Mentre l'aria si scontra con il mio corpo, il sole mi colpisce in pieno viso, dandomi una sensazione di leggerezza.
Una volta che arriviamo, la musica inizia a riecheggiare intorno a noi e sempre più persone arrivano. La maggior parte sono ragazzi della nostra età, ma un gruppetto attira totalmente la mia attenzione: ci sono Cameron e gli altri ragazzi. Mi metto a correre verso di loro, facendomi spazio tra le persone che intanto ballano a ritmo di musica e, non appena arrivo di fronte a loro, con un po' di fiatone e le ragazze che sono dietro di me, saluto tutti.
«Ciao ragazze!» esclama Taylor con un gran sorriso, affiancato da un occhiolino.
«Anche voi qua?» domanda Matt ed io subito esclamo «certo! Luke ci aveva invitate apposta».
Mi volto verso le ragazze, ma non appena lo faccio, mi accorgo dell'errore madornale che ho commesso: c'è anche Nash e tutto ciò non promette assolutamente nulla di buono.
I due si guardano negli occhi, inespressivi.
«Sierra, che ne dici di andare a prendere qualcosa da bere al chioschetto qua vicino?» domando alla ragazza di fianco a me, che è come se fosse rimasta paralizzata, così la prendo da un braccio e la trascino lontana dal ragazzo che le ha fatto talmente tanto male da distruggere tutto.
***
«Sierra, perdonami. Ti giuro che non lo sapevo» le dico mortificata e dispiaciuta, con le mani tra i capelli e lo sguardo pentito.
Lei in tutto ciò mi abbraccia forte, mentre sento il suo respiro farsi irregolare, con vari singhiozzi che fuoriescono dalle sue labbra rosate.
«Senti, tu sei molto più forte di lui, non ti devi lasciare abbattere, ma soprattutto non ti devi far rovinare questa bellissima giornata appena iniziata. Quindi adesso torniamo dagli altri e facciamo finta di niente, tu cercherai di non guardarlo e di evitarlo, così farà molto meno male» le dico con le mani sulle sue spalle e gli occhi fissi nei suoi.
«Grazie Emily, veramente, non so cosa avrei fatto se tu non ci fossi stata. Sei una sorella» mi mormora all'orecchio, stringendomi forte.
«Andiamo?» le sorrido una volta che ci stacchiamo e lei annuisce.
Ci incamminiamo verso il punto dove prima c'erano i ragazzi, ma prima di arrivare, sento la mano di qualcuno afferrarmi saldamente il braccio per bloccarmi.
«Ah Emily, si vede che ho pianto?» mi domanda Sierra con espressione corrucciata.
La guardo bene negli occhi e noto che non c'è nessun tipo di rossore, quindi scuoto la testa.
A passo svelto superiamo l'ultimo gruppo per raggiungere il nostro.
«Che cosa avete preso?» domanda subito Taylor sorridendo sornione.
«Beh, non c'era niente...» rispondo vaga con la prima scusa che mi viene in mente. Taylor abbassa la testa, mettendo il broncio e incrociando le braccia. Vado subito davanti a lui, prendo un pacchetto di caramelle nella borsa e glielo porgo.
«Ma io ti amo!» esclama, stringendomi in un abbraccio.
«Ehi tu, fermo! Questa è la mia ragazza» interviene Shawn, che solo ora sembra essere tornato tra noi, staccandosi dal cellulare e posizionandosi dietro di me, stringendo le sue braccia attorno ai miei fianchi.
«Ben svegliato» mormoro acida.
«Mi sa che tu invece ti sei svegliata con il malumore stamattina» mi fa notare con un sorriso falso.
«Tu invece con il telefono direttamente tra le mani. Chissà che cosa ci sarà di così tanto importante lì dentro...» mi stacco dalla sua presa.
«Mi ha scritto mia sorella» abbassa lo sguardo per terra.
«Ragazzi! La volete smettere di litigare o no?!» Matt sembra esasperato mentre alza gli occhi al cielo. Lancio un'ultima occhiata fugace a quello che dovrebbe essere il mio fidanzato. Non so il perché, ma il mio sentore mi dice che non mi ha detto la verità e che c'è qualcosa che sta nascondendo, ma non mi fermo troppo a pensare a questo, perché sul palco annunciano che sta iniziando il concerto e infatti, subito dopo, si vedono Luke con gli altri andare al centro con le loro chitarre.
Ballo spensierata tutto il tempo e quasi mi dimentico del comportamento sospetto di Shawn.
Una volta finito il concerto ci dirigiamo verso il parco dell'altra volta, ma poi ci fermiamo, vedendo sempre più persone mettersi in cerchio: c'è chi urla, o chi si copre gli occhi, addirittura chi chiede aiuto.
Non so per quale strano motivo ho il cuore a mille e le gambe si muovono da sole, fino a farsi spazio tra la folla. Sorpasso tutti e la visuale che mi si presenta davanti sono due ragazzi, della quale non riesco a vedere il viso, che si stanno picchiando violentemente.
Sono uno sopra l'altro e si stanno prendendo entrami a pugni, ma non appena il ragazzo che è posto a cavalcioni sull'altro si gira, il sangue che ho nelle vene si gela, facendomi portare una mano davanti la bocca e facendomi appannare la vista...

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FINE LINE
FanfictionLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...