Rammento tutto di ciò che è accaduto l'altra volta, dalla prima all'ultima e dalla più insignificante a quella più importante.
Il tetto... le stelle... l'atmosfera perfettamente magica... beh e poi lui, Cameron. Il tutto mi lascia trasportare da emozioni inspiegabili ed inimmaginabili, che partono dal cuore, per arrivare in ogni dove, come una scossa elettrica che mi oltrepassa per tutto il corpo, ma questa è diversa, perché è piacevole e speciale, proprio come colui che me le provoca.
Picchietto con il piede il pavimento, mentre una sensazione di ansia mi pervade. Non so il perché, ma ho paura di conoscere la madre di Cameron e Sierra, vorrei fare una bella impressione su di lei, anche se il motivo rimane ignoto, ma dentro me sento questo.
«Tutto apposto?» mi domanda Cameron, posando una mano sulla mia spalla tesa. Sento quella parte riscaldarsi, tranquillizzandomi all'instante.
«Sì, sì» sforzo un sorriso, che mi riesce piuttosto male, infatti Cameron mi guarda con un'espressione accigliata, ma per fortuna, proprio quando sta per iniziare ad aprir bocca per parlare, la porta si apre, rivelando così una donna sulla cinquantina, con lunghi capelli castani e profondi occhi marroni, che mi ricordano tanto il ragazzo che ho di fianco.
Il suo sguardo, dopo aver visto chi è che ha bussato alla sua porta di casa, si posa prima su di Cameron e poi interamente su di me. Mi pare di leggerci dentro stupore, con tante domande che le attraversano la mente.
Mi fa blocco di scatto per questo, portando le braccia dietro la schiena per poterle torturare e riversarci tutta l'ansia, come una sorta di anti stress.
Chissà che cosa sta pensando in questo momento, mentre ha lo sguardo posato su di me. Ho il viso che si potrebbe confondere con il vaso rosso qua all'entrata.
In questo momento l'unica cosa che penso, oltre allo sguardo della donna che ho davanti e che continua a scrutarmi dalla testa ai piedi, sono le mille maledizioni che sto mandando a me stessa e alla mia timidezza. Odio questo mio lato, soprattutto quando viene fuori in momenti così inappropriati.
Sul viso di lei compare una ruga, dettata dal sorriso che cresce lentamente e che è sempre più smagliante e solare. Mi guarda dritta negli occhi e poi, senza pensarci due volte, si avvicina a me, per poi stringermi tra le sue braccia con affettuosità. Ricambio all'istante, con grande stupore e sollievo.
«Tu devi essere la nuova fidanzata di mio figlio. Piacere, Gina, ma puoi chiamarmi pure mamma se vuoi» mi accarezza una guancia, per poi continuare «sai, speravo già da tempo che Cam e quella ragazza insopportabile... aspetta, com'è che si chiama?» ci pensa un attimo, alzando lo sguardo, per poi riposarlo su di me e riprendere a parlare «ah sì, Allison... si lasciassero e devo dire che adesso mio figlio si è trovato proprio una bellissima ragazza. Noto che è un grande intenditore» fa un occhiolino a Cameron, che intanto ha la faccia allibita e rossa dall'imbarazzo. Mi viene da ridere, ma cerco di sopprimere il tutto ed aspettare che lei finisca il discorso per smentire il tutto «uh, che maleducata che sono, qual è il tuo nome cara?» mi domanda, posando delicatamente una mano sul mio braccio.
«Emily» rispondo, abbassando lo sguardo per l'improvviso imbarazzo e sperando che i lampioni che illuminano la zona, non mostrino il rossore evidente che ho in viso.
«Un nome stupendo per una ragazza altrettanto stupenda» dice con tono gentile, poi si volta in direzione del figlio e lo va ad abbracciare calorosamente, riempiendolo di baci sulle guance.
«Tesoro, grazie per questa magnifica sorpresa» esclama Gina con un grande sorriso stampato sul viso, mentre mi indica «è il regalo di Natale più bello che tu potessi farmi».
«Mamma, io ed Emily non siamo fidanzati» precisa Cameron, ma Gina sembra non crederci «guarda che ho cinquant'anni tesoro, non puoi fregare di certo me», ammicca lo sguardo verso il figlio, ormai senza speranze.
È una scena buffa e comica ed è la prima volta che vedo Cameron in questo stato di totale imbarazzo.
