Prologo

82.9K 1.8K 173
                                    

FINE LINE.

11 gennaio 2016,
un giorno qualunque, ma non per lei, perché fu proprio in quella data che la sua vita prese una svolta in positivo...

Come ogni pomeriggio se ne stava seduta sul davanzale della finestra a bere la cioccolata calda che riscaldava le sue fredde mani, un contatto contraddittorio ma piacevole. Ormai era diventata una routine: guardava i passanti camminare per le strade incasinate di Roma, che stranamente quel fine settimana erano innevate, e a riflettere, infatti uno dei suoi passatempi preferiti era proprio quello. Provava a capire quali erano gli stati d'animo degli altri, perché sì, Emily riusciva ad andare oltre all'apparenza; riusciva ad immedesimarsi in esse e provava a capire le loro emozioni. Le bastava un solo sguardo per captare la personalità di una persona. Lei lo considerava un dono, infatti era proprio quello. Era forse l'unica cosa che le piaceva di se stessa, eppure non era una brutta ragazza: occhi azzurri come il mare in pieno inverno e fini quasi come una mandorla, con lunghi capelli biondi che si avvicinano al colore del grano che le contornano il viso angelico e le arrivano fin sopra i fianchi, quasi fino a delinearli perfettamente, ma come la pensava lei, l'apparenza non conta.

Era arrivata a diventare la cosiddetta "ragazza di ghiaccio" chiusa in se stessa. Si era costruita un muro intorno a lei, le uniche persone che avevano l'accesso per entrare era la sua famiglia, o per lo meno una parte, perché era arrivata a pensare che anche persone del suo stesso sangue potessero essere false. Lo leggeva nei loro occhi ogni volta che si vedevano, sempre con quel sorriso finto stampato in viso. Emily era stanca di tutta quella falsità, era arrivata al punto di non fidarsi neanche più di se stessa. Le persone l'avevano delusa troppe volte che ogni tanto desiderava essere un'altra, una di quelle perfette e senza problemi, ma anche lei lo sapeva in cuor suo che nessuno è perfetto e tutti hanno almeno un problema nella propria  vita, però voleva essere una di quelle che riesce a mascherare e nascondere tutto.

Era stanca di tutto ciò e proprio in quel momento, assolta nei suoi lievi e sfumati pensieri, un'idea le balenó per la testa... offuscandola.

Proprio quel giorno qualunque, mentre la neve scendeva candida contornando il paesaggio romano, Emily prese la decisione di stravolgere la sua vita, perché dopotutto non aveva niente da perdere e ormai aveva deciso: sarebbe partita, andata da un'altra parte per rifarsi una nuova vita, per iniziare un nuovo ed entusiasmante capitolo. Aveva diciotto anni appena compiuti e se voleva rifarsene una nuova lo doveva fare in quel momento.

Presa dall'enfasi e dall'improvvisa emozione, si alzò di scatto e la cioccolata le stava per cadere sulla tuta grigia che indossava, ma per fortuna aveva i riflessi pronti e la posò agilmente sul tavolino in legno che riusciva a dare un'aria un po' più graziosa a quella cupa soffitta, che oramai era diventata la sua unica dimora per scappare dal mondo reale che l'avvolgeva a se. Scese di fretta le scale e andò a comunicare la sua decisione ai genitori che, anche se all'inizio erano un po' titubanti, dopo accettarono. Pensavano fosse la decisione migliore, anche perché aveva ottimi voti a scuola e si era sempre comportata bene, ma una cosa in particolar modo li fece subito accettare senza ulteriori pensieri: quando la figlia comunicò loro la sua scelta, avevano visto nei suoi occhi una scintilla che ormai da anni non vedevano; una sfumatura di pura e sincera emozione. Nell'ultimo periodo aveva sempre lo sguardo cupo, non era più quell'azzurro acceso di una volta, ma appena accettarono gli sembrò vedere di nuovo gli occhi di lei splendere come lanterne in piena notte fonda. Forse c'era ancora una possibilità di far tornare la loro vecchia Emily; la solare, dolce e scherzosa bambina dalle trecce dorate, anche se ormai non poteva più essere considerata tale, ma a loro piaceva continuare a  pensarla in questo modo. Era un pensiero irremovibile.

Era fatta, doveva solo aspettare gli esami e poi sarebbe potuta andare via e rifarsi una nuova vita.

Dopo tanto tempo tornó a pensare in positivo e vedeva un futuro davanti a se, non rosa e fiori, ma una vita normale, alla sua altezza e forse sarebbe riuscita a realizzare il suo più grande sogno, ovvero fare la scrittrice, un'ambizione troppo grande per una ragazza di soli diciotto anni, ma era un talento che aveva sin da piccola. Le piaceva scrivere altre storie di cui la protagonista non era lei. Aveva una grande fantasia ed un innato talento.
Un altro suo talento era il canto, si era esibita molte volte, sia chiaro, sotto la doccia ovviamente, ma ogni volta che lo faceva le donava un senso di pura e sincera libertà. Le sarebbe piaciuto coltivare pure quest'ultimo.

Così, immersa nei suoi pensieri, si addormentò in un sonno profondo e finalmente, dopo tanto tempo, con un leggero sorriso disegnato sul volto candido...

Nefer Anania





Instagram personale: nefer_anania
Facebook libro: Fine Line

FINE LINE  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora