Capitolo 46

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Le giornate passano, nulla cambia e ogni giorno sembra rivivere sempre lo stesso.

La stanchezza inizia ad aumentare ed è notevolmente visibile dalle occhiaie sporgenti che contornano gli occhi di ognuno di noi studenti. Gli unici che sembrano essere stati risparmiati a questa disgrazia, sono i professori, che diventano sempre più sereni e tranquilli, come se le nostre disgrazie confluissero nel loro stato d'animo, ma in positivo.

Nel frattempo, Sierra e Nash hanno deciso di mettere fine alla loro relazione segreta, infatti ieri sera l'abbiamo passata tra fazzoletti, lacrime e vari sfoghi visto che a quanto pare Nash si stava sentendo con un'altra all'oscuro di Sierra. Ci è rimasta talmente tanto male che voleva andare a dire a Cameron, ignaro della situazione, ciò che c'era tra lei e il migliore amico, ma anche se Nash si sarebbe meritato una bella lezione da Cameron, non sarebbe stato giusto proprio nei confronti di quest ultimo, infatti ha preso la saggia decisione di sfogarsi con noi, senza coinvolgere persone al di fuori di questa storia.

Al momento sono tranquillamente appisolata sotto le lenzuola, fin quando non sento qualcuno buttarsi a peso morto affianco a me, con la grazia di un branco di bufali inferociti.

«Ho voglia di dolce» biascica Sierra con voce piccola e innocente.

Apro lentamente un occhio, per poi richiuderlo, ma nonostante ciò, sento il suo sguardo fisso su di me. Con uno sbuffo decido di mettere fine alla quiete che mi stava circondando.

«Ma Lily?» le domando con voce impastata dal sonno.

«Ho provato a svegliarla, ma è inutile. Quando dorme va in letargo» il suo tono è disperato mentre gesticola con le mani fissando il soffitto.

«Aspetta» mi siedo sul letto, per poi portare le mani ai lati della bocca e, con tutta la voce che ho, urlare «LILY ALZATI, C'È MATT CHE TI VUOLE PARLARE». Mi rimetto subito distesa, iniziando a contare i secondi e mentre sto per pronunciare il nono, si vede Lily correre verso di noi con gli occhi spalancati, la bocca aperta e i capelli spettinati, il tutto accompagnato da un grazioso pigiama con le paperelle.

«Dov'è?!» si guarda intorno.

«Ho voglia di dolce...» biascica ancora una volta Sierra. L'espressione di Lily tramuta dal sognante al minaccioso e dopo aver preso un profondo respiro, esclama «allora, voi mi avete svegliato alle 10 del mattino, il sabato per giunta, perché TU HAI VOGLIA DI DOLCE?! E in più mi avevate detto che qua c'era Matt, mentre in realtà non c'è neanche una sua foto o un suo fazzoletto usato?!?» alterna il tono della voce.

Infilo la testa sotto il cuscino e chiudo gli occhi, mentre tra le due mie amiche scoppia un battibecco.

Stanca delle urla che rimbombano nella stanza, decido di mettermi seduta sul letto e fissarle, fin quando improvvisamente non propongo «che ne dite oggi pomeriggio di andare al concerto di Luke e degli altri ragazzi?».

Le due si guardano negli occhi, per annuire sorridenti. Si alzano in fretta e furia, correndo verso i loro armadi. Soddisfatta del mio lavoro, chiudo di nuovo gli occhi.

Non appena sento due corpi sedersi su di me, chiedo esasperata «che cosa c'è?!».

«Ti devi preparare» incrocia le braccia Sierra.

«Ma io non vengo, andate voi e fate tanti video» poso di nuovo la testa sul cuscino.

«No no no, non esiste per nulla al mondo, tu verrai con noi. Inoltre l'idea è stata tua» Sierra mi punta un dito contro.

«No, l'idea era che voi ve ne foste andate al concerto, mentre io sarei rimasta nel letto a dormire tutto il giorno» spiego sorridendo per cercare di farle ragionare.

«Tu mi hai svegliata con una pessima bugia, quindi, sempre tu, adesso ti alzi da questo letto e ti vai a preparare» mi ordina Lily con gli occhi che sembrano due fessure e un tono che a dir la verità incute un po' di paura.

Stanca di ribattere, anche perché sarebbe inutile e sono troppo stanca per ciò, mi alzo dal mio amato letto, che sembra dirmi "resta, non andare con loro", ma a malincuore mi dirigo verso l'armadio. Prendo una maglietta a maniche corte dei Nirvana, pantalonci di jeans e un paio di vans rosse e, ovviamente, una bandana sempre rossa.

Mi dirigo verso il bagno, mentre Sierra e Lily si stanno già truccando. Mi faccio una doccia e non appena esco, avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo, mentre guardo la mia figura riflessa allo specchio. Penso subito a quanto sono cambiata in questi mesi; a come la mia vita sia cambiata, in positivo.

«Emily hai finito?» mi domandano le ragazze che sono nell'altra stanza e, subito dopo essermi vestita, esco dal bagno e mi dirigo verso di loro.

«Sì, andiamo?» chiedo, sistemandomi meglio la maglia e prendendo una borsa nera a tracolla.

«Andiamo» rispondono insieme con un sorriso.

Ci prendiamo a braccetto ed usciamo dalla stanza, per dirigerci nel luogo dove si terrà il concerto e per passare del tempo insieme, solo noi tre...

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