«Su, entrate, così andate a posare le valigie e poi potrete raccontarmi com'è nata la vostra storia d'amore» fa cenno con la testa di entrare e poi si sposta di lato, con il braccio che tiene aperta la porta per permetterci di passare.
Entro titubante in casa, continuando a guardarmi intorno per vedere se le cose sono come l'altra volta.
«Tesoro, tu ed Emily dormirete nella tua stanza, tanto il letto è abbastanza grande» dice premurosa Gina.
«Ma mamma...» Cameron inizia ad obiettare, ricevendo così un'occhiata fulminea da parte della madre, che lo ammutolisce subito, con un solo sguardo. Forse dovrei iniziare anche io ad utilizzare questa tecnica per farlo stare zitto di tanto in tanto. Ci penserò su.
«Okay...» mormora sconfitto, iniziando a portare le valige su. Mi limito ad imitare i suoi movimenti, ma vengo bloccata da un braccio che si posiziona davanti a me, «cara, tu siediti e fai come se fossi a casa tua, ci penserà Cameron a portare nella vostra stanza le valige».
«Ma certo, tanto ormai sono diventato uno zerbino!» sento la voce di Cameron rimbombare per tutto il salone dal piano di sopra.
«Non ci fare caso, è sempre stato così, ma ti assicuro che con il tempo diventerà più dolce di quanto tu possa immaginare adesso» mi avvisa Gina al mio fianco. Vorrei tanto risponderle che lo so e che già conosco questo lato del figlio, ma mi limito ad annuire.
«Comunque non si preoccupi, posso portarle anche io le valige in camera, non sono neanche tanto pesanti» il mio tono è gentile ed è affiancato da un sorriso timido e, prima di afferrare il manico, mi sistemo una ciocca dietro l'orecchio.
Non pensavo di essere così timida, avevo totalmente sottovalutato questo mio lato, che è fuoriuscito così inaspettatamente.
«Allora, innanzitutto puoi darmi anche del tu, dal momento in cui sei fidanzata con mio figlio fai parte della nostra famiglia, certo, un po' strana, ma piena d'amore e poi non ti preoccupare per le valige, dopotutto i maschi a che cosa servono?» finisce la frase con una risata e da quello che ha detto capisco subito che è una donna fantastica e speciale. Cameron e Sierra sono fortunati ad averla nella loro vita. Non riesco a smentire il fatto che io e Cameron siamo fidanzati, in qualche modo ho paura di ferirla, la vedo così emozionata e con una luce intensa negli occhi, che mi si distruggerebbe il cuore dirle la verità, ma penso che tra poco ci penserà Cameron.
«EMILY!» sento gridare dal piano di sopra «VIENI UN ATTIMO?» continua.
Rivolgo a Gina un'occhiata di permesso e lei si affretta a dire «vai, vai»
Raggiungo Cameron in camera sua, che ricordo molto bene, ma non appena entro, sento qualcuno prendermi dal braccio per trascinarmi all'interno e chiudere velocemente la porta a chiave. Mi giro e vedo Cameron che mi fissa.
«Ma sei impazzito o cosa?! Mi hai fatto prendere un infarto!» esclamo, staccando il braccio dalla sua presa.
«Scusa, scusa» alza gli occhi, il che mi fa innervosire ancora di più, ma cerco di frenare la mia rabbia e con voce acida gli chiedo «che cosa c'è? Perché mi hai fatta venire qua?».
«Ho una proposta da farti» inizia a camminare avanti e indietro per la stanza.
«Che genere di proposta? E poi fermati, altrimenti mi fai girare la testa» mi siedo sul letto. Sono proprio curiosa di sentire quel che ha da dirmi.
«Ovviamente il tutto rimarrà in questa casa» tende subito a sottolineare, ma ancora non riesco a capire dove vuole arrivare.
«Cameron, vai dritto al punto» lo liquido, stendendomi definitivamente sul letto con le gambe al di fuori che scalciano all'aria.
«Stavo pensando che è da tanto tempo che dovevo vedere mia madre così felice ed emozionata, non la senti canticchiare?» mi domanda e adesso che ci faccio caso, sento leggermente una voce che intona una melodia, poi continua «beh, è felice perché pensa che io e te stiamo insieme e che finalmente io ed Allison ci siamo lasciati, anche perché non l'ha mai sopportata per qualche strano motivo, quindi stavo pensando perché non accontentarla e renderla felice? Che ne dici di far finta di essere la mia ragazza per queste due settimane di vacanze?»...
STAI LEGGENDO
FINE LINE
FanfictionLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...