Capitolo 30

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«Allora, hai deciso?» mi domanda Sierra.

«No, non so quale prendere. Sono entrambi bellissimi» mi siedo sulla poltroncina bordeaux posta in mezzo al negozio e che dona ad esso un'aria ancora più vintage.

«Ma ce ne sarà uno che ti piace in particolar modo, no?» Lily mi guarda fissa con i suoi profondi occhi marroni.

Porto le mani sulle tempie in modo da far svanire il dolore che esse mi stanno causando «sapete che c'è ?» mi alzo in piedi dirigendomi verso l'appendiabiti, ma prima di posare i vestiti mi volto verso le ragazze ed esclamo con tono secco e neutro «io stasera non andrò da nessuna parte».

Loro in un lampo corrono verso di me, prendendo i vestiti tra le mani ed esclamano «non ti permettere, altrimenti ti ci manderemo noi con la forza».

Sbuffo pesantemente, tanto che le due mi fulminano con lo sguardo. Mi siedo di nuovo sulla poltrona, così Sierra viene affianco a me domandandomi  «stai ancora pensando a quello che è successo ieri?» mi accarezza la schiena, ma dopo un po' inizio a non sentire più il suo tocco, perché i ricordi della serata precedente riemergono nella mia mente, fino ad offuscarla completamente...



«Cameron, Cameron» ho il fiatone mentre sudo freddo.

«EMILY CHE SUCCEDE?» Sierra compare dinanzi a me con l'espressione preoccupata.

Sono incapace di rispondere alla sua domanda, l'unico suono che mi fuoriesce dalle labbra secche e screpolate è il nome di lui.

«Vado a chiamare tuo fratello» Lily fa due passi all'indietro ed esce correndo velocemente dalla stanza, tanto che quasi non inciampa.

Guardo Sierra dritta negli occhi, ma continuo a ripetere il nome del fratello, come se fosse una melodia che riecheggia nella mia mente affollata.

Sento la vista annebbiarsi e le mie mani stringere la presa sulle lenzuola, come se fossero un anti stress o come se cercassi aiuto in esse.

«Emily, ti prego riprenditi».

Nel frattempo si spalanca la porta, rivelando Cameron con addosso soltanto una canottiera come pigiama, tutto sudato e con il fiatone. Si posiziona di fronte a me, mi prende il viso tra le mani passando il pollice da un lato all'altro della guancia e pronuncia le seguenti parole «piccola, lo so che ce la puoi fare, ritorna te stessa e riprendi il controllo».

Lo dice come se fosse facile, ma purtroppo i suoi consigli non servono a niente. Mi prende la mano e la stringe forte alla sua, facendo incrociare le nostre dita «Emily, fallo per me» sussurra, scandendo lentamente parola per parola .

Mi guarda con una forte intensità negli occhi e quasi non mi perdo nelle sue profonde iridi. È proprio questo che mi fa calmare, facendomi riprendere il controllo su me stessa: i suoi occhi.

Vedo spuntare un sorriso sulle sue labbra, il più bello che abbia mai visto e che io abbia mai riscontrato nella mia vita...




«Terra chiama Emily» Sierra mi sventola una mano davanti gli occhi.

«Sì sì, ci sono» improvvisamente scuoto la testa e riprendo la concentrazione.

«Certo» esclama ironicamente, ma io cambio subito discorso «allora, secondo voi qual è il più bello?».

«Signorina, non fare la furba, prima rispondi alla mia domanda» lo sguardo di Sierra quasi mi incute terrore per quanto è severo.

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