Capitolo 13

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Le nuove esperienze mi hanno sempre spaventata, creando uno stato di tensione in grado di far scorrere una sorta di agitazione e questa volta, anche se i ragazzi mi hanno tranquillizzata dicendomi che andrà tutto bene, non ne voglio proprio sapere niente di calmarmi.

La festa si terrà a casa di un loro amico, Aaron, non lo conosco e non l'ho mai visto, neanche di sfuggita a scuola, ma mi hanno detto e spiegato che è appena tornato dalla vacanza che ha fatto a New York e che già da dopodomani tornerà a scuola per frequentare le lezioni.

L'unica cosa che mi tranquillizza lievemente è che domani, per fortuna, non avrò l'incubo di svegliarmi presto perché la preside, santa donna, ha deciso di annullare tutte le lezioni visto che già sa che non si presenterà nessuno. L'ho già detto che è una santa?

«Ragazzi ma quanto manca?» chiedo impazientita sistemandomi meglio sul sedile, impresa ardua visto che il mio corpo non vuole proprio trovare una posizione dove io mi possa trovare a mio agio...

«Due minuti e siamo arrivati» mi avverte Nash continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada, senza deconcentrarsi e battere un solo occhio.

«Okay..» rispondo sconfitta con uno sbuffo che si miscela con le mie parole tirate.

Il buio che cela la notte dipinge il paesaggio di colori spenti, che si confondono tra di loro, fino a far creare questa vista lugubre che si estende per il mio sguardo.

Le voci di Sierra, Jade, Lily e Nash si estendono attorno a me e creano una sorta di melodia confusionaria in questa macchina nuova che quest'ultimo ha comparto soltanto stamane e per fortuna, al contrario dell'altra, è molto più grande e confortevole e in una sola giornata è diventata il suo nuovo amore... come si suol dire: i maschi...

Finalmente davanti a me dei colori iniziano ad illuminare la mia vista, facendomi fuoriuscire dalle labbra un sospiro dettato dal sollievo improvviso. Non sono mai stata un'amante del buio e credo che mai lo sarò.

Una casa imponente si fa spazio dinanzi a noi ed i suoi dettagli e particolari sono la cosa che mi stupiscono di più, ma la vista viene drasticamente rovinata da molte persone ubriache che circondano questa dimora.

«Finalmente» esclamo aprendo la portiera della macchina con fare maldestro e sbattendo la portiera con una prepotenza che non era nei miei piani manifestare.

«Emily! non maltrattare il mio nuovo amore, è delicata» la voce di Nash tuona con fare romantico e a mio malgrado risulta serio, mentre gli dà piccoli bacetti sul finestrino e la guarda adulandola intensamente.

«Patetico» commenta Sierra con faccia schifata e tono di voce basso.

«Forza ragazze, tutte in cerchio» Jade attira la nostra attenzione richiamandoci vicino a lei.

«Alla nostra prima festa» esclama Sierra con una sfumatura di emozione che trapela dalla sua voce.

«E sbronza» aggiunge Jade scaturendo una risata generale e riecheggiante intorno a noi. Alziamo tutte le mani in aria con volti spensierati e felici mentre nel mio stomaco qualcosa si contorce e l'emozione si fa viva.

Che la festa abbia inizio.

***

Siamo fuori l'entrata per mostrare il nostro biglietto ad un buttafuori, che appena vede che siamo sulla lista ci lascia entrare senza problemi, seppur con il viso non del tutto convinto. Tutto ciò mi porta a lanciargli una frecciatina che lui percepisce al volo visto che si volta dal lato opposto, continuando a controllare altra gente e non prestando più attenzione a noi.

La vista che mi si presenta davanti mi fa spalancare di colpo gli occhi, facendomi quasi bloccare su me stessa in preda all'ansia: ragazzi sudati che si mangiano la faccia a vicenda; ragazze "vestite" con un top striminzito e una gonna che copre a malapena il di dietro, lasciando spazio all'immaginazione; e persone che si reggono in piedi l'uno con l'altro cercando di mantenere l'equilibrio. L'idea di tornarmene nella stanza dei dormitori a guardare un bel film e mangiare un buon panino con Nutella si fa spazio nella mia mente e dopotutto non mi sembra una cattiva idea, basta chiamare soltanto un taxi e tutto sarà risolto...

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