Il mio corpo è ancora disteso per terra, senza cambiare di posizione, con i pensieri rivolti al ragazzo che ho di fronte a me.
I miei occhi continuano a viaggiare per tutto il suo corpo, catturando ogni minimo particolare: i capelli ribelli sono spostati verso destra e sono leggermente cresciuti; i lineamenti adesso sono come quelli di un uomo, non più di un ragazzino, così come la statura e la corporatura.
Le sue labbra sono schiuse, gli occhi lucidi e il corpo immobile, proprio come me.
Le persone passano affianco a noi, ma sono come dei fruscii del vento e li sento a stento. È come stare in una stanza infrasuono, perché non sento niente, solo il rumore del battito del mio cuore.
D'un tratto un suono è tutto ciò che sento «Emily...».
La voce è incerta e noto con mio grande stupore che è cambiata. Adesso è più roca e profonda.
«Non ci posso credere» continua a sussurrare, come se stesse parlando con se stesso o con un fantasma del passato.
«Mark...» mormoro a mia volta, lasciandomi scorrere le lacrime lungo il viso.
Prendo coraggio e con tutta la forza e l'energia che mi è rimasta nel corpo, mi alzo in piedi.
Adesso siamo uno di fronte all'altro: lui con la sua statura mi supera di dieci centimetri ed io mi sento tanto piccola ed indifesa.
Con mio grande stupore scoppia in lacrime, che ricordano la nostra tempestosa amicizia.
Un improvviso calore mi avvolge tutto il corpo: le sue braccia stringono forte la mia vita e la sua testa si nasconde nell'incavo del mio collo.
Rimango immobile su me stessa. Sto cercando di capire se tutto ciò è reale, o tutto frutto della mia immaginazione.
Ci vogliono pochi attimi per stringerlo forte a me.
«Mi sei mancata così tanto, principessa» mi dice, prendendomi il viso tra le mani.
«Anche tu... anche tu» lo guardo dritto nei suoi occhi di un verde smeraldo.
Rimango persa tra le sue braccia, finché lui, come suo solito, rovina il momento «ho caldo». Si lascia affiancare da una leggera risatina.
Lo fulmino con lo sguardo e lui alza le spalle.
«Che ne dici di andarci a sedere da qualche parte?» propongo. Voglio sapere ogni singolo particolare di quello che ha fatto in questi anni in cui io non ero con lui, al suo fianco.
Ci dirigiamo all'esterno, per poi andarci a sedere affianco alla corteccia di un albero.
«Perché dopo che sei partito per Londra sei sparito?» gli domando con voce neutra, cercando di non far trapelare il fastidio che provo.
«Beh, avevo perso tutti i numeri» dice, ma proprio il modo in cui mi guarda, mi fa capire che sta mentendo. Lui dovrebbe sapere che ormai lo conosco come un fratello e non mi sfugge niente e capisco anche quando mente, persino a distanza di anni. Come quella volta che mi aveva rotto la bicicletta, ma aveva dato la colpa ad un altro ragazzino che non c'entrava niente, o quella volta che mi aveva colorato tutto lo zaino, per poi dirmi che si era sporcato da solo. È il modo in cui le dice le cose che ti fa capire se è la verità o no. Quando è nervoso ed inizia a spostare lo sguardo su ogni dove tranne che nei tuoi occhi, significa che sta mentendo. Non è mai stato un gran bugiardo.
«Mark...» inizio a canticchiare, guardandolo con espressione severa.
«Okay, okay» alza gli occhi al cielo, per poi continuare «tu lo sai che ti voglio un bene dell'anima e che sei come una sorella per me...».
«Sì, ma questo cosa c'entra?» sul mio viso si dipinge uno stato di completa confusione e irritazione.
«È proprio perché ti voglio bene, che per adesso non posso rivelarti nulla. Fidati, lo faccio per te».
«Quindi tu per il mio bene mi vuoi nascondere le cose?! Fantastico, ormai è diventata una moda non dirmi più niente» rispondo alterata, «per caso ho un cartello in fronte con su scritto "non dite la verità ad Emily"?!» continuo sull'orlo dell'esasperazione.
«Ehi, tranquilla, te lo dirò, ma non adesso. Non è questo il momento giusto, soprattutto adesso che ci siamo ritrovati» cerca di calmarmi con parole sussurrate dolcemente, riuscendo nel suo intento.
«Allora sei tu il nuovo ragazzo che sta facendo stragi di cuori...» cambio argomento poco dopo, dandogli un colpetto sul braccio.
«Ah, sono queste le voci che iniziano a girare su di me? Beh, c'era da aspettarselo, dopotutto non si può resistere ad un ragazzo splendente e meraviglioso come me» inizia a pavoneggiarsi, facendo così scoppiare tutti e due in una fragorosa risata.
«E lui chi è?!» domanda una voce alle nostre spalle alquanto irritata e confusa. Mi volto, scorgendo il viso di...
STAI LEGGENDO
FINE LINE
FanfictionLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...