«Piccola svegliati, siamo appena arrivati» sento mormorare, mentre un tocco dolce e caldo si imprime sulla guancia. La sensazione di piacere che emanano le sue labbra, si imprime su di me.
Mugugno qualcosa di incomprensibile, per poi accoccolarmi ancora di più al corpo che ho di fianco. È così familiare, mi sembra di stare a casa...
«Piccola...» sento pronunciare di nuovo dalla stessa voce soave e melodiosa, che ho sentito molto spesso e che è diventata la mia sinfonia preferita, accompagnandomi nei sogni e provocandomi mille brividi, che si insinuano in ogni mia più piccola parte del corpo.
Apro lentamente gli occhi e la visuale è appannata a causa della dormita che ho fatto, ma riesco comunque a scorgere il viso incantevole di Cameron, quel ragazzo che mi ha rapito il cuore e che lo custodisce, ma a cui ha provocato delle cicatrici profonde.
«Perché?» chiedo d'un tratto, deglutendo rumorosamente e cercando di trattenere le lacrime amare che vorrebbero uscire imperterrite.
Mi guarda con un sopracciglio inarcato e il viso contratto, non riuscendo a capire a cosa mi riferisca.
I miei lineamenti si induriscono e la voce esce fredda «perché ti comporti così? Prima mi dici che non vuoi avere niente a che fare con me, mentre l'attimo dopo mi tieni stretta tra le tue braccia. Perché Cameron? Perché?» domando sul punto di una crisi di nervi.
Le persone si fanno spazio tra di noi e guardano la scena con curiosità, mentre io li fulmino con lo sguardo, facendoli voltare dall'altra parte, abbassando il capo.
Sospira e si passa una mano tra i capelli con fare nervoso e con un velo di preoccupazione negli occhi, dice «Emily, siamo su un aereo, non mi sembra il momento migliore di parlarne visto che quasi tutti sono scesi».
«Non mi interessa. Dimmelo Cameron, dimmi il perché dei tuoi improvvisi sbalzi d'umore» la voce tagliente con la quale escono le mie parole, mi fa paura.
Mi guarda con sguardo perso e sussurra «non posso».
Si volta e senza aspettare una mia risposta, se ne va via, proprio come tutte le altre volte. Scappa via...
Tiro su con il naso, guardandomi intorno e scorgendo il volto dolce della signora Sophie, che mi guarda con compassione e comprensione.
«Andrà tutto bene, cara. Fidati» mi accarezza il viso, per poi sparire tra i corpi degli altri passeggeri...
Rimango sola; sola con me stessa e con mille pensieri che mi annebbiano la vista e occupano un grande spazio del mio cuore...
CAMERON'S POV:
L'ho lasciata sola; sola con le sue mille domande ed i suoi mille dilemmi a cui non ha nessuna risposta.
Me ne sono andato da lei, come sempre d'altronde. Ormai non faccio altro che scappare, persino dai miei stessi sentimenti, ma ho paura che venga a scoprire la verità e che se ne vada via, per sempre. Non sopporterei vederla distrutta a causa mia e di una stupida e sporca bugia ed è per questo motivo che ho deciso, insieme agli altri, di non dirle niente e di tenerla all'oscuro di quella che è l'amara e triste verità.
«Te ne sei andato?» domanda scettico Nash, un'altra volta.
«Sì, quante volte te lo dovrò ancora ripetere?!» esclamo, mentre prendo un cuscino e me lo metto in faccia.
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FINE LINE
Fiksi PenggemarLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...