Capitolo 56

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«E lui chi è?!» domanda una voce alle nostre spalle alquanto irritata e confusa. Mi volto e scorgo il volto di... Allison.

Sono alquanto stupita dalla sua comparsa. Sul suo viso è disegnato un ghigno mentre squadra da capo a piedi Mark, tenendo un dito sul lato delle labbra.

«O mio dio, il piccolo Mark!» esclama con aria falsa e teatrale, gesticolando con le braccia mentre si avvicina a lui.

«Allison, da quanto tempo! Sai, ti ricordavo più carina» Mark la squadra con aria pensierosa, mentre si massaggia il mento con la mano.

Lei si blocca sui suoi stessi passi non appena sente le parole di lui e lo guarda con un sopracciglio inarcato e l'aria afflitta. In tutto ciò, io vorrei soltanto scoppiare a ridere, ma mi trattengo per non passare per quella insensibile, anche se l'idea è piuttosto allettante.

Allison scoppia in una risata forzata, ricevendo delle occhiate strane da me e dal ragazzo che ho di fianco «sei sempre il solito! Mi ricordavo della tua simpatia e sono felice che non sia svanita».

Mi scappa una leggera risata mentre il vento soffia tra i miei capelli.

«Beh, ma allora vuol dire che ti ricordi anche della mia onestà e sincerità» gli rivolge un'occhiata trionfante ed io in questo momento vorrei soltanto saltargli addosso e stritolarlo a me.

Mark è sempre stato un ragazzo che si faceva rispettare. Sin da piccolo lo consideravo il mio paladino della giustizia, infatti rammento bene il giorno in cui eravamo al parco e, mentre stavamo giocando con i nostri pupazzi, a tutto un tratto un bambino mi rubò il mio e allora Mark andò da lui e gliene suonò di santa ragione, fino al punto che il ragazzino me lo restituì piangendo.

Allison sembra sul punto di scoppiare. Sono sempre stati in conflitto: lui non sopportava lei e lei non sopportava lui. Il loro è un rapporto di guerra.

«Tu invece ti circondi sempre di sfigate. È sempre stato così» mi guarda con occhi assottigliati e facendo calare un'aria di tensione.

«Beh...» Mark inizia a parlare, ma viene interrotto da un'altra voce che lo sovrappone; una che conosco fin troppo bene.

«Che succede qui?» esclama Cameron con sguardo curioso, guardandoci uno per uno, per poi posare lo sguardo su Mark, che fissa in malo modo.

«Niente, amore. Ad Emily si è unito un altro sfigato, adesso sono in due» dice Allison con aria schifata.

Mark e Cameron si stanno ancora fissando. Quest'ultimo ha le mani tese, così come il resto del corpo.

«Lui chi è?» ignora totalmente quel che ha detto la fidanzata, posando lo sguardo su di me.

«Sono Mark» risponde subito il mio amico.

Cameron appena sente il suo nome, cambia totalmente espressione, per poi fissarmi intensamente.

Allison e Mark continuano con i loro battibecchi, ma io non do più retta a loro. Ormai ho un solo punto fisso: Cameron.

I nostri occhi parlano da soli e credo che il mio cuore abbia appena ripreso a battere, così come il sangue che pompa nelle vene e la mia pelle è ricoperta di brividi.

«Io devo andare» mi alzo di scatto.

I pensieri mi stanno facendo annebbiare la vista e non posso stare un solo momento in più con il ragazzo che mi fa battere all'impazzata il cuore.

I due litiganti è come se non mi avessero sentito, perché continuano il loro battibecco, solo Cameron penso che abbia prestato attenzione visto che mi segue con lo sguardo, senza pronunciare nessuna parola, ma poi mi affretto ad andarmene e non appena svolto l'angolo, mi lascio scappare un sospiro di sollievo.

È incredibile come questo ragazzo riesca a farmi sentire così strana... mi fa sentire piccola, ma grande allo stesso tempo, bene e male, ma soprattutto mi sta facendo scoprire nuove emozioni che prima non pensavo esistessero veramente. Basti pensare alle cosiddette farfalle nello stomaco o i brividi sulla pelle per via di un semplice tocco o sguardo. Pensavo che queste fossero le solite leggende metropolitane o che esistessero solo nei libri, ma invece mi sbagliavo, sono reali e tutto ciò l'ho scoperto grazie a Cameron.

***

Sarà più di un'oretta che sono distesa sul letto, a pensare a tutto ciò che mi sta accadendo: Cameron, Shawn, l'avvertimento di Jade e infine Mark...

Il mio sguardo è fisso su un punto della stanza mentre sono distesa sul letto, con le braccia che disegnano dei piccoli cerchi sulla pancia.

Sento il cellulare suonare, ma sono indecisa se andare a vedere chi è. Una parte di me dice di restare stesa sul letto perché non sarà urgente, ma l'altra parte razionale dice di andare a vedere perché magari lo è.

Purtroppo vince la mia parte razionale, quindi, con grande sofferenza, sono costretta ad alzarmi ed andare a prendere il telefono sul tavolino. Lo prendo tra le mani, visualizzando il messaggio che mi è arrivato e che proviene da un numero sconosciuto:

Stringimi forte che questa notte è infinita,
Infinita come i nostri baci dati al vento e i nostri abbracci sotto l'ombra,
Nascosti al chiaro di luna,
Nascosti da tutti;
Stringimi ancora e non avrai più paura,
Essa si dissolverà per dar spazio alle nostre carezze impercettibili,
Le nostre promesse impresse nel tempo,
I nostri cuori incatenati che pregano di star vicini,
Anche se vicini già sono,
Legati da un unico sentimento,
Sentimento che strillo a cuor sereno,
Sereno come il mio pensiero,
Che questa notte si va dissolvendo,
nel vento che soffia
sui nostri baci scoperti
E sui nostri volti gioiosi.
Stringimi forte e non aver paura,
Prendi per mano il destino che ti indica la via,
La via che ti porta a casa,
La via che ti porta nelle mia braccia.

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