così piccola non avrebbe mai potuto percorrere una distanza troppo grande. Non sappiamo spiegarci cosa sia accaduto. Sembra sparita nel nulla», balbettò quindi, guardando il dolore negli occhi della madre di fronte a sé. La donna scoppiò a piangere, urlando il nome della figlia ripetutamente e aggrappandosi alle spalle del marito come se stesse per svenire.

«Ci sarà qualcosa che potete fare! Avete controllato la foresta? Potrebbe essere andata lì!», li pregò il padre di Joy.

Uno dei poliziotti strinse le labbra. «Certamente, ma non ci siamo spinti troppo oltre. Era praticamente inutile controllare quella zona. Se la piccola Jocelyn aveva subito un grave trauma lì, essendo stata attaccata dall'orso, dubitiamo che sia tornata alla montagna», spiegò con poche parole.

Wolf Souls- VampiresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora